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« V’avesse fatto ‘nu pernacchioViolenze mai viste »

Lo spaccone italiano

Post n°615 pubblicato il 03 Novembre 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

“C’è chi vuole spaccare l’ Italia sul dramma lavoro”, dice Renzi all’ennesima riunione degli industriali alla quale partecipa tra applausi, strette di mano e calorosi incitamenti a proseguire nella cancellazione di ogni diritto per chi lavora e nel massacro delle famiglie più povere del paese.

“C’è chi approfitta del dolore e delle difficoltà dei precari, dei disoccupati”, insiste il premier non eletto da nessuno, e non si può dargli torto, almeno in questo caso. C’è nel nostro paese chi mira, nei fatti, ad ingrandire quel solco indecente che esiste tra chi detiene il potere economico, tra chi è privilegiato (come i nostri politici, compreso Renzi) e chi, faticando da mattina a sera, o cercando lavoro un giorno si e l’altro pure, o vivendo di una pensione sudata per 40 anni, o colpito da una disabilità permanente, non riesce neanche a mangiare, a curarsi, ad avere un giaciglio dove dormire, un tetto dove riposarsi.

Un divario che cresce ad ogni legge finanziaria o “legge di stabilità”, che, costantemente e ripetutamente, colpisce solo ed esclusivamente sempre gli stessi, sempre i più poveri. Ed è questa massa di diseredati che il governo del Renzi utilizza per la sua “campagna elettorale perenne”, per quelle bugie che i dati economici, la Corte dei Conti, l’Istat e la disperazione e la miseria crescente sbugiardano ogni giorno, per quegli operai, quei disoccupati, quei prossimi licenziati, quegli studenti che protestano in piazza inascoltati da chi pensa che la democrazia sia una questione di élite, di chi, dall’alto dei suoi guadagni immeritati e di un potere rubato al popolo, ritiene la discussione una perdita di tempo, il confronto una questione tra “illuminati”, la democrazia una palla al piede.

Renzi, è proprio il caso di dirlo, vuole sfruttare fame e disperazione per far passare leggi che sono la negazione delle libertà e dei diritti, della democrazia e della nostra Costituzione, leggi inutili, come il suo governo, leggi ad hoc per i suoi “amici” della Leopolda, per i bancarottieri, per chi froda ed evade, per chi avvelena e sfrutta uomini e territorio…promettendo 80 denari a chi è disposto a vendere la propria dignità ed il futuro dei propri figli pur di mangiare, oggi, un tozzo di pane.

Un netto cambio di rotta (la svolta buona ?), verso la repressione violenta delle piazze, verso una giustizia rivolta alla salvaguardia del potere, alla copertura ed all’assoluzione dei suoi servi fedeli, alla criminalizzazione degli scioperi e delle proteste (a Piacenza condannato un sindacalista del S.I. cobas, a 5 giorni di carcere e 1.300 euro di multa, per uno sciopero indetto contro la mancata retribuzione degli addetti della Traconf ), all’ emarginazione dei più deboli, a cominciare dai disabili, ai quali il governo dello “spaccone” ha tagliato altri cento milioni per i non autosufficienti.

“Non ho mai visto, in tutta la mia vita, un governo così di destra” dice un operaio iscritto alla Fiom che oggi manifestava a Brescia…mentre gli studenti e gli “antagonisti” (così alle televisioni piace chiamare i disoccupati e chi cerca lavoro da una vita e non lo trova) prendevano l’ennesima dose di manganellate da quelle forze dell’ordine che sembrano così attive solo quando si tratta di “contenere” la disperazione…molto meno attente quando si tratta di evitare disastri ambientali (vedi avvelenamento delle varie regioni italiane con camion, mai fermati, che camminano indisturbati per tutto lo stivale o roghi tossici che mai riescono ad individuare) o di contenere quella corruzione e quell’evasione fiscale vero cancro del nostro paese.

Alla piazza, a quel popolo che non rappresenta, non essendo mai stato eletto, Renzi risponde con slogan e cinguettii: “Non molleremo di un centimetro”…gli spacconi, si sa, per tornare alla realtà hanno bisogno di un muro dove schiantarsi.

 
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