Pensieri a caso

Parole, pensieri, idee sconnesse

Creato da Svanity il 18/08/2010

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ANTI SESSO NATURALE

Post n°10 pubblicato il 30 Maggio 2011 da Svanity
 
Foto di Svanity

Dire “aspetto un bambino” è la frase giusta per allontanare tutti quegli uomini che ci hanno ronzato attorno. A saperlo prima, iniziavo a mentire evitandomi un po’ di seccature. L’espressione è uguale, la pupilla del poveretto si immobilizza e ti fissa, passano alcuni secondi e cerca di abbozzare un sorriso. Poi se ne esce con un “Ma è successo per caso?”. Qui bisogna scegliere se essere crudeli o regalargli qualche respiro. “E’ successo e ne sono felice” è una risposta buona, che da una parte solleva quello che ci sperava di combinare ancora qualcosa o per la prima volta con te, e che allo stesso tempo lo mette nella condizione di pensare che non sei più nel mercato. Perché se un fidanzato non spaventa o non fa calare il testosterone una pancia pronunciata, un paio di caviglie gonfie e la grazia di un elefante fanno perdere qualsiasi istinto sessuale, anche ad uno in astinenza da 5 anni. Questa scenetta me la sono vissuta 6 volte in due mesi e devo dire che da una parte è stato divertente, una sorta di piccola vittoria verso qualcuno convinto che stessi li ad aspettarlo in eterno, ma allo stesso tempo è stata una costatazione che da ora in poi per quanto sia una donna libera e piena di risorse non potrò essere più la Svanity di prima. 

 
 
 

E LA COPPIA?

Post n°9 pubblicato il 20 Maggio 2011 da Svanity
 
Foto di Svanity

Non ho neppure sfornato la primogenita che già mi chiedono quando sarà il momento del secondo. E poi dicono che la pazza sono io. La seconda domanda idiota è : ma non vuoi fare la coppia? E la risposta più carina che mi viene è “Mi danno un premio? E se facevo direttamente una coppia di gemelli eterozigoti, un bel maschietto ed una femminuccia, la posta era più alta?”. Questa cosa della “coppia” mi ha sempre dato particolarmente sui nervi, un po’ come quei luoghi comuni che vogliono che un figlio unico debba essere solo, triste e viziato e che avere un fratellino possa risolvere le sorti dell’equilibrio psichico della famiglia. Dovrebbero conoscere la mia, dove nonostante i numeri siano quelli della famiglia del Mulino Bianco, il risultato è più simile alla bolgia del Grande Fratello. Io un fratello di 6 anni più giovane ce l’ho e ricordo bene il primo pensiero che mi venne alla sua nascita “Dov’è il bidone della monezza più vicino che lo faccio sparire?”. Ovvio che il pensiero non me l’ero tenuta per me, avevo palesato a tutti i miei sentimenti. La mia lingua non tratteneva allora quanto adesso. La cosa che più mi preoccupa sulla richiesta della “coppia” è che non arriva dai nonni (che ancora non si capacitano di questo nuovo titolo) o da parenti impiccioni, ma da quelle amiche una volta erano donne in carriera e ora sono dedite a pannolini e recite scolastiche. A dire il vero la sindrome della mamma-perfetta le aveva già colte in gravidanza e forse, se sto attenta, posso superare indenne anche questa fase, voglia della “coppia” compresa.

 
 
 

GLI INDICATORI...

Post n°8 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da Svanity
Foto di Svanity

Da cos'è che una donna capisce che sta perdendo un pizzico di smalto e che da qualche parte gli anni si stanno accumulando? La cellulite, le rughe, l'acidume...macché. E' la trousse del trucco che si fa sempre più grande. Fino a poco fa (ma proprio poco) nella mia borsa e davanti allo specchio del mio bagno ci tenevo una pochette che doveva tenere dentro un mascara e una matita per occhi. Niente di più. Quel piccolo astuccio mi ha accompagnato tutte le mattine ed in molti viaggi per oltre 10 anni. Giusto un mese fa l'ho mandato in pensione. Al suo posto ho preso una pochette bella panciuta dove intanto a fare compagnia a mascara e matita ci sta il fondotinta e un lucidalabbra. E questo sembra solo l'inizio...il prossimo passo sarà il fard per alzare gli zigomi, poi arriverà il correttore per togliere le prime righe e le occhialaie, seguito dagli ombretti per darsi un tono. Da li il passo alle punturine di botox è praticamente automatico. Ogni pezzo che si aggiunge alla trousse è un anno. A che servono le candeline, per i miei primi 40 anni mi comprerò un bel beauty case spazioso!!!!

