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Grazie di che ?
Post n°655 pubblicato il 16 Gennaio 2015 da ilpasquino.controinf
A nemmeno 24 ore dalle sue dimissioni da Presidente della Repubblica, dall’uscita da “quella prigione”, che gli faceva entrare nelle tasche “soli” 239mila euro e che gli ha permesso di firmare leggi anticostituzionali e cancellare intercettazioni di telefonate avute con indagati nel processo sull’accordo Stato/mafia, il signor Napolitano corre ad impossessarsi del suo ufficio di senatore a vita, sordo agli inviti di chi gli ricordava, in questi giorni, le sue responsabilità politiche ed istituzionali e gli chiedeva un responsabile passo indietro.
Non meraviglia per nulla che chi ha fatto carta straccia di Costituzione e diritti voglia portare a termine il suo compito, anche da senatore, dando il suo contributo all’ennesimo insulto al paese, alla democrazia ed alle libertà della gente, come non meraviglia, anzi rafforza chi critica l'operato di questo signore, il plauso che gli viene riconosciuto dai massacratori della Grecia e del popolo italiano (Merkel).
La “rivoluzione” renziana, dal primo momento sostenuta dal nostro capo di Stato, nega il diritto ai cittadini di eleggere la maggior parte delle proprie istituzioni, a cominciare dalle città metropolitane, per finire al senato; permette ai partiti di designare i loro uomini di “fiducia”, scavalcando quel passaggio fondamentale che le elezioni rappresentano; rafforza la casta nei suoi furti e nelle sue corruzioni, agevolate dalle leggi che il signor Renzi sta, frettolosamente, cercando di far approvare, dalla conferma della legge vergogna berlusconiana sul falso in bilancio alla depenalizzazione di una serie di reati che hanno visto i nostri politici sempre in prima fila.
Accompagnati dal gregge plaudente di disinformatori di professione e dai correi di turno, da quelli che assieme a questa melma mangiano ed ingrassano, da quella parte del popolo bue che ad ogni tweet del premier fa seguire il suo indecente belo di approvazione, i responsabili di una disoccupazione indegna di un paese civile, di una spesa pubblica soffocata dalla corruzione dell’intera classe politica e di grossa parte, quella maggioritaria e più intervistata, della classe dirigente italiana, di un territorio ammalato e franante, di una sanità pubblica occupata dai raccomandati di professione, di una scuola pubblica cadente ed inadeguata alle esigenze dei nostri figli, muovono le loro pedine per la stretta finale, per la definitiva cancellazione di quella democrazia, che faceva dei diritti dei più deboli il suo naturale pilastro.
Da parte dei bambini morti di tumore nella terra avvelenata dai rifiuti tossici, delle donne e degli uomini intossicati da quei roghi che mai smettono di uccidere, dei lavoratori privati di ogni diritto, dei disoccupati rubati di ogni speranza, degli anziani ridotti alla fame, dei disabili lasciati da soli, di tutta quella parte onesta del paese che dalla “casta” subisce solo soprusi quel grazie, che il premier rilancia da twitter, segna l’ennesima offesa ad un paese ridotto alla fame da chi, come il dimissionario, intende la politica come una appropriazione delle libertà altrui, una costruzione delle proprie ricchezze, un avvelenamento del pensiero e delle libertà, un servizio non al popolo ed alla crescita del paese, ma ai gruppi, massonici e finanziari, che gli hanno permesso di usurpare e di denigrare il ruolo che la Costituzione gli aveva assegnato.
Nessun grazie, signor Napolitano…né aspettiamo le sue scuse…chi non ha coscienza non ha la dignità di chiederle.
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Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 13/09/2016 alle 12:49
Inviato da: ilpasquino.controinf
il 21/04/2016 alle 15:19
Inviato da: elektraforliving1963
il 20/04/2016 alle 15:57
Inviato da: elektraforliving1963
il 20/04/2016 alle 15:56
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 20:19