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Un blog creato da Mthrandir il 11/01/2005

Schegge di vetro

Ad averlo saputo prima, me ne stavo nel Beleriand! (Le immagini riprodotte su queste pagine sono di proprietà dei rispettivi autori, sperando che la dichiarazione mi sollevi dalla promozione di cause civili, che non ho tempo)

 
 

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« IL FUMO UCCIDESAN GASPARE DEL BUFALO »

SUPERDOTATI

Post n°51 pubblicato il 16 Luglio 2005 da Mthrandir
 

Apprendo con rammarico di essere finito nel novero degli irrilevanti al cospetto di una delle più colte e brillanti figure (el.brazo.onofre) di questo secolo, uno che ha studiato “filosofia con i migliori maestri” e che “continua a seguirli e a studiarli” (non so se mi spiego). Oddio, non che sia una tragedia in sé, anzi, direi che la faccenda può ritenersi di importanza del tutto trascurabile. Ho peccato di scarso garbo nel commentare un Suo messaggio, credo si riferisca a questo (per chi abbia la voglia di andarselo a leggere), proponendo una irrilevante versione alternativa alla storiellina di Stefano Benni sui gorilla addestrati da Oriana Fallaci. Poco male, ognuno è libero di giudicare come crede. Ma, in virtù di questa libertà, che vale anche per me (spero), mi permetto di proporre al diretto interessato alcune osservazioni che partono da due premesse che vado ad elencare:

Prima: non ho insistito oltre nel commentarti, e nel leggerti, poiché avevo già capito da solo (ho fatto i corsi serali per maturare questa sensibilità) che la cosa non ti andava a fagiolo. Pensavo che, usando solo il buon senso, e non la “cultura”, i nostri rapporti epistolari potessero tacitamente considerarsi conclusi. Evidentemente, così non è;

Seconda: poiché il commento era un po’ provocatorio, mi sono firmato con il mio nome di battesimo (azz, ho citato un sacramento) autentico. Era un modo forse troppo criptico (è giusto il termine?) per farti sapere che, sebbene le mie idee differiscano notevolmente dalle Tue (?), ero disposto a ragionarne i modo aperto e senza pregiudizi. Certo, non potevo sapere ancora di essere irrilevante, e mi sono illuso (ci tenevo così tanto….).

Veniamo al nocciolo della questione. Mi sono letto anche i Tuoi scritti successivi, i commenti ricevuti e lasciati sia lì sia altrove (nello specifico, dal vecchiodelmare).

Io sono sgarbato, Tu hai ammesso di esserlo in uno di questi commenti, ma ci divide un banale dettaglio: se ho qualcosa da dirTi, Te lo scrivo direttamente senza “citazioni subliminali” mentre scrivo a qualcun altro. E’ la differenza tra un ignorante che gioca pulito e un (presunto) fenomeno della "cultura" che gioca sporco. Tra i due, mi preferisco. Quanto poi alla Tua autoreferenziata superomìa (visto? Scrivo anch’io le paroline di moda nei salotti, l’ho letto su Evatremila), si potrebbe discuterne. Sostieni di essere uno dei Fantastici Quattro perché hai studiato filosofia con i migliori maestri e perché continui a seguirli; peccato che “migliori” sia un concetto assai poco oggettivo e che, quand’anche fosse oggettivamente dimostrata – o dimostrabile – tale frequentazione, questo non significherebbe necessariamente che Tu ne abbia tratto profitto. Nemmeno un eventuale voto di laurea a quattro cifre (perché tre non saranno bastate nel Tuo caso) sarebbe una prova sufficiente, perché sappiamo bene entrambi (io solo per sentito dire, ma da fonti molto attendibili) quale razza di intellettuali producano le Università italiane. A conforto dell’ipotesi che la Tua superiore qualità intellettuale sia più presunta che reale, basti rileggere quello che Tu stesso scrivi. Dai dell’ignorante a destra (soprattutto) e a manca (un po’ meno) a proposito dell’etimologia corretta di “se-ducere” senza preoccuparTi di verificare l’univoca correttezza di quanto scrivi (bel metodo di indagine hai appreso), a chi paventa che i Tuoi (?) scritti siano copia-incolla, rispondi con un’affermazione a dir poco grottesca:

“È ben certo che tutto il senso del discorso non è mio, del resto le citazioni parlano chiaro. Vanno semmai aggiunti Cacciari (cui si deve il giudizio sulle varie sciocchezze ratzingeriane) e Ruggenini ai riferimenti. Ma altro è il SENSO (e le eventuali topiche sono tutte mie, non di Heidegger, Galimberti o chi altri), altro è il TESTO”

Non è, quindi, copia-incolla testuale, ma copia-incolla di idee. Ergo, un copista di Raffaello (i colori sono del copista) vale quanto Raffaello stesso. Se sei convinto Tu…..

