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Il Comodino Parlante
Post n°145 pubblicato il 11 Aprile 2009 da TomcatUSA
… perché devi sapere, caro lettore, che qui in Cina, oltre ad essere tutto generalmente complicato, spesso accadono anche cose piuttosto strane in senso generale e questo certo non aiuta ad evitare situazioni e conversazioni decisamente inusuali… Sabato scorso, quando sono arrivato in albergo, appena entrato in camera avevo immediatamente notato che il comodino del letto emetteva un fastidioso ronzio che avevo subito segnalato alla reception. Purtroppo però il numeroso personale inviato a più riprese per risolvere il problema aveva prima detto che non c’era nessun problema (MeWen Ti), poi che il comodino prima o poi si sarebbe stancato di ronzare e quindi di avere pazienza che con il tempo il problema si sarebbe risolto da solo ed infine mi era stato detto che tutto sommato ci sono problemi decisamente più gravi al mondo e che quindi un leggero ronzio proveniente dal comodino alla fine, dal loro punto di vista, era qualcosa che poteva essere considerato sicuramente accettabile anche perché sembrerebbe che il ronzio dal comodino sia una caratteristica distintiva di tutte le camere dell’albergo e di questa particolarità il management dell’albergo sembra vada molto fiero. A quel punto, per non sembrare un LaoWai provinciale che scambia una caratteristica distintiva di un hotel per un noioso ronzio, decido di lasciar perdere. La notte scorsa però, mentre lavoravo ad un importante documento che doveva essere assolutamente pronto per la mattina dopo, il ronzio del comodino diventa decisamente alto per cui mi avvicino allo stesso per verificare di cosa si trattasse. Una volta vicino al comodino mi rendo conto che all’interno del ronzio ci sono delle voci… qualcuno canta… qualcuno parla… Per cui guardo se nei bottoni presenti sul comodino ci sia per caso un bottone per la radio o per la TV ma gli unici bottoni presenti sono quelli per le luci. Provo comunque a schiacciare ripetutamente i bottoni presenti sperando che le voci se ne vadano ma ahimè tutto rimane come prima. Decido quindi di chiamare la reception per spiegare il problema sapendo già che la conversazione in inglese che ne scaturirà sarà qualcosa di assolutamente imprevedibile. -«Pronto?? Buona sera… sono il sig.Tomcat della stanza 309…» -«Buona sera. Come posso aiutarla??» -«Ho un problema piuttosto antipatico in camera… però mi deve assicurare che nei prossimi minuti mi ascolterà con attenzione…» -«Certamente… mi dica, come posso aiutarla» -«Il mio comodino… canta… e parla…» -«Capisco… e cosa dice??» -«Chi?? Il comodino?? Ah non saprei… sembrerebbe cantonese e lei forse non lo sa ma io il cantonese ancora non lo parlo bene… sono appena arrivato» -«Capisco… allora le mando qualcuno a rifarle la stanza» -«Mi sembra inutile… è quasi l’una di notte e tra un po’, se Dio vuole, andrò a dormire…» -«Capisco… quindi come posso aiutarla??» -«Come le dicevo il mio comodino canta e parla… a voce alta… io sto lavorando e non ho tempo di parlare con lui… anche perché, per la verità, non capisco cosa dice…» -«Capisco… le passo il mio manager» -«Certo… sono sicuro che lui risolverà il problema in un batter d’occhio» -«Buona sera, sono il manager… come posso aiutarla??» -«Buona sera a lei. Guardi, mi rendo conto che la situazione è complicata da spiegare ma non so come altro fare… il problema è che il mio comodino da qualche minuto parla…» -«Capisco… le mando immediatamente qualcuno a pulirle la stanza» -«La ringrazio ma come spiegavo alla sua collega, secondo me pulire la stanza è solo un paliativo… è girare attorno al problema… io mi orienterei più su un manutentore… o un esorcista… o magari entrambi… avete per caso un manutentore-esorcista nel vostro organico??» -«…. Non credo di capire… mi scusi… qual è il problema?? Ha bisogno di qualcuno che le rifaccia la stanza??» -«Veramente no ma se questo la fa stare più tranquillo mi faccia pure pulire la stanza… Io ho un comodino che parla… ad alta voce…» -«Le mando immediatamente qualcuno a verificare il problema» -«La ringrazio infinitamente» Dopo qualche minuto bussano alla porta. Io apro e vedo un ragazzetto che con gli occhi bassi si inchina ripetutamente. -«Sei tu l’esorcista??» Il ragazzetto ovviamente non risponde e continuando ad inchinarsi si dirige verso il comodino e si inginocchia ad ascoltare. Evidentemente le cose che il comodino stava dicendo erano decisamente interessanti visto che il ragazzetto incomincia ad annuire ripetutamente… Dopo un po’, prende il telefono e chiama di sotto per spiegare il problema e probabilmente anche per condividere gli insegnamenti che il comodino così benignamente gli aveva concesso. Dopo i consueti interminabili minuti di telefonata il ragazzetto si alza e continuando ad inchinarsi se ne va lasciandomi solo con il mio comodino. Io richiamo la reception per avere un aggiornamento sul piano d’azione e mi viene detto che da lì a poco qualcuno arriverà a risolvere il problema. Ed infatti, dopo pochi minuti, bussa alla porta uno che aveva tutta la parvenza di essere un manutentore. Anche lui si avvicina al comodino, si inginocchia e comincia ad ascoltare annuendo a quello che il comodino gli stava dicendo. Poi si alza, si guarda intorno e si dirige verso l’armadio, lo apre e guarda dentro rimanendo un po’ deluso forse aspettandosi di trovare, nascosto dentro l’armadio, l’autore delle voci. -«Ho già guardato io prima. E ho guardato anche sotto il letto… non c’è nessuno nella camera a parte noi due» Il manutentore-esorcista non si da per vinto e incomincia a prendere i miei vestiti e a metterli sul letto. Poi incomincia a muovere qualcosa dentro l’armadi e ad aprire un passaggio segreto. Da un paio di colpi ben assestati all’armadio e come per magia la voce scompare. Io lo ringrazio infinitamente e lui se ne va con grandi sorrisi. Ora sono solo nella mia stanza e guardo il mare… un po’ mi manca la voce stridula del mio comodino che mi teneva compagnia… chissà da dove veniva… chissà cosa voleva dirmi di così importante… probabilmente non lo saprò mai.
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