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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Luglio 2014

 

I buoni e i cattivi

Post n°559 pubblicato il 21 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Ce lo dicono e ce lo ripetono tutti i giorni, per paura che ce ne dimentichiamo, per paura che la verità riesca a sfondare quel muro di menzogne che i “buoni” hanno costruito attorno alle loro missioni di pace, di liberazione, di guerra al terrorismo, di difesa dei “valori” di quello che chiamano “democrazia”.

I buoni hanno sganciato l’atomica per conquistare la pace, uccidendo generazioni e generazioni di innocenti, l’hanno difesa con il napalm, con l’uranio inattivo, con campi di concentramento, come Guantanamo, dove la tortura e l’annullamento dell’individuo sono soltanto quei metodi di persuasione e di redenzione necessari alla causa.

I buoni non uccidono, colpiscono, con precisione, solo gli obiettivi militari e lo fanno per evitare vittime innocenti. I “danni collaterali” o i “morti telegenici” sono le tecniche dei cattivi per screditare la missione umanitaria che Dio, prima, e il mondo intero, poi, ha affidato a questi “supereroi” senza maschera e senza peccato, senza anima e senza vergogna.

I buoni bonificano il mondo dai “cattivi” sulla base delle loro regole e del loro “sentimento” di libertà, che coincide con quello dei Pinochet cileni, con quello dei presidenti israeliani, ma non con quello dei Saddam iracheni o Gheddafi libici.

Quel genocidio, che va avanti da decenni in Palestina, che un popolo intero, a cominciare dai bambini, subisce da parte del popolo israeliano, è, per i “buoni”, il diritto alla difesa che, a chi è più forte, più ricco, più influente, non si può negare. Poi c’è l’olocausto, quello sul quale i “buoni” di prima chiusero entrambi gli occhi, per poi riaprirli a strage avvenuta, che giustifica ogni cosa, ogni bomba, ogni eccidio, ogni muro, ogni deportazione.

Non si può, né si deve, ribellarsi alla legge dei “buoni”, il rispetto della libertà passa per il sacrificio di intere popolazioni, di interi continenti…quel sangue delle vittime della “democrazia” dei più forti, impresso sulle pietre che i ragazzi palestinesi scagliano contro i loro aguzzini, sono l’urlo di quel mondo tradito, violentato, ucciso, terrorizzato che, della libertà dei buoni, conosce solo le bombe.

 
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Non ha capito … sssshhhhiiischhhhhhh

Post n°558 pubblicato il 20 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

No, è chiaro, Renzi non ha capito, come non ha capito il suo inglese maccheronico, per essere gentili, che ha voluto esibire nell’ormai famosa tavola internazionale, diventa un “cult” di youtube.

Non ha capito che le “riforme” che chiede l’ Unione Europea non sono quelle per blindare la casta mantenendone intatte ogni privilegio materiale ed economico, ma quelle strutturali, quelle che dovrebbero partire da una vera e seria guerra alla corruzione dei partiti, a cominciare proprio dal suo, il PD, ad un definitivo, reale, consistente diminuzione degli esorbitanti stipendi dei parlamentari, a cominciare dal suo (per dare il buon esempio) e da quello del sig. Napolitano, che non trova paragoni nel mondo intero.

Che le riforme dovrebbero riuscire finalmente ad intervenire sulla cancellazione degli sprechi, dei mille uffici fotocopia, delle migliaia di consulenti inutili, su quegli enti pubblici, o para pubblici o partecipati, carrozzoni di quei “vecchi politici” che lui stesso aveva promesso di rottamare…e che invece sono sempre là.

Che la “volta buona”, di cui tanto si vanta, non dovrebbe essere legata ai “successi” dei portafogli della sua figura o di quelli delle “bellezze”, alquanto anonime,  che l’accompagnano, ma indirizzata a rendere accessibile, a chi è capace, l’accesso a quei lavori, a quelle responsabilità, anche istituzionali, ora dominio delle caste da lui rappresentate, degli ordini da lui protetti, da quelle “famiglie” infinite che occupano, nella loro totale incapacità, ignoranza ed arroganza, ogni poltrona pubblica e privata di un certo rilievo.

Rimettere in sesto i conti pubblici parte dall’ammettere che il dissesto è figlio della corruzione e degli sprechi, di questa classe politica, e non di indefiniti altri,  dell’ appropriazione degli spazi democratici, vitali, di crescita dell’intera nazione, sottomessi ad interessi beceri, addirittura assassini, di imprenditori, di politicanti, di mafiosi uniti nella distruzione morale e storica dell’intero stivale.

Non ha capito, Renzi, che fare le riforme con chi ha avuto contatti, provati da sentenze definitive, con la mafia non è “svolta”…bensì è fango, vergogna, per un paese che ha, nel suo genuino ed onesto Dna, martiri come Borsellino e Falcone, come Don Diana e Peppino Impastato, come Libero Grassi  e Rocco Chinnici, come  quella parte che ancora lotta e crede e non molla.