Sostieni che la storiella è ironica, ma, una volta mutati ragionevolmente gli attori in modo che siano meno allineati scopo propagandistico originale, invece di rispondere “Così non è ironica”, rispondi che gli altri non hanno sense of humor. Anche se non ho studiato quanto Te, la differenza tra ironia e ridicolo mi è chiara.

Per concludere, caro il mio el.brazo.onore, vorrei ricordarTi che l’abisso che separa l’essere Colti dall’essere Molto Informati è piuttosto profondo e Tu appartieni, senza ombra di dubbio, alla seconda categoria.

Ora interrogaTi pure sul senso dell’essere, LA Seinsfrage (perché è femminile, no?).

Senza rancore.

Mthrandir – Mauro

(Nella foto, un superdotato)

Commenti al Post:
el.brazo.onofre
el.brazo.onofre il 16/07/05 alle 22:06 via WEB
Ossignore, altro fronte di liti? No dai, ne ho altri tre aperti... Per cui: non devo rendere conto né a te né ad altri del mio cursus honorum (e rido), per la semplice ragione che nel mio blog scrivo quel che mi pare, giusto? Il giorno che Galimberti o Ruggenini passeranno nel mio blog, mi faranno le bucce senza meno, e magari a loro renderò conto, ecco. Dunque l'ironia sul tema è lecita, ma lascia il tempo che trova. Dovessi far dell'ironia su ciò che leggo in giro (prove d'autore, poeti in ordine sparso, politologi del menga, ecc ecc) non la finiremmo mai. Col che, anche le tue osservazioni - senza offesa - te le puoi tenere. Ringrazio per l'interessamento in ogni caso, e mi chiedo da dove venga questa smania collettiva di dimostrare diversamente che a) non sono colto, e in subordine b) che chi legge è colto almeno quanto me. Al più, mi sarà lecito leggervi lievi tracce di complesso di inferiorità, ti pare? Facciamo che tu e chi altri siete colti più di me, e viviamo tutti felici. Ma venendo al dunque. Te la sei presa per l'epiteto nel post. Ok: a me dicono sovente cose del genere, e lascio perdere. Ma questo non vuol dire. Certo, anche tu sei uno che va a caccia di zanzare col bazooka. Diamine un post così lungo e articolato per un giudizio di una parola, e nemmeno così sanguinosa! Volendo, si potrebbe anche leggere il contesto del periodo: intendevo dire - è chiaro, ma lo ricordo per comodità - semplicemente che non mi interessa entrare in dispute filosofiche. Ma il tono era brusco e ti sei risentito. Che devo fare? Scusarmi? Ok, sono stato scortese e sommario senza reale motivo. La cosa davvero spiacevole è che sono stato costretto ad amplificare la cosa per le ragioni che penso tu sappia. Non tutti hanno il tuo stile, purtroppo, e mi spiace sinceramente d'averti tirato esplicitamente in ballo così, ma non avevo altro modo, visto che la spiegazione personale mi era preclusa causa lista nera. Credo che questo sia stato assai più disdicevole che un paio di battute (che tra l'altro, avevo anche scordato) in un post o in un commento. Queste sono le mie spiegazioni e la posizione che ho di fronte a questo fatto. Episodio chiuso? Quanto al resto: la digressione su Raffaello e i colori è una scempiaggine, perdonami. Se la storia della filosofia è la storia delle glosse a Platone, ciò che fanno i filosofi (e chi pensa filosoficamente) non è nient'altro che interrogarsi su ciò che un certo tizio ha detto una volta, e cercare di interpretare il mondo alla luce di questi insegnamenti. Ciascuno coi suoi mezzi. Punto. Quanto alla seinsfrage (o LO seinsfrage, o IL seinsfrage) non mi sono posto il problema: ho messo il titolo come mi suonava e via andare. Dici che ho fatto male?
 
