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Creato da: TomcatUSA il 15/08/2006
Fatti e situazioni di un Italiano in Cina

 

 
« Nella Tana della TigreIncongruenze »

Niente è Scontato qui...

Post n°148 pubblicato il 02 Maggio 2009 da TomcatUSA
Foto di TomcatUSA

Come sottolineava qualche giorno fa un ragazzo italiano che si trovava in Cina per la prima volta, qui non puoi mai dare niente di scontato. Anche le situazioni più innoque possono infatti presentare all’improvviso  pericolose insidie che fanno diventare cose che dovrebbero essere niente più che routine qualcosa di estremamente più “interessante”.
La settimana scorsa decido di andare a Pechino a trovare il sales manager e ad un meeting organizzato dal Sale Manager stesso con un cliente per avere da lui alcuni ragguagli su certe situazioni che da tempo ristagnano senza che si veda all’orizzonte una soluzione. In condizioni normali, quello che bisogna fare per arrivare a Pechino e ritornare è teoricamente piuttosto semplice e lineare. Si chiama una segretaria, le si spiega che hai bisogno di andare a Pechino e le si chiede di trovarti dei voli che combacino con i tuoi appuntamenti che avrai preventivamente illustrato. La segretaria, dopo che tu avrai scelto dalla lista dei voli disponibili quello che meglio si addice alle tue esigenze, acquisterà l’apposito biglietto che ti permetterà il giorno previsto di presentarti all’aeroporto, fare il check-in, montare sull’aereo e dopo un certo numero di ore atterrare felice e contento a Pechino da dove ripartirai dopo aver avuto il meeting per cui sei partito. Questo, come dicevo, in teoria… Nella pratica invece le cose possono andare in maniera un po’ diversa.
Giovedì scorso chiamo una delle ragazze dell’ufficio spiegando che lunedì devo andare a Pechino e che avrei bisogno di vedere i voli disponibili per scegliere quello che va meglio. Per quanto riguarda il ritorno, sarà il giorno seguente e basta che il volo sia nel pomeriggio.  Sembra tutto chiaro e la ragazza esce dal mio ufficio assicurandomi che la cosa è sotto controllo. Nel frattempo io continuo a fare le mie cose ma verso sera mi viene in mente che nessuno è venuto a farmi vedere orari di voli per cui esco dal mio ufficio e vado alla ricerca della ragazza a cui avevo dato l’incarico. Dopo pochi minuti la trovo e le chiedo a che punto sia l’operazione ricerca voli.
-«Aspettavo una lista di voli per andare a Pechino…»
-«Non ti preoccupare Boss»- Qui hanno preso a chiamarmi così… -«Tutto fatto… MeWenTi»
-«Scusa… fatto cosa??»
-«Prenotazione… biglietto… tutto ok»
-«Interessante… ma su che volo mi hai prenotato??»
-«Cosa vuoi dire??»
-«Voglio dire…  a che ora parto??»
-«Non saprei… Lunedì… mi avevi detto lunedì e io ho prenotato un volo Lunedì…»
-«Molto bene… ma giusto per sapere… a che ora parte questo benedetto aereo??»
-«Non lo so… l’agenzia non me l’ha detto…»
-«Ma cerchiamo di essere pratici… a che ora vado in aeroporto se non so a che ora devo partire»
-«L’agenzia ha detto che domani portano il biglietto… quando abbiamo il biglietto vediamo…»
-«Ma se poi scopriamo che hanno deciso di farmi partire alle due di notte… diventa scomodo… ma non possiamo avere la lista dei voli disponibili così scelgo io»
-«Ah si, certo… possiamo anche fare così… Vuoi che facciamo così??»
-«Si… facciamo così… che mi trovo meglio…»
E così dopo qualche minuto arriva finalmente una lista di voli da cui scelgo quello più appropriato. Fatto questo chiedo:
-«Molto bene, l’andata è fatta… non vedo il ritorno però…»
-«Quale ritorno??»
-«Il mio… da Pechino…»
-«Ah… giusto per rientrare qui… non ci avevo pensato»
-«E’ meglio che ci pensi… non posso rimanere lì per sempre… »
-«Giusto!!! Ci penso io Boss»
E così la ragazza esce dall’ufficio alla ricerca di un volo di ritorno. Purtroppo però, dopo pochi minuti la vedo rientrare con una triste notizia…
-«Mi dispiace Boss… non ci sono voli di rientro da Pechino…»
-«Possibile?? Nessun volo che ritorni indietro da Pechino??»
-«No… l’agenzia ha detto che non ci sono voli…»
-«Saranno tutti pieni…»
-«No. L’agenzia ha detto che non ci sono voli… mai»
