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« Le brogliarie e le strascicarieNon toccategli l’Ulivo »

Votiamo per contare

Post n°884 pubblicato il 12 Marzo 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

A cosa servono queste primarie, queste gazebarie che i partiti si sono inventati ?

Se fossero un filtro per evitare che a presentarsi alle elezioni siano quelli indicati dai gruppi dirigenti dei vari partiti o quelli più inclini alla corruzione e per questo “sostenuti” dai vari papponi che lo circondano,  potrebbero anche rivelarsi uno strumento utile, ma nei fatti, da quando il PD se l’è inventate, sono servite all’esatto opposto.

La corruzione è divenuta endemica, l’unico vero simbolo di questa casta di privilegiati a spese del paese, una corruzione che svende ogni cosa e mangia su tutto, sulle medicine, come sull’inquinamento, sulle autostrade come sui mezzi pubblici, sugli immigrati come sui disabili.

L’ossessiva ripetizione del voto, con la conseguente perenne campagna elettorale, in effetti non è altro che il definitivo svilimento del suo significato e del suo valore, la cancellazione di quel relativo potere “sovrano”, detenuto dal popolo, ed ora veicolato dai capobastone sui binari dei variegati interessi di una classe dirigente onnivora ed indecente.

Ai gazebo prima, ed alle urne poi, vanno in gran parte quelli che ricevono una contropartita, vivono di illecite consulenze o delinquenziali appalti, che hanno venduto la loro dignità per un posto di lavoro per i propri figli, che hanno svenduto se stessi e l’intero paese per il proprio misero tornaconto.

Dai furbetti del cartellino ai falsi invalidi, dagli sprechi nella sanità agli appalti regalati a ditte indecenti e, prevalentemente, già sotto inchiesta, dai vitalizi indegni dei politici agli stipendi esorbitanti dei dirigenti sindacali, tutto si muove attorno alla farsa di una democrazia che con il voto, ormai disertato da quasi il 50% degli italiani, si autoassolve e si autorizza a spolpare il paese di ogni sua onesta e capace risorsa.

L’attacco sistematico e sistemico allo strumento referendario, che si concretizza, spesso e volentieri, negandone nei fatti  l’esito, come per il finanziamento ai partiti o, più recentemente, per l’acqua pubblica, è la dimostrazione di come questa marmaglia di indecenti consideri la partecipazione popolare e che valore dia alla sua opinione.

Il “giochetto” dei gazebo e delle brogliarie serve solo ad abituarci all’inutilità del nostro voto e della nostra partecipazione, a stancarci.

Abbiamo due opportunità per dirgli, con chiarezza, che non solo ci siamo, ma che contiamo molto più di loro: il 17 Aprile dicendo SI, per dire NO alle trivelle con le quali vogliono distruggere anche i nostri mari e ad Ottobre per dire NO allo scempio della nostra Costituzione.

 
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