 
Mthrandir
Mthrandir il 17/07/05 alle 11:00 via WEB
Per quanto mi riguarda, la questione era già chiusa dopo la stesura del messaggio. Mancano solo alcune precisazioni, almeno da parte mia. La definizione di “irrilevante”, in se stessa, non mi turba più di tanto. Mi infastidisce quando diventa uno “strumento” della discussione. Come ebbi a scrivere ad un altro partecipante a questa comunità, in sede privata, io scrivo per discutere con gli altri di “cose”, non di “persone”: quando l’argomentazione (o la contro-argomentazione) scade sul “personale”, mi ritiro in buon ordine, a meno che non mi si tiri in mezzo. E, nel caso, se proprio non se ne può fare a meno, preferisco che lo si faccia direttamente. Punto. Quanto al complesso di inferiorità, vorrei tranquillizzarti. Al contrario di quanto scrivi riferendoTi a Te medesimo, io ho la piena consapevolezza di avere un grande numero di limiti e non ho difficoltà a riconoscere la maggiore preparazione di qualcun altro. In effetti, è quanto Ti ho riconosciuto definendoTi “Molto Informato”. Ma la “Cultura” è un’altra cosa, perché presuppone la rielaborazione personale. Su questo fronte, perdonami, continuo a valutare deficitario il Tuo approccio. Pazienza, ognuno rimarrà della propria opinione senza che alcuno dei due abbia a soffrirne più del necessario. Inoltre, giova ricordare che il sottoscritto non ha iscritto alcuno/a in lista nera e che la “necessità” di agire in quel modo semplicemente non esisteva. Quanto a Raffaello, sei troppo furbo per non sapere che ho ragione: chi non ha i mezzi per produrre qualcosa di suo, di solito, chiosa e/o critica chi l’ha fatto. Ma, sebbene alcune copie possano avere un contenuto artistico autonomo, c’è una grande differenza a firmarla “il copista” e firmarla “Raffaello”. Ad malora. Mthrandir
 
   
el.brazo.onofre
el.brazo.onofre il 17/07/05 alle 21:39 via WEB
Siamo in casa tua e non vorrei essere invadente. Hai perfettamente ragione quando parli dell'opportunità di parlare di idee e non di persone. È il mio intendimento, ma c'è chi la pensa diversamente. Purtroppo nel rispondere ho citato anche te, sbagliando tre volte: perché mi sono riferito ad una parsona (tu), perché non c'entravi, e anche perché non ti ho nominato direttamente. Per cui ho torto, e spero che questo chiuda l'episodio in modo soddisfacente per te. Quanto al resto, credo semplicemente che la faccenda dei colori sia una metafora impropria. Se parliamo di pittura, ha una sua validità (con dei distinguo notevolissimi, ma non importa). Se parliamo di idee, e di filosofia, le cose stanno in modo molto diverso. Riflettere e rileggere le idee già manifestate, per interrogarle, saggiarle, metterle al vaglio, è il senso stesso del filosofare. Non è un limite, è l'essenza stessa della filosofia. Ad malora :)
 
     
Mthrandir
Mthrandir il 18/07/05 alle 10:50 via WEB
Riconoscere d'aver scritto una fesseria dovrebbe chiudere la questione in modo "soddisfacente" per entrambi (spero che l'ammissione non fosse un contentino, dal momento che i contentini mi interessano punto). Il saluto è stato improvvidamente corretto in autonomia da word nell'opposto di quanto avevo scritto: era "ad maiora". Mthrandir
 
     
el.brazo.onofre
el.brazo.onofre il 18/07/05 alle 12:09 via WEB
Ti sembro il tipo che lascia contentini? Quanto all' 'ad malora', mai refuso fu più splendido. Superiore persino all'"esequie! esequie!" di buona memoria :) Niente in contrario se continuo a frequentare il tuo blog?
 
     
Mthrandir
Mthrandir il 18/07/05 alle 12:58 via WEB
Nulla, fino a quando la discussione rimane tale e condotta nei modi corretti. Noto, con una certa soddisfazione, che lo stato di Fantastico Quattro pare non irreversibile. Quanto ai divieti, non ho l'autorità nè la voglia di imporne. Posso, al limite, manifestare scarso gradimento o agire censurando, a casa mia, ciò che ritengo fuori luogo. Non è mai accaduto per una opinione, non è mai accaduto senza una spiegazione. In futuro, non sono previste variazioni alla linea editoriale. Mthrandir
 
     
Tintallie
Tintallie il 18/07/05 alle 12:10 via WEB
Ciao Mth, passavo da queste parti e volevo solo lasciare una traccia. Ma dimmi un po' l'uomo nella foto non è mica l'uomo con la testa di pietra dei "fantastici quattro?" Un bacio Tintallie :-)
 
     
Mthrandir
Mthrandir il 18/07/05 alle 12:58 via WEB
Evidentemente, non è una condizione stabile. Io ne sono contento. Un bacio. Mthrandir
 
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