dimora di Mese&Mora
occorre dare un senso al "particolare" a quell'unicità che ci contraddistingue.. siamo artisti. esterniamo dunque le sensazioni, diamo concretezza agli impulsi che ci caratterizzano, riempiamo le giornate di una inebriante voglia di essere realmente se stessi senza il timore o il rammarico per nn averci almeno provato. La nostra vita è un teatro.« L'IMPORTANZA DI GUARDAR... | La Bambolina... » |
Rievocazione....
Ero distesa sul letto
lo sguardo perso al soffitto, le persiane socchiuse che ombreggiavano il barlume di luce rimasta fuori, le gambe aperte e una veste di raso nera leggermente sollevata...
le mie mani scrutavano, quasi a voler scoprire altro che già non conoscessi..
ma i miei pensieri...
quelli si che hanno sempre qualcosa di nuovo da svelare.
Sentivo un leggero formicolio infiammarsi sotto, avevo solo bisogno di assecondarlo per dargli vita.
Chiusi gli occhi... lo sentii arrivare.
Sentivo la sua presenza accanto a me. mi eccitava il pensiero che mi stesse osservando...
sollevai le braccia sopra la testa incrociando le mani e un dolce respiro fece rilassare ancora di più il mio corpo fremente.
eccole...
le sue mani, mi sfiorarono appena la sottoveste che piano piano riscivolò sulle mie gambe..
le chinai.
le sue dita planarono piano lungo le mie cosce morbide fino a sentire l'intero palmo accarezzarmi con più soavità.
Salivano e scendevano cm l'impaziente attesa che si prova ad attendere qualcuno..
attendevano un mio segnale, ma non il mio benestare, quello era già stato deciso quando disposi di farlo entrare nei miei pensieri..
Ormai ero sua.
preda delle sue mani calde che nn decidevano a salire..
quest'impaziente attesa mi snervava e infervorava allo stesso tempo, i battiti accellerarono e la sinuosità del mio corpo s'irrigidì facendomi stringere le gambe e curvare la schiena all'indietro...
ecco il segnale.
sentii un dolce respiro soffiarmi tra le gambe e l'organo del gusto scivolarmi sopra... con movimenti decisi e pressanti blandire il mio sesso.
Il mio respiro sempre più affannoso a cui prendono parte dei leggeri suoni di piacere e godimento riecheggiano sul soffitto (principio del mio pensiero), facendo accelerare le sue manovre di piacere.
Ecco le sue dita adesso, partecipare al banchetto, e assaporare la parte più gustosa che si trova all'interno....
il mio godimento è allo stremo.
vorrei di più, di più, di più e lo chiedo, lo urlo con forza, quasi a voler scandire un mio diritto...
ed ecco il mio errore.
Lo sento allontanarsi, e salire piano verso il mio viso, sfiorarmi le labbra avvicinarsi al mio udito e sussurrare...
...NON ANCORA...
Mora
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Inviato da: emcdue0
il 04/02/2017 alle 17:58
Inviato da: trampolinotonante
il 28/05/2016 alle 20:54
Inviato da: trampolinotonante
il 28/05/2016 alle 20:50
Inviato da: markerdgl0
il 24/01/2015 alle 22:45
Inviato da: markerdgl0
il 24/01/2015 alle 22:37