Creato da Monsieur_Peugeot il 25/09/2007
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Peugeot 308 - Dettagli

 
 

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io lo consegno..chissà se ritorni..passa sul mio post...
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TONIGHT... WRESTLEMANIA XXIV...
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c'è un premio a simbolo del nostro legame..come una...
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passa sul blog a commentare i pronostici per No Way Out
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Peugeot - L'Origine di un Mito

 

Nel 1810, sotto impulso dell'imperatore Napoleone I che aveva bisogno di divise per il suo esercito, i Peugeot (originariamente dei mugnai) aprirono un'impresa per la trasformazione del cotone ad Audincourt. In seguito vi installarono anche una fonderia.

La fonderia lasciò il posto ad una fabbrica di lame per seghe. Nel 1842 i Peugeot si associarono ai fratelli Jackson di Manchester e, a partire dal 1846, produssero seghe a nastro, utensili e stecche per ombrelli con la ragione sociale "Peugeot aînés et Jackson frères".

Nel 1848, dopo la crisi economica seguita alla rivoluzione, l'impresa prende il nome di "Peugeot Frères" e fabbrica delle montature in acciaio per le crinoline, accessori di moda lanciati dall'imperatrice Eugenia.

Le prime automobili sono prodotte a partire dal 1890, hanno quattro marce, 8 CV e raggiungono la velocità di 25 km/h. Il motore a benzina dell'epoca, costruito su licenza di Daimler, verrà in seguito sostituito da un motore Peugeot.

Originariamente l'impresa fabbricava anche i ben noti macinapepe e macinacaffè (dal 1876 al 1935), biciclette (attività indipendente dal 1926), elettrodomestici ed utensili elettrici (ceduto nel 1996, il marchio Peugeot è scomparso in questo settore). La "Société Anonyme des Automobiles Peugeot" nasce nel 1896 per mano di Armand Peugeot.

Diffusa in molti siti industriali in Francia e nel mondo, il marchio è strettamente legato alla città di Sochaux, nei pressi di Montbéliard dove si trova il suo più grande stabilimento e dove si concentrano le attività di ricerca e sviluppo e la produzione in serie di automobili.


 

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Leone Blu

 


Francia ed Italia in testa alla classifica delle nuove auto a ridotte emissioni di Co2 (anidride carbonica). Sono infatti Peugeot, Citroen, Fiat e Renault le case automobilistiche che nel 2006 e nel 2007 hanno dato un taglio all’inquinamento da gas di scarico (in media meno 1,6%). Al Giappone i progressi più significativi (meno 2,8%), in particolare con la Toyota (meno 5% rispetto al 2005). Di segno opposto i gruppi tedeschi, che hanno registrato un aumento pari allo 0,6%. I dati si riferiscono al mercato europeo dello scorso anno, preso in esame dall’Istitute for European Environmental Policy (IEEP) per conto di Transport Environment, rete Ue sul trasporto sostenibile di cui Legambiente è partner italiano.



I veicoli meno inquinanti sono nell’ordine la PSA Peugeot Citroen (con una media di emissioni di CO2 di 142 g/km), la Fiat Spa (144 g/km), la Renault SA (147 g/km), la Toyota Motor Corp (153 g/km) e la Honda Motor Company (154 g/km). In fondo all’elenco la Daimler Chrysler con 188 g/km. La politica interna del Leone Blu ha portato Peugeot a primeggiare anche nel settore delle basse emissioni di anidride carbonica, divenendo leader mondiale nel rispetto dell'ambiente.
 

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Volante d'Oro 2007

 

La Peugeot 308 ha conquistato il Volante d’Oro 2007, prestigioso riconoscimento che dal 1976 viene assegnato annualmente da Bild am Sonntag, settimanale tedesco di grande diffusione. Prima di aggiudicarsi il titolo, la nuova berlina del Marchio ha dovuto superare una preselezione effettuata dai lettori del giornale, per approdare alla pool delle cinque finaliste. Queste sono state sottoposte alla valutazione di una giuria costituita da piloti, da professionisti del mondo dell’automobile e di quello dei media.

Peugeot 308 ha primeggiato in nove dei quindici criteri di giudizio presi in esame dai 23 giurati, conquistando il gradino più alto del podio della categoria “compatte”. Ha preceduto Toyota Auris ed Hyundai I30. È la sesta volta che il Leone si aggiudica il Volante d’Oro (Goldene Lenkrad): nel 1979 con la 505, nel 1983 con la 205, nel 1987 con la 405, nel 1993 con la 306 e nel 1998 con la 206.

