Mondo Jazz
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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 09/09/2012
Post n°2383 pubblicato il 09 Settembre 2012 da pierrde
I suggerimenti per i musicisti jazz vengono direttamente da uno di loro, il sassofonista Steve Lehman. Credo ci sia un buon pizzico di ironia e un altro po di cinismo realista in quello che dice Steve, del quale tutto si può pensare meno che poi faccia quello che dice..... #1) Record/perform instrumental versions of pop songs #2: Include pop stars as special guests on your albums and in your live performances. #3: Emphasize vocal music with lyrics over purely instrumental music. Many listeners have an easier time relating to music with words. #4: Record the same music over and over but with a new PR strategy/concept for each album. #5: Try and connect your music to a current news story/point of interest -- like a war or a celebrity, to encourage national press coverage. #6: Take advantage of "jazz" and its cultural capital to access "high art" infrastructure but also emphasize populist ideals of accesibility |
Post n°2382 pubblicato il 09 Settembre 2012 da pierrde
Il mio breve week-end di vacanza dal blog è gia' finito e mi piace riprendere con un post multitematico. Innanzitutto un'altra segnalazione: da febbraio è attivo http://jazz.fabrizio.me/ ovvero Jazz in Italia con un taglio visualmente molto accattivante ed una serie notevole di rimandi a link e siti web. Da Jazz in Italia ritaglio questi due brevi cammei: "Miles Davis era un uomo di poche parole. (...) Nel 1987, fu invitato a una cena alla Casa Bianca da Ronald Reagan. Pochi ospiti sembravano sapere chi fosse. Durante la cena, Nancy Reagan si rivolse a lui e gli chiese cosa avesse fatto con la sua vita per meritare un invito. Impassibile, Davis rispose: "Beh, ho cambiato il corso della musica cinque o sei volte. E lei, oltre a scopare con il Presidente?" Link all'articolo completo:
Dall'intervista di Carlo Melato al musicologo Stefano Zenni: Miles Davis è stato protagonista di alcune importantissime stagioni del Jazz. Ma in che misura è stato un innovatore e un rivoluzionario? A mio avviso Davis non ha provocato rivoluzioni musicali. A volte le ha anticipate, altre si è accodato, o ha capito la direzione che la musica stava prendendo. Ogni volta però ci si è buttato dentro, tirando fuori il meglio possibile. Non è stato, ad esempio, il primo a fare dischi di jazz rock, ma certamente ne ha estratto i frutti sperimentali più fecondi. Non ha inventato il cool jazz, ma quando nel ‘48 si è trovato a capo della Tuba Band ha saputo fare meglio di qualunque altro. Non ha inventato l’hard bop, ma quando nel ‘54 ha inciso "Walkin’" ha saputo dare un contributo importantissimo. Diciamo che si è sempre saputo trovare al centro delle grandi trasformazioni musicali, dando un contributo originale e il più delle volte decisivo. L'intervista completa sul sito Infine, avvicinandosi la data della scomparsa di Miles, il 28 settembre del 1991, ecco una raccolta di articoli che lo riguardano tratti dal Guardian:
http://www.guardian.co.uk/music/musicblog/2011/sep/28/miles-davis-20-years |
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