MySo-Called(un)Life

Come se non potessi sentire la tua voce,
mi tappo le orecchie. la tua voce...
la cicatrice sul mio polso
sta crescendo, ancora una volta
mescolandoti nella ferita, tu...

("Zakuro" - Dir en Grey) [Live]

Ovviamente, anche stavolta avrei voluto citare "Ny Batterì" dei Sigur Ros [link], ma poi sembra che conosco solo quella... Ieri sera, ho scoperto (linkato da Vincio) un forum: *Before I sputter out*. "Il primo forum italiano sull'autolesionismo" recita il sottotitolo. E di utenti iscritti ce ne sono e, al di là dei possibili fake, sono tanti. Quindi anche in Italia ci sono molti ragazzi che si tagliano. Questo argomento mi colpisce molto e vorrei approfondire. Innanzitutto, al contrario di come vedo l'anoressia (altro problema serio che, però, non rispetto), non provo nessun disprezzo per queste persone, anzi. Mi dispiace molto. Ma quali possono essere le motivazioni capaci di spingere a tanto? Penso che al primo posto ci sia una enorme sensibilità (un po' come la mia), che porta a vedere enormi problemi anche piccoli. Poi sicuramente entra in gioco il disprezzo per il proprio corpo: chi si vede grasso (nel 90% dei casi, sono ragazze), chi si vede brutto, ecc... Poi spesso c'entra la carenza d'affetto: genitori separati e/o poco presenti, che non notano nemmeno le cicatrici sui loro figli che, poco a poco, aumentano. Piccoli o grandi dolori, come la morte di una persona cara o la fine di una storia importante possono essere altre cause, così come la noia... Al di là di alcuni forum o blog, di ragazze che scrivono cazzate solo per raccimolare visite, questo forum, però, sembra davvero sincero e, proprio per questo, m'ha fatto male. Infatti mi rivedo in molte idee esposte, anche se non sono mai ricorso all'autolesionismo fisico (mentale sì, spesso). Ho paura del sangue, delle ferite, delle infezioni, del dolore fisico...e quindi sono salvo ;D Molti utenti sono già sotto cura psichiatrica o assumono addirittura psicofarmaci. Ma servono davvero queste cose? Io ho provato lo psicanalista e, secondo me, non serve a niente, soprattutto se conosci già il tuo problema. Ti spinge a 'guarire', ma devi farlo da solo...e allora lui a che diavolo serve? E gli psicofarmaci? Sono come droghe, che inibiscono la capacità sensoriale, così da ridurre il dolore, il disagio...ma appena finisce l'effetto, torni come prima... Secondo me, quelle persone avrebbero molto più bisogno di un abbraccio sincero, di persone che le amino davvero. Ma, essendo viste come persone 'strane', 'malate', fanno sempre più fatica a far sì che la gente si leghi a loro, ed è anche il loro stesso disprezzo per la vita che li tiene lontani dagli altri...

Riporto ora un passo che m'ha colpito moltissimo:
"Questa vita fa skifo...o sono io che non la so vivere oppure mi è capitata una vita di merda. Lottare per avere un mese di libertà e felicità, per poi ricadere in quel baratro dove ormai vivi da troppo tempo, dove regna il dolore e tu sei il suo schiavo. Questo dolore ti domina, ti possiede e fa di te un altra persona...tu vuoi liberartene ma è come se fossi legata con delle catene...e per fare sgorgare tutto questo dolore dal tuo corpo ti tagli, cercando di farlo uscire. E soffri vedendo che il dolore non se ne va. Eppure continui, ti fai ancora più male perchè è l'unico modo che hai per non sentire l'urlo acuto delle tenebre. Pensi alla morte, pensi di farla finita e in un giorno di pioggia azzardi a quel taglio che potrebbe essere l'ultimo. Poi qualcosa ti blocca. Come se il dolore  sentisse di perdere. E cosi ti blocca, ti fa ragionare ma ti fa comunque soffrire di più. Piangere non serve...urlare non serve. La gente intorno non è altro che fumo, che scivola dalle dita...come la tua vita. Dondolarsi in una stanza buia con le braccia deturpate è ormai il tuo hobby e continui sentendo di poter riuscire a farcela...ma non ce la farai mai...se il dolore si impossessa di te...allora è la fine." [post]

[e avevo già accennato all'autolesionismo, parlando di David Nebreda]

Ore 20.33: che merda! passano tutti e nessuno che commenta. tsk...