 
 
 

SVANITY SI FERMA E RESPIRA

Post n°7 pubblicato il 13 Settembre 2010 da Svanity
Foto di Svanity

 

Un mese fa mi ero data nuovi tempi e lassi di spazio umano per respirare e fare quello che più mi piace, scrivere, e soprattutto vivere, cosa che mi auto-nego per amore estremo verso il mio lavoro e anche verso le persone a cui voglio bene. Prima di entrare nella sindrome delle centralinista della Vodafone spengo il cellulare, faccio mente locale e respiro, prima di tracollare ed insultare qualcuno mi fermo e respiro. Insomma respirare mi fa bene, mi manca l'ultimo scalino per arrivare al mio concetto di perfezione (ribadisco il mio concetto, non del mondo). Devo imparare a farmi i cazzi miei, scusatemi ma un'espressione più posata e gentile non mi viene. E' un mio grande difetto. Devo imparare a non preoccuparmi più degli amici ed amiche in panne non perché abbiano dei reali problemi, ma solo perché vivere è complicato e fare delle rinunce ancora di più. Devo imparare a pensare a me quando alle 10 di sera sto ancora lavorando e mi piego in 1000 perché ci sia la cena pronta. Devo imparare che quelli che sono i valori per me (e qui benedico i miei genitori ) non lo devono essere per gli altri, che se io ho fatto delle scelte non per forza devono essere quelle degli altri, che se la mia priorità è essere in pace con me stessa non significa che debba espandere la mia aurea a chi mi circonda. Da oggi faccio una bella iniezione di egoismo, quello puro, cattivo ma che farà un sacco bene alla mia anima venduta.

Giuro e prometto che si post così sterili non ne scriverò più. Torno al più presto con i discorsi da spogliatoio delle mie amiche!!!

 

 

 
 
 

PETER PAN VESTE IN ROSA

Post n°6 pubblicato il 03 Settembre 2010 da Svanity
 
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Non mi bastavano più le cene e le serate fuori con le amiche, a parlare di cazzate, vita coniugale, pargoli presenti e futuri, l'ultimo paio di Prada e le avance del capo. No, non ci diamo limiti e ora l'aggiornamento si fa anche a pranzo. A 32 anni due incontri non bastano più, la vita inizia a starci stretta e riguardiamo agli anni in cui poco più che ventenni preparavamo la nostra carriera, cercavano di divertirci il più possibile, di viaggiare il più possibile, pronte ad assorbire tutto quello che succedeva come delle spugne. Magari con le esperienze di vita c'era qualche vodka lemon in più e qualche ragazzo di cui non ci ricordiamo neppure il nome. Eh si, capita anche di non ricordarsi con chi ci si è appartati su quel divanetto quel venerdì sera quando in consolle c'era Coccoluto e la disco era l'ultimo posto dove volevamo essere. Si chiama gioventù anche per questo, anche per le cazzate fatte, alle quali oggi si pensa con il sorriso sulle labbra, mentre all'epoca ci facevano perdere il sonno. Dicono che gli uomini soffrono della sindrome di Peter Pan, scusatemi, ma credo che come patologia sia contagiosa. Perché le relazioni di oggi hanno vita così breve? Una delle ragioni è che nessuno ha tutta questa voglia di crescere, di maturare. Uomini si, ma anche le donne. A 32 anni con lavoro piazzato, gavetta a buon punto, casa comprata, macchina ok ed una quantità di scarpe da poter camminare a gratis per altre 5 vite, lo ammetto, non ho voglia di fare la martire. Mi manca il coraggio e la forza di volontà che mia nonna e mia mamma hanno avuto nel crescere dei mariti Peter Pan, o che per lo meno non avevano nessuna intenzione di far parte di una coppia in modo attivo, ma di avere solo la firma della casa cointestata. Questo pensiero molto egoista mi viene dopo una lunga riflessione, e credo sia uno di quei lati dell'emancipazione femminile che meno piacciono a tutti. In primis non piacciono agli uomini che non si sentono più così tanto sereni nel passare metà della loro vita coniugale palle all'aria sul divano, dall'altra fa male a molte donne, che non riescono ad abituarsi a questi compagni (che si sono scelte) e si sentono terribilmente in colpa di non riuscire ad accettare una vita a mezzo servizio, un futuro passato a sognare una vita in due e non una vita in cui fare per due. Va beh, oggi sono un po' così. Ma facciamo che chiamo le pazze, mi vesto e cerco qualcosa che mi faccia andare a letto con il sorriso (e non ho scritto qualcuno).

