Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 04/09/2012
Post n°2379 pubblicato il 04 Settembre 2012 da pierrde
" "I suoni se ne stanno nella musica per rendersi conto del silenzio che li separa" (John Cage) il 5 settembre, centenario della nascita del compositore americano Radio3 apre gran parte dei suoi programmi alla musica e alla filosofia di questo grande protagonista dell'avanguardia del secolo scorso. Perchè Cage è un'autore la cui la produzione e riflessione teorica è parte imprescindibile della cultura del Novecento non soltanto musicale. Mercoledì 5 settembre giornata speciale per John Cage
http://it.wikipedia.org/wiki/John_Cage |
Post n°2378 pubblicato il 04 Settembre 2012 da pierrde
Bologna perde un’altra stella del jazz. Ieri sera è venuto a mancare all’improvviso Massimo Mutti, direttore artistico del Bologna Jazz Festival, la kermesse musicale nata nel 2005 e diretta discendente di quel Festival Internazionale del Jazz voluto nel 1958 da Alberto Alberti. Mutti, 57 anni, si è spento all’improvviso verso le 9 di sera al Sant’Orsola, dove era ricoverato da qualche giorno per problemi allo stomaco. Già storico gestore dell’osteria Moretto, fu anche fidanzato di Ludovica Rangoni Macchiavelli, che venne rapita nel 1983. Era tutto pronto per l’edizione 2012 del Festival, mancava giusto qualche rifinitura al programma, i grandi nomi c’erano tutti — Meldau, Corea, John McLaughlin — ma questa volta non potranno salutare il loro anfitrione. L’assessore Alberto Ronchi, con cui Mutti ha condiviso tutte le edizioni del suo festival, è senza parole: «La notizia mi addolora... lo conoscevo da sei anni, da quando lui e Alberto Alberti erano venuti in Regione al mio assessorato perché volevano dare inizio a questa nuova kermesse». Giovanni Serrazanetti, della Cantina Bentivoglio, lo aveva sentito prima del ricovero per mettere a punto il calendario del Festival: «Massimo era una persona insostituibile per tutti quelli che come gestiscono club in città, la sua scomparsa è una grande perdita per tutta Bologna». Fonte: Corriere di Bologna |
Post n°2377 pubblicato il 04 Settembre 2012 da pierrde
Ci sono dei musicisti che anche dopo la loro scomparsa lasciano una impronta che dura per molti anni. Steve Lacy è sicuramente uno di questi. Ho avuto il piacere di ammirarlo in concerto moltissime volte e nelle formazioni più disparate: in duo con il grandissimo Mal Waldron che magicamente aveva sempre un cigarillos acceso in bocca, nelle diverse formazioni che comprendevano la moglie, Irene Aebi, al violoncello, ma sopratutto per me il ricordo più gradito di Steve è associato ai suoi concerti in solo. Con quell'aspetto da professore universitario, solo sul palco, semplice e senza enfasi, dal suo soprano è scaturita la migliore musica di Monk mai suonata senza la presenza diretta dell'autore. Ma anche quando il programma era basato da composizioni originali il marchio di fabbrica era inconfondibile: titoli brevi, esattamente come le cellule melodiche, spesso una sola frase, che ne costituivano l'ossatura. Grande attenzione alla melodia, spesso scomposta e rimontata, una voce strumentale unica ed immediatamente riconoscibile, e quella capacità strepitosa di improvvisare senza rete. Negli anni della maturità Steve era una persona gentile, tranquilla, e i ricordi che ho trovato in rete ne dipingono un quadro abbastanza fedele. Cipri' e Maresco lo fanno a modo loro, con immagini e situazioni sempre al limite, uno sguardo allucinato ma appassionato e lucido, Rava invece è molto più diretto e affabulatorio. Nell'intervista ai due registi siciliani Lacy esprime una sua opinione su Wynton Marsalis che però non credo sia giusto enfatizzare: al di là delle diversità di vedute, sono passati molti anni e cambiate molte situazioni. Chissà se Steve direbbe le stesse cose oggi... |
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