Non ha capito, L’Italia, che dare a gente come Renzi fiducia significa, ancora una volta, rubare oggi il futuro ai figli dei vicini, ma domani negarlo ai propri nipoti, rendere il paese quel deserto morale di cui già si vedono le sabbie che ne coprono il passato, la storia…l’anima.

 
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‘O mistero d’’a munnezza (il mistero della spazzatura)

Post n°557 pubblicato il 19 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Per 20 e passa anni, dichiarazioni dei vari pentiti di camorra, la Campania ed il basso Lazio sono state le mete di vere e proprie carovane di camion che sversavano, nei terreni, ogni nefandezza…dai fanghi dell’Acna di Cengio, alle ceneri dell’Ilva di Taranto, ai mille e più rifiuti tossici, radioattivi e velenosi che tutte le aziende italiche, e non, smaltivano, tramite camorra.

Mai a nessun organo di Stato è mai sorto il dubbio di che fine facessero questi rifiuti, mai nessun camion, delle decine di migliaia transitati per lo stivale, è stato fermato né controllato, mai nessun politico, a cominciare dal signor Napolitano, ai tempi delle rivelazioni di Schiavone, ha mai pensato di migliorare i controlli, di far seguire l’itinerario di quei rifiuti tossici, di impedire che su quei terreni si costruisse, si coltivasse, che la gente morisse.

20 anni di silenzi, di interventi zero, di smentite, di vere e proprie offese nei confronti di quelle popolazioni che denunciavano il massacro…e che venivano accusate di avere “stili di vita” nocivi. Nessuna bonifica sarà mai possibile, dichiara il pentito Vassallo, e conferma il commissario De Biase al quale sono state affidate le indagini sull’area vasta di Giugliano e sui laghetti di Castelvolturno.

Milioni di tonnellate sotterrate in quei terreni, in un area ben più vasta di quella individuata dal governo, che ritiene, forse perché incapace ad intervenire, che solo il 2% di quelle zone siano inquinate…ancora mentendo sulla morte dei bambini, di intere popolazioni condannate dalle incapacità, dalle collusioni, dall’arroganza, dall’inefficienza di chi viene pagato, in primis, per difendere e salvaguardare la salute e la vita dei cittadini.

Al danno, ormai forse irreversibile, se non con una vera e propria rivoluzione di popolo che costringa i quattro cialtroni politici ad affrontare con serietà e in toto il dramma, si aggiunge la beffa che arriva dai quotidiani in questi giorni.

Benchè in Campania, dopo l’emergenza rifiuti nazionalmente conosciuta, non sia cambiato un bel fico secco, a cominciare da una raccolta differenziata mai partita, ora si pensa di inviare anche i rifiuti che Roma non riesce più a smaltire, viste le vicissitudini del suo re delle discariche, Cerroni, ora finito in manette per reati simili a quelli che hanno visto i gestori delle discariche campane finire sotto processo…mentre lo Stato dormiva.

A questo punto sorge il dubbio allo scrivente…ma se fino all’altro ieri la Campania non era in grado di smaltire i propri rifiuti ed era costretta ad inviarne grossa parte in tutt’Italia, accompagnata da insulti razzisti e da vere e proprie manifestazioni anti-campano…come mai oggi, quando ancora i roghi tossici non riescono ad essere fermati da quell’esercito promesso e mai arrivato, e se arrivato inutile e solo dispendioso, quando ancora la periferia napoletana è costellata da vere e proprie montagne di sacchetti, è invece in grado, secondo questo Stato, secondo questo governo, di smaltire i propri ed anche quelli altrui?

All’incompetenza arrogante, all’incapacità diffusa, all’ignoranza becera dei nostri rappresentanti istituzionali la dovuta risposta !

 
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E accordo fu

Post n°556 pubblicato il 18 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Ribaltata totalmente la sentenza del tribunale di Milano sul caso “Ruby”, Berlusconi assolto completamente sia dal reato di concussione che di prostituzione minorile, una esito inatteso, quasi clamoroso…

Esprimo la mia modesta opinione personale, che spero sia ancora possibile esprimere in un paese che va verso la cancellazione di ogni diritto democratico e verso l’affermazione di una dittatura della casta studiata a tavolino da Pd e Pdl.

Non entro nel merito della sentenza, perché i fatti erano così chiari, così palesi, così incontrovertibili che solo altro, dal diritto, può averne condizionato l’esito.

Nessuna grazia a Berlusconi per l’affaire Mondadori, un modo per tenere sotto scacco il leader del Pdl, un modo per imporgli un “percorso comune”, guidato da Napolitano, verso una riforma che, nei fatti, ripercorre, per intero, tutti i “desiderata” del leader di Forza Italia prima, del Pdl poi e del PD ora.