 
 
 

IL SETTIMO ANNO

Post n°5 pubblicato il 29 Agosto 2010 da Svanity
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Di rado sono così riflessiva, sarà il tempo strano o la fine dell'estate, dell'ennesima che non sono riuscita a godermi. Si parla e si discute della famosa crisi del settimo anno. Un numero che sembra dare una sorta di data di scadenza all'amore, se c'è, e alla pazienza, che sta terminando. Qualcuno dovrebbe spiegarmi perché la crisi deve arrivare al settimo anno e non magari al sesto o all'ottavo. C'è una qualche legge astrologica che unifica le liti, i problemi e le riflessioni di una coppia in questo preciso anno? Più ci penso e meno mi do pace. Che con il passare degli anni la routine inizi a farsi sentire e pesare non c'è dubbio. Una può essere sensuale con Angelina Jolie ma ogni tanto un attimo di debolezza ce l'ha: si dimentica di passare una volta dall'estetista, si scorda un bigodino o si fa beccare mentre mette via la spesa o stira le mutande. Sono momenti di vita normale, quella coniugale o da convivente (il fattore spesa e mutande non fa cambiare di molto la situazione), a cui è difficile scappare. Come si sa che con gli anni poi anche a Brad Pitt scappa qualcosa: tipo le dormite sul divano con il telecomando in mano, il compleanno della consorte e di conseguenza un mazzo di fiori, e fatica a ricordare alla poveretta che nonostante tutto non è proprio da buttare via. Questa è la vita di coppia, magari per qualcuno un pelino più frizzante e per qualcuno più tragica, o ce ne facciamo una ragione o si sceglie di rimanere single. Tutti discorsi triti e ritriti, ma cosa succede dopo 7 anni di amplessi, complessi, liti e baci, bollette da pagare e vacanze a due? Cosa???

 
 
 

OGGI VA COSI'

Post n°4 pubblicato il 26 Agosto 2010 da Svanity
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Un giorno lui disse "L'unica cosa che l'uomo vuole dalla donna è che lo capisca". Allora lei esclamò "Mentre l'unica cosa che la donna vuole dall'uomo è che la ami".

Questa cosetta la scrisse uno a caso, un certo Socrate....

 
 
 

