Vivere al NATURALE

Caro girino, il tuo non è un vero e proprio rompicapo giudiziario, ma un semplice caso scolastico sul nesso causale (o rapporto di causalità) tra un’azione od omissione ed un evento lesivo. Sarò breve: muovendo dalla versione più aggiornata della teoria condizionalistica, è ormai pacifico che l’evento come secondo polo del nesso di condizionamento deve essere concepito non come genere di evento (ad es. morte in astratto), ma come evento concreto che si verifica hic et nunc; in altri termini, ciò che importa è che una catena causale sussista fra l’azione dell’autore e questo evento concreto, mentre è irrilevante la circostanza che potrebbero verificarsi eventi analoghi per effetto di altre cause operanti all’incirca nel medesimo momento. Non ha alcuna efficacia liberatoria l’obiezione avanzata da Giulia che Robert sarebbe morto ugualmente per avvelenamento. L’azione di Giulia non può essere eliminata mentalmente senza che l’evento nella sua conformazione concreta venga meno. Robert non sarebbe morto per disidratazione ed in quel preciso momento, ma con altre modalità ed in tempi diversi. “Questa Corte condanna Giulia a 30 anni di reclusione ed assolve Kelly per non avere commesso il fatto”. Ciao da strasatto e alla prossima!!!!!!!!!