 

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Peugeot 406

Post n°32 pubblicato il 16 Novembre 2007 da Monsieur_Peugeot
 
Foto di Monsieur_Peugeot

La 406 fu introdotta nel 1996 in sostituzione della 405. Rispetto a quest'ultima era più spaziosa e presentava una linea maggiormente elegante e signorile. La 406 manteneva la stessa configurazione della 405 per quanto riguardava il corpo vettura, trattandosi di una berlina a tre volumi. Le ambizioni della 406 erano leggermente più alte di quelle della 405 perchè in virtù delle sue dimensioni maggiori andava a sovrapporsi idealmente alla gamma motoristica della sfortunata Peugeot 605. La 406 non voleva però essere una erede dell'ammiraglia francese ma semplicemente una vettura in grado di competere con l'agguerrito e nutrito mercato delle vetture di segmento D, ossia delle berline di fascia medio-alta.



 La 406 nacque sullo stesso pianale della Citroën Xantia anche se rispetto a quest'ultima non ripropose il sofisticato sistema delle sospensioni idropneumatiche. La 406 ebbe un ottimo successo commerciale, specialmente in Francia ed in Gran Bretagna. In quest'ultimo mercato la 406 fu costruita negli ex-stabilimenti della Chrysler Europe (divisione successivamente assorbita nel 1978 dal Gruppo PSA): la 406 riscosse un successo enorme in tale mercato, al punto di offuscare i lusinghieri risultati conseguiti negli anni precedenti dalla piccola Peugeot 205. Un po' meno brillanti furono le vendite riportate in Germania, dove la clientela era campanilisticamente più legata ai prodotti della concorrenza nazionale. Anche in Italia la 406 stentò un po'pur ottenendo risultati di gran lunga migliori che nel mercato tedesco.

La 406 fu proposta inizialmente nelle versioni 1.8 e 2.0 a benzina e 1.9 turbodiesel. Successivamente la gamma di motori si completò con l'arrivo di un 2.1 turbodiesel, di un 2.0 turbo, del piccolo 1.6 e del potente 2.9 V6 preso dalla 605. Le versioni a gasolio furono particolarmente apprezzate, in quanto gran parte della clientela sceglieva questa vettura per le sue elevate doti di confort e di affidabilità, oltre che per la sua relativa economia di esercizio. Inoltre la dotazione era piuttosto soddisfacente: l'ABS era di serie su tutte le versioni, così come il doppio airbag. In seguito arrivarono persino i tergicristalli con sensore di pioggia.



Le versioni a gasolio furono ancor più apprezzate con l'arrivo della versione station wagon nel 1997. Quest'ultima era caratterizzata da un enorme bagagliaio che garantiva un grosso volume di carico già senza bisogno di abbattere il divano posteriore. In ogni caso, rinunciando anche a tale fila di sedili, si arrivava a disporre di ben 1.7 metri cubi di volume. Fu una delle auto preferite dai rappresentanti e dai commercianti in genere.

Sempre nel 1997 entrò in produzione la 406 coupé: la sua splendida linea firmata Pininfarina riscosse un buon successo. La 406 coupé segnò il ritorno in grande stile della Peugeot nel segmento delle coupé di fascia medio-alta, dopo l'uscita di scena della 504 Coupé. La coupé fu disponibile inizialmente nelle versioni da 2.0 e da 3.0 litri di cilindrata, ovviamente a benzina.
Nel 1999 la 406 fu sottoposta ad un restyling che interessò berlina e station wagon, ma non la coupé, la quale si discostava già di per se' in maniera piuttosto decisa dal resto della gamma. Il restyling interessò il frontale, con nuova calandra e gruppi ottici più grandi ed aggressivi, e la coda, che propose gruppi ottivi tagliati in due e non più in pezzo unico.



La 406 divenne estremamente celebre nel Vecchio Continente grazie alla trilogia cinematografica iniziata con Taxxi (1998), firmata dal regista francese Luc Besson. In questi film si raccontano le avventure dello spericolato tassista marsigliese Daniel, che compie manovre incredibili con una Peugeot 406 pesantemente modificata. Nel quarto film della saga, Taxxi 4, uscito nel 2007, la 406 viene rimpiazzata da una Peugeot 407.

 
 
 
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