TRADIRE, L'AMORE ALTERNATIVO

Post n°3 pubblicato il 25 Agosto 2010 da Svanity
 
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E' raro che io abbia il tempo per scrivere tutti questi post. A dire il vero non ce l'ho, ma limito la mia pausa pranzo con piacere. Ieri sera, tra una chiacchiera e l'altra con le ragazze, è venuta fuori l'annosa (facciamo millenaria) questione della fedeltà, con le solite manfrine su quanto possa essere un valore, sull'importanza o la diversità di concezione tra uomini e donne (balla colossale: tradiscono tutti molti beatamente). Quando ero giovane e romantica ero convinta che la fedeltà fosse un qualcosa di direttamente collegato all'amore: sei innamorato, non tradisci. Punto. Non c'erano grigi, mezze misure, se o ma. Passati i 20 anni, e un paio di fidanzati, l'elasticità mi ha fatto elaborare una teoria un tantino diversa: non tradisci, quindi sei fedele, se sei veramente innamorato. Passati i 23 anni, e un altro fidanzato e qualche storia in mezzo, c'è stata una nuova rielaborazione: tradisce chi cerca qualcosa di meglio, anche se è innamorato di una persona (a questa un pochino ancora ci credo). Passati i 25-26, la teoria sulla fedeltà è mutata nuovamente, diciamo che si è raffinata. Si tradisce quando la persona con cui stai non ti dà tutto ciò di cui hai bisogno (e non si parla di solo sesso) e quindi la mente umana, malata di base, cerca di tappare i buchi (e non buttatela sul volgare, vi prego) aggiungendo il terzo al semplice menage a due. Amore, sentimenti, rispetto di se stessi e degli altri sono i fattori che entrano in gioco a seconda delle personalità. Nonostante le mie teorie, quelle delle mie amiche che sembrano addirittura ammettere che si possano amare con la stessa intensità due persone allo stesso tempo (dove la trovano tutta questa energia non lo so, io ho sempre faticato ad avere un fidanzato, figuriamoci due in contemporanea...l'amante è un'altra cosa). Non è che l'infedeltà sia l'ennesima scusa, l'ennesimo muro che si costruisce per evitare di affrontare una questione con un certo coraggio? E' più facile cercare un bel tipo, farci sesso, divertirsi che prendere il proprio fidanzato e dire "Amoruccio mio caro, qui c'è qualcosa che non va"? Forse si, ma credo anche che a volte si tradisce solo per cercare di scappare da una routine che non si accetta, cercare di sentirsi nuovamente corteggiati, cercare di riaccendere quella vitalità un po' assopita e fingere che non si è cambiati e che magari il tempo non è passato.

 
 
 

BACIAMI ANCORA

Post n°2 pubblicato il 24 Agosto 2010 da Svanity
 
Foto di Svanity

E' successo per caso, all'improvviso, mentre cercavo di rispondere all'ennesima mail della mattina. Il mio iphone ha iniziato a cantare "Baciami ancora", la canzone bellissima di Lorenzo Cherubini (che visto i 40 anni non riesco più a chiamare Jovanotti). Non so se ho il telefono posseduto o semplicemente si è messo a dialogare con il pc, a volte lo fanno e non mi chiedono il permesso, fatto sta che è partita la canzone ed è stato un tuffo al cuore. Perché è bellissima e perché ovviamente mi ricorda una persona, quella che mi ha dato il bacio più lungo e più bello della mia vita. Non starò qui a raccontare l'ennesima storia d'amore (a senso unico) finita con il solito lui egoista e la fanciulla cotta con cuore affranto. Non mi interessa. Mi piace pensare che a metà della mia mattina, qualcosa abbia fatto partire quella canzone che mi ha stampato un bel sorriso sulla faccia un tantino grigia dalle rogne lavorative. Poi ci penso, e mi pare anche una scena di un film, quelli un po' scemi e un po' romantici, un po' come me. La canzone è finita, il mio cellulare tornato alla normalità. Ho deciso di non chiamare l'esorcista, questa cosa mi è piaciuta troppo.

 
 
 

AVVISO AI NAVIGANTI

Post n°1 pubblicato il 23 Agosto 2010 da Svanity
 
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Non è il primo blog che apro, il primo mi ha divertito molto, ho conosciuto virtualmente molte persone, soprattutto le loro opinioni. Poi ho scelto di chiuderlo, un po' per i troppi pressanti impegni, un po' perché si era chiusa una certa fase della mia vita. C'è chi si fa un tatuaggio per segnare un cambiamento, un ricordo, un segno di crescita e c'è chi apre e chiude un blog. Ad ognuno il suo. In queste pagine virtuali non racconterò le mie avventure da trentenne rampante, interessano poco a me e figuriamoci agli altri. Scelgo queste pagine per fissare quelle mie riflessioni che solitamente tengo solo per me e che ogni tanto mi piacerebbe condividere, diciamo che mi piacerebbe condividerne le sensazioni ed i punti di vista. Chi si fermerà in questo blog non troverà un blog particolarmente divertente, ma neppure profondo. Sono una frivola osservatrice della vita, della mia e di chi mi sta attorno. Svanity è il nome che mi identifica meglio, perché mette insieme la mia passione per la moda, tutto ciò che c'è di bello ed artistico, e questo mio modo molto naturale (ve lo giuro) di non prendere nulla mai troppo sul serio. Soprattutto me stessa.

 
 
 

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