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« VENDESIUn nome non fa primavera »

Ottimismi ad orologeria

Post n°664 pubblicato il 30 Gennaio 2015 da ilpasquino.controinf
Foto di ilpasquino.controinf

Appena un mese fa tutti gli indicatori segnavano l’Italia come il fanalino di coda dell’Europa…solo la Grecia, ormai allo sbando, riusciva ad avere previsioni peggiori.

Poi accade che in Grecia vinca Tsipras, uno che quello che dice in campagna elettorale lo fa quando viene eletto, a differenza dei tanti pagliacci italiani che ormai ben conosciamo.

Quasi raddoppio degli stipendi bassi, da 450 a 750 euro mensili, blocco dei licenziamenti nel settore pubblico, blocco delle privatizzazioni, aumento delle pensioni minime, riduzione drastica degli sprechi della politica, a cominciare dalle auto blu per finire ai voli di Stato...insomma una politica tutta incentrata a ridare speranze e fiato a quelle masse popolari immiserite ed uccise da quell’austerity che sembrava essere l’unico diktat della troika….ma che la stessa, ad elezioni avvenute, smentisce ipocritamente di aver richiesto.

La bomba Tsipras sconvolge non solo i mercati, ma soprattutto la concezione tirannica dei ricchi del mondo, ormai certi di poter continuare nel massacro senza che nulla accadesse. L’Italia e la Spagna, asservite grazie ai burattini Renzi e Rajoy , non risultano più un problema per chi immagina un mondo fatto di ricchi e di schiavi, schiavi silenti e contenti di appartenere al “grande progetto globale”, quello che immiserisce intere regioni del mondo ed arricchisce sempre di più gli assassini della terra.

In Grecia, e pare che possa accadere, in un prossimo futuro, anche in Spagna con “Podemos”, il progetto sembra naufragare sotto la spinta di una massa popolare indisposta a retrocedere al medioevo, che conosce i propri diritti e che democraticamente li rappresenta e li sostiene. In Italia il problema, almeno per ora, non si pone, i papponi sono tanti e sono quelli che ancora manovrano il consenso, né la gente ha il coraggio di rivendicare la propria libertà ed il proprio futuro…ed un Renzi basta ed avanza, ad un popolo ormai inerte, a tenere “il carro per la scesa” .

Ma ci vuole quel qualcosa che convinca i più che le politiche di massacro e di impoverimento servano, realmente, non ad aumentare, come è provato, i soldi ed i portafogli dei ladri, dei corrotti e degli assassini economici ed ambientali che tirano le fila del loro gioco.

Ed ecco che appena pochi giorni dopo le previsioni disastrose sulla crescita italiana, l’Istat, in contemporanea con la vittoria e i primi provvedimenti del governo greco,  ribalti quanto sinora detto, così come Confindustria e la stessa Banca d’Italia. Sulla base del mese di dicembre, mese nel quale il Natale spinge, comunque, le famiglie ad ulteriori sacrifici pur di riuscire ad organizzare un momento di felicità, sale la fiducia, indice ancora difficile da comprendere come si stabilisca, sale l’occupazione (100mila posti in più), sale il Pil…sale tutto.

Nel frattempo si registrano altri licenziamenti alla Riello (70), l’indotto Ilva è senza stipendio da vari mesi, così come varie altre realtà di cui neanche si parla, come i centri fisioterapici campani, non rientrano i cassintegrati di Pomigliano e di Nola della Fiat auto o FCA, non diminuisce la povertà, non aprono nuove aziende, i disabili rimangono senza ausili e senza scuola ed aiuti, molti negozi continuano a chiudere, molta gente non riesce più a mangiare, molti suicidi vengono taciuti dai giornali nazionali, la sanità è allo sbando e non riesce più a coprire la domanda dei malati, la scuola cade a pezzi.

Ma il “capitale” ha bisogno di mostrare, ora che la mina vagante Tsipras stravolge gli equilibri rimettendo al centro l’uomo e non la finanza corrotta e malata, che il suo cammino è quello giusto…non può permettersi di perdere, non vuole cedere di un passo.

Ottimismo è la parola d’ordine dei vari burattini della troika, a cominciare dal signor Renzi, che utilizza l’elezione del presidente della Repubblica come un’ ulteriore dimostrazione del suo potere attuale su quella massa di corrotti seduti in parlamento attaccati a quella poltrona che gli permette stipendi da favola e che non abbandonerebbero per nessuna ragione al mondo.

Ieri avevamo ristoranti pieni ed aerei stracolmi, oggi abbiamo i nostri figli disoccupati, i negozi che chiudono, le città piene di mendicanti, licenziamenti ogni giorno ma 100mila posti in più…e #la volta buona che la gente riesca finalmente a capire il nemico chi è.

 
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