-«Quindi chi parte per Pechino da qui non può fare altro che emigrare…»
-«Non saprei… forse»
-«Capisco… allora cosa suggerisci??»
-«Magari un treno…»
-«Un treno… buona idea se non fosse per i 3000 chilometri da fare…»
-«Allora non so…»
-«E se prendessimo in esame l’opzione GuanZhou?? Per tornare dico…»
-«GuanZhou è lontana… un centinaio di chilometri…»
-«Magari diciamo ad un autista di venirmi a prendere… a me sembra meglio dei 3000 chilometri in treno…»
-«Mah… decidi tu…»
-«Io direi di fare proprio così… mi rendo conto che è un po’ azzardato ma prova a vedere se almeno a GuanZhou si può ritornare»
-«Proverò a chiedere… ti so dire dopo…»
E in effetti uno straccio di volo per GuanZhou è stato effettivamente trovato per cui il lunedì seguente mi presento all’aeroporto per andare a Pechino. Sbrigo in pochi minuti le formalità del check-in e mi dirigo verso il security check point. Lì le cose incominciano purtroppo a prendere una piega sbagliata… La responsabile del check point infatti scopre che sto cercando di imbarcarmi con della pericolosissima schiuma da barba e soprattutto con un’altra bomboletta piuttosto sospetta di cui, nonostante i miei innumerevoli sforzi, non riesco a spiegare il contenuto. Si trattava in effetti di  un deodorante spray che avevo acquistato qualche giorno prima dopo una estenuante ricerca e al quale ero ovviamente molto affezionato. Entrambe le bombolette lasciano molto perplessi gli addetti alla security che si consultano sul da farsi. Il problema sembra che non sappiano esattamente cosa contengano le bombolette per cui mi informano che le suddette dovranno essere requisite. Io ribatto che sono pronto a trattare sulla schiuma da barba che sapevo avrei potuto ricomprare abbastanza facilmente ma sul deodorante non avevo intenzione di cedere. Era costata troppa fatica trovare quella bomboletta e in un modo o nell’altro il deodorante sarebbe venuto con me a Pechino. Mi viene risposto che loro non possono sapere cosa ci sia nelle bombolette per cui  non possono fare altro che requisirle. Io colgo la palla al balzo, prendo le mani in guanti bianchi di una ragazza della security e le spruzzo sui palmi un po’ di schiuma da barba… approfittando del suo stupore le prendo l’altra mano e le spruzzo un po’ di deodorante chiedendo ai presenti di annusare per verifica ispettiva. Il trucco non funziona e alla fine, visto la mia insistenza, mi viene ordinato di spedire il bagaglio e di tornare quindi al banco del check-in. Io, visto che mi rendevo conto di avere passato un po’ i limiti, ringrazio e senza fare tante storie ritorno da dove ero arrivato.
Al banco del check-in la stessa signorina mi accoglie con un bel sorriso e mi chiede la carta di imbarco incominciando a preparare il tutto per spedire il mio trolley. Ad un certo punto però si rabbuia e con uno sguardo allarmato innaturale mi dice:
-«Mi dispiace. Stanno già imbarcando il suo volo per cui non possiamo spedire il suo bagaglio»
Nota: prima di continuare vorrei spendere due parole sullo sguardo innaturale citato prima. Si tratta di una cosa che ho notato spesso qui in Cina quando qualcuno, per il fatto di essere ad un front desk di un hotel piuttosto  che ad un banco di check-in come in questo caso, ti deve dare una brutta notizia. La mia idea è che in sede di training in cui si prendono in esame situazioni difficili e come gestirle, il corso prevede anche lo studio approfondito dell’espressione allarmata da assumere e che deve in qualche modo avvalorare  la cattiva notizia da dare in inglese al LaoWai di turno. Il mix di queste due cose (la cattiva notizia detta in inglese e la relativa espressione adeguatamente preoccupata) è qualcosa che mi fa di solito sorridere e in qualche modo lenisce il dolore della cattiva notizia che ti stanno dando… Notizia, che a dire il vero, spesso non capisci esattamente quale sia…
-«Stanno imbarcando il volo?? Ma se sono le 8:00… l’aereo parte alle 8:50… non credo sia possibile»
-«Mi dispiace signore… deve andare al gate al più presto…»
-«Ma  a fare cosa?? Manca quasi un’ora alla partenza… e poi ci ho provato ad andare al gate ma mi hanno rimandato qui per ragioni troppo lunghe da spiegare… problemi di schiuma da barba e deodoranti… una brutta storia…»
