blogger per caso

non c'è titolo

Per ora va così. Ce l'ho col mondo intero. 

Ho i nervi talmente tesi e sono così elettrica che ogni cosa mi da fastidio.
Ogni parola.
Ogni pensiero.
Non riesco a staccare la spina da me stessa, dal ruolo che mi sono ritagliata e cucita addosso peggio di un vestito.
Un vestito, se non ti va più, un giorno lo prendi e lo butti via.
Finito. Chiuso. Cancellato.
Quello che sei, quello che sei voluta diventare ti rimane attaccato addosso come una seconda pelle.
Perfettamente attaccato.
Non lo puoi scrostare via, non se ne va.
Gli altri non lo consentono e nemmeno tu, alla fine, sei capace di scrollartelo di dosso.

Sono figlia, moglie, madre, nuora, amica, confidente, insegnante, cuoca e sguattera.
Sono qualcosa sempre e soltanto in relazione  a qualcuno, o, peggio, in relazione a cosa serve che io sia.
Non sono qualcuno per me stessa in quanto tale.
In quanto essere umano, meglio, in quanto persona.

Io sono stanca. Che si sappia. Sono stanca e stufa.
Di rispettare senza avere rispetto in cambio.
Di dare senza ricevere.
Di esserci per gli altri e di essere sola quando sono io ad aver bisogno di qualcuno.
Di essere data per scontata.
Sono stanca e stufa, anzi, ne ho piene le palle di tutto ciò.

Perciò, fanculo le buone maniere, fanculo la correttezza, fanculo giusto e sbagliato.
Fanculo tutti!