Chiaro che al PD un tale impianto costituzionale, quando Berlusconi aveva la maggioranza nel paese, non poteva andare bene. Ora che si è capito che lo zoccolo duro dei corrotti e dei collusi vota compatto per quei partiti che hanno affossato l’Italia, dando la maggioranza proprio a quel partito sinistro, con mani in pasta in appalti, cooperative, magistratura, banche, sindacati e tutto ciò che fa e crea potere e soldi in questo nostro stivale umiliato ed affossato, si ritiene necessaria una urgente riforma elettorale che tolga del tutto, al popolo, il proprio potere di esprimersi, sia con il voto che con i referendum, spacciandola per necessaria ad una crescita economica che non può, e non ha, alcuna attinenza, nessun collegamento, con l’efficienza o meno di un governo, viste le ultime performances dei vari governi di unità nazionale che hanno ulteriormente aggravato ogni indice economico e, soprattutto, le condizioni di vita dei cittadini.

Gongola, di certo, Napolitano, regista di un’operazione da lui magistralmente portata avanti, con la farsa del “la grazia te la do e non te la do”, utile a prendere in giro quel popolo che ancora crede che in questo paese ci sia spazio per l’onestà e per la giustizia.

Di certo mi viene, immancabile, il paragone con quanto accaduto allo scrittore Erri De Luca, mandato a processo per le sue opinioni sul movimento no tav…ed il silenzio, il non luogo a procedere, nei confronti di un condannato che più volte ha espresso le sue posizioni eversive, contro la magistratura, senza vedere, per questo, mutato il suo stato di “pregiudicato privilegiato”.

Ma Berlusconi rappresenta, ora, un tassello necessario a quella svolta autoritaria che il PD sta dando al paese, confermando quanto da questa pagina più volte denunciato…che il vero pericolo per la democrazia proveniva da quei cantori di “bella ciao” che regalavano soldi alle banche ed appalti alle cooperative rosse in tutto il paese.

 
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Calcinacci napoletani

Post n°555 pubblicato il 16 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Oggi i funerali di Salvatore, ucciso da un calcinaccio caduto dalla Galleria Umberto di Napoli. Il sindaco ha preferito non essere presente, ha inviato solo il gonfalone…il Comune è parte offesa nella vicenda, gli indagati sono 45, tra cui due tecnici del Comune, oltre ai proprietari dello stabile e agli amministratori dei condominii interessati.

Calcinacci caduti anche al Vomero, in vico Acitillo, altri crolli hanno fatto decidere per la chiusura della Galleria al pubblico, altri ancora hanno sfiorato persone in vari punti di una città allo stremo, costellata di buche mal ricoperte, a cui margini trionfano, ancora, enormi cumuli di spazzatura, data alle fiamme da residenti all’esasperazione o da veri e propri criminali a cui lo Stato, sinora, non è capace di far fronte…tranne che a parole.

Stato, istituzioni, parole a Napoli che fanno rima solo e soltanto con tasse e proibizioni, con la distruzione dell’ assistenza sanitaria, del trasporto pubblico, della sicurezza del cittadino, con il degrado morale e materiale dell’intera regione, di una città i cui fasti rimangono in cartolina, nelle belle immagini di un tramonto, ma che si trasformano, nella vita quotidiana di un napoletano, nello “scuorno” di vivere in un posto dove non funziona niente, dove per avere un posto di lavoro devi avere la “conoscenza” giusta, dove anche l’ospedale, l’Inps, l’Asl, la scuola pubblica sono legati a quei meccanismi di sopraffazione e di negazione dei diritti che nessuno, a cominciare da Luigi de Magistris, ha mai voluto affrontare sul serio, risolvere, rendendo questa città più umana, più normale, più civile.

Tante belle parole, tanti annunci, rossi, arancioni, azzurri e neri, nella prosecuzione di quel sacco della città, delle terre confinanti, delle speranze della gente, della stessa aria e dello stesso mare, ridotto a cloaca, a simbolo dell’incapacità, dell’ingordigia, dell’ arroganza ignorante, di una classe dirigente che ha occupato quelle poltrone più per il loro significato simbolico ed economico, che per le responsabilità derivanti da quel ruolo.

Quando un albero uccide una persona, quando un calcinaccio cancella la vita di un giovane, chi “gestisce” la città non può dire di non averne responsabilità diretta:  “I Comuni – recita art. 56 comma 3 dei principi generali di riparto di competenze per gli enti comunali – esercitano tutte le funzioni regolamentari ed amministrative riguardo agli interessi della popolazione, con particolare riguardo all’assetto ed all’utilizzazione del territorio, allo sviluppo economico, ai servizi pubblici”.

Regolamentari ed amministrative, quindi con poteri, come si è visto nel caso della cacche dei cani, di imporre regole per il “decoro” della città, di sanzionare chi non le rispetta…a maggior ragione chi mette a rischio la sicurezza dei cittadini non rispettando le regole basilari sulla sicurezza.

Luigi de Magistris sembra aver ben appreso la lezione da chi ha preferito, a livello locale e nazionale, le chiacchiere ai fatti, scaricando responsabilità che, già prima del suo insediamento, erano altrove, ma che lui aveva promesso di ridare in mano alla gente, di assumersi questo impegno in primis: “aprire le porte del Comune al popolo napoletano”… a quel popolo che fuori da quelle porte, per i potenti, non è mai contato niente…e continua a non contare.

 
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