MySo-Called(un)Life

Folklore ~ Dopo il flop "Genji: days of the Blade", ben lontano dall'ottimo primo episodio uscito su ps2, Game Republic torna all'assalto su ps3 con un action gdr che fa del suo lato artistico il suo punto di forza, seppur minato da una realizzazione tecnica piuttosto fiacca. Riuscirà Folklore ad emergere dalla massa e a farsi apprezzare?

I due protagonisti, Ellen e Keats, si ritroveranno ad interagire per differenti motivi nel piccolo villaggio di Doolin, sulle coste irlandesi, dove dovranno cercare di fare luce sui misteriosi eventi che stanno coinvolgendo gli ignari abitanti del luogo. Ellen è alla ricerca della madre. Keats, redattore per una rivista sul paranormale, viene attirato da una misteriosa telefonata che lo invita nel piccolo villaggio per entrare in contatto con l'aldilà. Doolin, infatti, rappresenta una sorta di porta tra la nostra dimensione terrena e quello che viene definito "L'Oltremondo". I due protagonisti incroceranno quindi i due percorsi, percorrendo binari differenti ma comunque paralleli, fino ad incrociarsi in più punti interagendo tra loro.

Grafica: 7
Purtroppo, dal punto di vista tecnico, Folklore lascia davvero a desiderare. Se è vero che è stato fatto un ottimo lavoro, artisticamente parlando, con un centinaio abbondante di creature, molto varie e spesso convincenti, e ambientazioni suggestive, per non parlare delle sequenze animate in stile fumetto ~ che, pur essendo un modo per semplificare il tutto, risulta molto stiloso ~ è vero anche che la pochezza di poligoni e textures fa sembrare Folklore un gioco per ps2. I personaggi sono realizzati in modo piuttosto verosimile e anche le varie creature fantastiche sono curate nei dettagli, ma le animazioni sono poco fluide e i filmati in CG si possono contare sulle dita di una mano, oltre ad essere davvero scialbi, se paragonati ai canoni a cui ci hanno abituato da sempre saghe come Final Fantasy.

Sonoro: 6
Anche per quanto riguarda il sonoro, purtroppo, non si può urlare al miracolo. Le musiche sono carine ed evocative, ma sicuramente non indimenticabili e in alcune sezioni (come il piano malinconico a Doolin) perfino fastidiose. Il doppiaggio, interamente tradotto in italiano, vanta pochissimi minuti di dialoghi parlati e solo i protagonisti hanno una buona qualità recitativa. Buoni gli effetti sonori, molto vari, specie per quanto riguarda gli attacchi.

Giocabilità: 9
Eccoci arrivati al vero punto forte. Folklore è un action gdr e, in quanto tale, deve avere un gameplay semplice ed immediato. E così è, infatti. Il gioco si divide in due: a Doolin, nel mondo reale, dovremo semplicemente muoverci per il paese, parlando con i pochi abitanti, per scoprire il mistero che si cela dietro il passato di Ellen; nell'Oltremondo, invece, dovremo sconfiggere centinaia di nemici (i Fairies) e parlare con le anime dei defunti. La funzionalità dei tasti è stata studiata in modo da essere imparata in pochi minuti e funziona alla grande. Con lo stick analogico sx si muove il pg. Con Start si apre il menù/inventario/bestiario e con SELECT si mette in pausa. L1 è il lock-on, mentre con R2 si schiva. Il sistema di combattimento prevede l'assorbimento dei nemici storditi e il loro successivo utilizzo in battaglia. Perciò con R1 assorbiremo l'Id (l'anima) dei nemici, che assegneremo poi ai quattro tasti (O, X, quadrato e triangolo). Sarà poi sufficiente premere uno di questi per utilizzare l'abilità del mostro assegnato (prevalentemente attacchi, di diversi elementi, ma anche difese ed altro). Per quanto riguarda Keats, infine, man mano che combatteremo, riempiremo una barra che, una volta piena, ci permetterà (premendo L2) di trasformarci in Guardiano, acquisendo per pochi secondi una potenza amplificata, oltre all'invincibilità. Passando all'assorbimento degli Id, nel dettaglio, Folklore fa un ottimo utilizzo dei sensori di movimento del SIXASSIS. I mostri più grossi, infatti, non potranno essere assorbiti subito: una volta indeboliti, mostreranno il loro Id in rosso. A quel punto, dovremo muovere o inclinare il joypad come indicato nel tutorial. Questo contribuisce un'ulteriore sfida, nonché un ottimo utilizzo delle funzionalità garantite dal sixassis.

Longevità: 8
In Folklore dovremo utilizzare, alternandoli, due diversi personaggi, per portare a termine l'avventura. Ci saranno quindi sette diversi mondi da esplorare sia con Ellen sia con Keats. I mostri che incontreremo saranno diversi per entrambi (circa metà uguali e metà diversi) e anche quelli uguali avranno attacchi diversi, una volta assimilati. Inoltre ogni creatura potrà essere potenziata attraverso l'esperienza negli scontri e/o l'utilizzo di particolari oggetti rilasciati dai nemici sconfitti o reperibili lungo i livelli. Contando tutto questo, il gioco può essere portato a termine in circa 15-20 ore. Esistono, però, varie missioni facoltative, ottenibili parlando con l'Oste nel pub, e molte altre sono disponibili online, sullo Store, dove sono scaricabili anche creature aggiuntive. Se a questo aggiungiamo la modalità Arena, che ci permetterà di creare dei dungeon personalizzati o di affrontarne altri creati da altri user online, Folklore risulta un gioco davvero lungo e questo non guasta, data la quasi totale mancanza di gdr per ps3.

Originalità: 7
Il concept di Folklore ricorda vagamente giochi come Pokémon, dove il protagonista vagava per i livelli sconfiggendo e facendo sue le strane creature che li popolavano. Anche la giocabilità, fatta eccezione per le modalità di assorbimento degli Id, non ha nulla di originale. Ma la storia è piuttosto originale e lontana anni luce dai cliché dei gdr. Questa volta non ci sarà un mondo da salvare, né un nemico assoluto pronto a distruggerlo. L'avventura si svolgerà prevalentemente nell'Oltremondo e girerà attorno ad Ellen e al villaggio di Doolin, coinvolgendo tanto i vivi quanto i morti. Forse le novità sono proprio la trama particolare e il buon sistema di controllo che sfrutta a dovere i sensori del sixassis.

Generale: 7.5
Gioco malinconico e artistico, Folklore è un capolavoro mancato, che sicuramente potrebbe deludere, ma che saprà anche regalare emozioni e soddisfazione, se gliene si dà l'occasione. Macchiato da una realizzazione tecnica appena sufficiente, è passato decisamente troppo in sordina, ma è un action gdr molto valido, nonché uno dei pochissimi gdr per ps3 usciti finora. Se lo trovate usato, non pensateci due volte e fatelo vostro!