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Selezionado dalla memoria del mio PC alcuni documenti datati ho trovato questo articolo sulla nobilta’ d’ animo del sociolgo Francesco Alberoni pubblicato sul Corriere della Sera del 13 luglio 1992. Lo inserisco volentieri in questo post perche’ sono convinto che questo e’ un argomento sempre attuale e da proporre nelle conversazioni con il nostro prossimo. Buona lettura !
Nessuno ne parla piu' , ma l' animo nobile c' e' ancora . Nelle conversazioni quotidiane in casa, sul lavoro, fra amici, ma anche nella stampa, nella televisione, tendiamo sempre di piu' ad usare un linguaggio impoverito, che non riesce a descrivere le qualita' spirituali e morali di una persona. E, quando non sappiamo piu' nominarle, smettiamo anche di vederle. Per recuperare questa capacita' dobbiamo rallentare il ritmo, riportare alla luce antiche parole. Proviamo a fare uno di questi scavi. Proviamo a prendere una delle vecchie espressioni come "animo nobile". Si puo' ancora usare? Ci sono anche oggi delle persone di animo nobile? Proviamo ad identificarle, a descriverle, distinguendole da quelle di animo meschino. Ha un animo nobile chi non e' rinserrato su se stesso, chi non si occupa soltanto del suo Io, del suo interesse, ma che ha energia e ricchezza interiore per dedicarsi anche agli altri, per farsi carico dei loro bisogni. Chi si spende, chi si prodiga. Quindi un generoso. Ma con qualcosa di piu' . Vi sono persone buone d' animo, oneste, con un orizzonte mentale limitato. Sono convinte che il loro partito sia il migliore, che la loro religione sia la migliore, pensano sempre di sapere che cosa e' bene e che cosa e' male. In realta' non sanno uscire dal proprio punto di vista unilaterale. C' e' invece una generosita' intellettuale, una apertura mentale, capacita' di comprendere, nel proprio universo, anche il punto di vista degli altri e di vedere se stessi come loro, in modo relativo. Chi ha un animo nobile non si sopravvaluta, sa imparare ed e' riconoscente. Le persone di animo povero, meschino, vedono solo la propria meta. Confondono il proprio utile con la giustizia. Se qualcuno ostacola i loro desideri, lo odiano, insultano, lo denigrano, sono disposti a commettere nei suoi riguardi qualsiasi ingiustizia, qualsiasi malvagita' . L' animo nobile cerca di raggiungere la meta, ma non odia l' avversario. Lo rispetta, gli riconosce un valore, una dignita' . Finita la lotta dimentica la collera, non coltiva nel cuore il desiderio di vendetta, perdona. Spesso si confonde l' orgoglio con la dignita' . Orgoglio e' mettersi al di sopra degli altri. Dignita' vuol dire sapere che certe qualita' hanno valore e che vanno salvaguardate. Chi ha dignita' non si abbassa a compiere atti ignobili. E non sopporta nemmeno che gli altri vengano costretti a farlo, che vengano umiliati. Le persone d' animo nobile vogliono attorno a se' uomini liberi. Preferiscono esporre i propri programmi con chiarezza, ascoltare apertamente le obiezioni. Governano con il consenso, stimolando, convincendo, trascinando gli altri. Creano attorno a se' un senso di fiducia. Nessuno si aspetta inganni e trabocchetti perche' le regole del gioco sono chiare, e loro sono i primi a rispettarle. Sanno rimproverare chi si comporta male e premiare chi merita. Tutto questo richiede esercizio e disciplina, che si traduce in un equilibrio intimo, una vera armonia interiore. La nobilta' d' animo ci fa venire in mente anche la tenacia, il coraggio morale di chi sa resistere, nella solitudine, alla sventura, la forza di chi non crede alle tentazioni. E possiamo domandarci, a questo punto, se questo tipo di persone esistano veramente o non appartengano al mito dei cavalieri senza macchia e senza paura. Per fortuna ce ne sono, e a tutti i livelli sociali. Anche in alto, dove c' e' piu' potere e piu' competizione. Se guardiamo il mondo con animo sereno, le riconosciamo. E' grazie a loro che la nostra vita resta gradevole.
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La liberta’ non e’ una cosa che si possa ricevere in regalo. Si puo’ vivere anche in un paese di dittatura ed essere libero, a una semplice condizione, basta lottare contro la dittatura. L’ uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto, e’ libero. L’ uomo che lotta per cio’ che egli ritiene giusto, e’ libero. Per contro si puo’ vivere nel paese piu’ democratico della terra ma se si e’ interiormente pigri, ottusi, servili, non si e’ liberi; malgrado l’ assenza di ogni coercizione violenta si e’ schiavi. Questo e’ il male, non bisogna implorare la propria liberta’ dagli altri. La liberta’ bisogna prendersela, ognuno la porzione che puo’.
Ignazio Silone (brano tratto dal libro Vino e Pane – Prima Edizione A. Mondadori 1955).
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Una NO TAV Peruiana nella Valle del Tambo dove da sempre la popolazione e’ vissuta con l’agricoltura ed ora il territorio e’ insidiato da un progetto per la realizzaione di una miniera della Southern Peru’, filiale della societa’ messicana Southern Copper con un investimento di 1.400 milioni di dollari USA. Le miniere d’oro necessitano di una grande quantita’ di acqua da utlizzare per l’estrazione ma la stessa acqua viene “riconsegnata” (in parte) al territorio fortemente inquinata (in particolare da mercurio). Il Peru’ gia’ soffre di una forte carenza di acqua potabile e per le zone agricole come la Valle del Tambo se l’acqua diminusce e se si inquina le conseguenze per la popolazione locale sono disastrose. Le proteste in questa zona del dipartimento di Arequipa, a 1.000 kilometri a sud di Lima sono inizaite da diversi mesi. Purtroppo ci sono dei morti ammazzati tra i manifestanti e un morto tra la polizia. Il governo di Lima ieri ha deciso di inviare l’esercito e tutto il territorio e’ attualmente in stato di assedio.
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Da agosto 2014 L'Unità non è più in edicola. La società che pubblicava il giornale, Nuova Iniziativa Editoriale, nonostante i 60 milioni di contributi pubblici incassati nel corso dei suoi 14 anni di gestione, ha portato i libri in tribunale. E' la seconda volta che la casa editrice che stampa questo quotidiano viene posta in liquidazione. A farne le spese oggi sono fornitori, giornalisti e finanziatori. Ma ci sono anche 100 milioni del vecchio debito che rischiano di essere accollati ai cittadini. Inoltre, ora che la società non c'è più, con 32 milioni di debiti sulle spalle, la patata bollente delle cause civili perse da L'Unità è finita in mano ai giornalisti che da novembre stanno ricevendo pignoramenti sui loro redditi e in alcuni casi anche sulle abitazioni. Report ha ricostruito i problemi e i guai dello storico quotidiano fondato da Gramsci, una vicenda complessa, sorprendente e anche paradossale e alla quale partecipa anche Gunther, il cane più ricco del mondo. Tutto raccontato da REPORT domenica 10 maggio ore 21:40 su RAI 3.
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Inviato da: enricomonzatti
il 03/05/2015 alle 01:10
Inviato da: brasilianissima
il 28/04/2015 alle 17:30
Inviato da: giramondo595
il 02/02/2014 alle 16:20
Inviato da: Asialunaotr
il 13/06/2013 alle 11:26
Inviato da: enricomonzatti
il 19/05/2013 alle 11:07