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« Grandi, fragili cuori napoletaniIl fisco ed il fiasco »

Morte a Parigi e nel mondo

Post n°649 pubblicato il 07 Gennaio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Colpito il cuore dell’Europa con una facilità da far paura. Due uomini armati, al grido di “Allah Akbar”, hanno fatto irruzione nel giornale satirico Charlie Hebdo. 12 morti sinora, tre feriti gravi ricoverati.

Tutta la Francia in allerta, ma dovrebbe esserlo tutto il mondo occidentale. Quello che a noi piace chiamare terrorismo, ma che non è null’altro che la reazione a decenni di soprusi, di torture, di bombardamenti, i cui “danni collaterali” non hanno dato scampo a donne e bambini, ad anziani ed innocenti, ora sembra organizzarsi per colpirci allo stesso modo, con la stessa ferocia, con la stessa determinazione omicida.

Non conta se sei colpevole o no, se sei giovane o vecchio, armato o disarmato, si colpisce nel mucchio, si uccide, perché la vita non conta più nulla…perché la guerra non significa mai pace, ma solo altre lacrime, altri morti, altre sofferenze.

Gino Strada, testimone dei massacri in Iraq ed in Afghanistan, ne ha raccontato, ad un mondo sordo, l’indicibile ferocia, l’inaccettabile metodo, rivendicando, sempre e dovunque, la necessità della pace, quella parola che significa libertà per i palestinesi, rispetto per il mondo islamico e per la sua storia, per la loro gente, per le loro sofferenze, aggiungendo che tali valori stanno scomparendo anche in quel mondo che si racconta democratico, e che lascia milioni di persone a morire di fame per le strade.

Ma la guerra serve, serve a quelle multinazionali che vendono armi agli uni ed agli altri, a quei produttori di morte che si arricchiscono sul sangue degli innocenti, che per essere vendicati, ci dicono, hanno bisogno di altro sangue innocente, in una spirale senza fine che non colpisce mai i veri responsabili dello strazio di un mondo ingiusto.

I 12 morti francesi sono come le migliaia di vittime palestinesi, afghane, irachene…gente comune, ognuno con il proprio lavoro, il proprio credo, la propria religione, i propri affetti, i propri interessi. Qualcuno ha deciso per loro e quel qualcuno ha le mani sporche di sangue sia in Oriente che in Occidente.

Diceva un grande presidente italiano, Sandro Pertini, riferendosi al nostro paese, ma, secondo il mio modesto parere, a tutto il mondo : “ L' Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire.”

La strada della pace è davanti a noi, nascosta da quella rabbia che vogliono infonderci, gli uni e gli altri, per i loro interessi assassini, per quel potere sulla vita della gente al quale mai hanno rinunciato, per quegli interessi economici e personali che vivono sulle nostre sofferenze e sui nostri morti.

La pace, diceva Malcom X, non può essere separata dalla libertà. Chi è schiavo sa solo uccidere, chi è libero conosce il significato profondo ed universale della parola pace.

 
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