-«Capisco ma io qui non posso fare niente… il suo bagaglio non lo posso spedire… e non si deve arrabbiare»
-«Non ti preoccupare… io non mi arrabbio… però adesso mi spieghi con calma perché non puoi spedire il mio bagaglio»
Lei, sempre con lo sguardo allarmato innaturale, prende un po’ di tempo controllando sul suo computere e continuando  a scuotere la testa. Poi, dopo avermi guardato per interminabili secondi con gli occhi sgranati per trovare le parole giuste, finalmente prende il coraggio e dice:
-«… Stanno imbarcando il suo volo… non posso accettare il suo bagaglio… non si arrabbi…»
-«Ti ho detto che per ora non mi arrabbio… ma guarda che ci deve essere un errore…»
-«Nessun errore… anche sulla carta d’imbarco c’è scritto l’ora d’imbarco… vede??» - mostrandomi  tronfia d’orgoglio la mia carta d’imbarco.
Sfortunatamente per lei l’ora d’imbarco scritta sulla carta d’imbarco (da cui il nome della carta) è 8:20…
-«Vedi??.. 8:20… E’ inutile che fai la furbetta… qui c’è scritto che ci si imbarca alle 8:20… adesso sono le 8:00… non è che uno cambia l’ora d’imbarco così… a capocchia… e poi cosa li facciamo imbarcare a fare i paseggeri un’ora prima??»
-«Mi dispiace… secondo il mio computer stanno imbarcando il suo volo… non posso accettare il suo bagaglio… ma non si arrabbi»
-«---»
-«---»
Nel frattemponeal banco di fianco a me arriva una ragazza cinese sulla trentina con occhiale nero, vestito nero, scarpa con il tacco nero e con ovviamente una borsa nera che chiede sottovoce di imbarcare. L’addetto del banco vicino scambia qualche parola sempre sottovoce ed infine accetta senza tanti problemi la borsa nera della signora. A quel punto faccio notare la cosa alla ragazza del check-in.
-«Senti un po’… ma com’è che a questa nerona qui gli hanno accettato il bagaglio»
-«Ma lei è una signora…»
-«Va benissimo… per carità… non è che voglio imbarcare il bagaglio prima della signora… ci mancherebbe altro… prima donne e bambini… ma poi vorrei che mi si spedisse anche  il mio di bagaglio…»
-«Ma la signora va a Pechino… non si arrabbi»
-«Anch’io vado a Pechino… con lo stesso aereo della signora tra l’altro… mi vuoi dire che stanno imbarcando sola la mia metà di aereo?? E attenzione perché nonostante tutte le promesse che ti ho fatto, rischiamo che adesso mi arrabbi sul serio… per cui questo è il mio bagaglio… fai finta che sia anche questo della signora e andiamo avanti…»
-«Ok, ok… ma non si arrabbi…»
-«Vedremo… mi sa che invece mi arrabbio… perché mi stai veramente urtando il sistema nervoso… prendi sta cavolo di valigia e ficcala con le altre…  che se parliamo ancora un po’ veramente imbarcano senza di me…»
Chiarito finalmente l’equivoco procedo in fretta verso il check point, saluto la signorina a cui avevo spruzzato la schiuma da barba e il deodorante sulle mani, lei ricambia sorridendo e finalmento arrivo al gate dove ovviamente tutti sono seduti ad aspettare che incomincino ad imbarcare cosa che peraltro è poi avvenuta con una quindicina di minuti di ritardo.
Alla fine, dopo tre ore di volo, arrivo finalmente a Pechino dove ad aspettarmi ci sono il Sales Manager ed un collaboratore che mi vengono incontro con una faccia preoccupata…
-«Meno male che sei arrivato!!!»
-«Non è stato semplicissimo ma alla fine eccomi qui…»
-«Purtroppo c’è un piccolo problema…»
-«Cosa è successo??? Non mi dire che il giorno del meeting non è oggi …»
-«No, no… il meeting è oggi… solo che ci siamo sbagliati… non è qui…»
-«Come non è qui?? E dov’è??»
-«A Jinan…»
-«Jinan?? E dov’è??»
-«Nello Shandong…  Qui vicino…»
-«Vicino quanto??»
-«Vicino… un’oretta da qui…»
-«Ah… Va beh… andiamo a prendere la macchina e affrettiamoci…»
-«No… niente macchina… forse mi sono spiegato male… io intendevo un’oretta di volo da qui… andiamo che stanno imbarcando…»
-«Certo… Andiamo… Ho sempre desiderato visitare Jinan… Nello Shandong… Vendono schiuma da barba e deodorante spray a Jinan??»
-«Credo di si?? Perché me lo chiedi??»
-«Niente… giusto per curiosità… Andiamo che si fa tardi…»

 

 
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