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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Giugno 2015

 

Delitto d’accoglienza

Post n°737 pubblicato il 09 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Chi accoglierà gli immigrati, nella regione Lombardia, vedrà i fondi regionali tagliati dal presidente Maroni.

A cavallo del peggio del nostro paese, di quel popolo bue incapace di vedere oltre il suo naso, ignorante ed ignaro di quanto accade, alla ricerca perenne di un nemico da accusare, figlio della propria disonestà culturale e dell’ ignoranza diffusa ed ormai endemica, l’anatema contro i migranti viene dal nord in mano alla Lega ed al Tosi di turno.

Parlare di numeri, a fronte di un’emergenza umanitaria, è squallido come contestarli, ma anche quelli parlano chiaro e descrivono percentuali risibili, vicino al 6% su tutto il territorio nazionale (Germania 8,8%), con un Sud accogliente ed un settentrione sempre più chiuso in una visione che non tiene conto né di quanto emerge dalle ultime indagini su mafia capitale, né della storia e della cultura del nostro paese.

Una linea gotica, come quella che cercò di formare Hitler contro l’avanzata degli alleati, vuole oggi essere eretta da Lega e Forza Italia contro chi fugge da guerre e fame, considerati responsabili non si sa bene di cosa, non certo dei lauti guadagni di PD e Pdl sui “centri accoglienza”, meno che meno della mancata diminuzione di quella delinquenza, che vede i nostri connazionali primeggiare in un rapporto di 3 a 1, ed ancora a minor ragione sui non eccellenti traguardi raggiunti da quegli indicatori economici, come crescita Pil e tasse, che, invece, li vedono partecipi, rispettivamente, per il 5,6% e per circa 7 miliardi di euro versati, in tasse, nelle casse del nostro Stato.

La politicuccia del nostro stivale si divide tra chi vuol continuare a pappare sulla disperazione, senza approntare un minimo provvedimento legislativo che regolarizzi il flusso ed il corrispettivo compenso per chi accoglie i migranti, e parliamo di PD e Pdl, e chi cavalca l’ignoranza becera e razzista di quella parte del popolo vessata ed impoverita dai privilegi della casta e dai diktat dell’Europa delle banche, che racconta di voler fermare uno tsunami con i presidi sotto le prefetture e con minacce e ricatti.

Ci si inventa, addirittura, come in epoca nazista e fascista, il delitto di accoglienza, la “colpa” di voler dare una mano a chi sta peggio di noi, e lo si dice e lo si urla in un paese che, da sempre, rivendica la sua cristianità, dimenticandone, per intero, finanche il senso.

 
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Tempi inversi

Post n°736 pubblicato il 06 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Lavorare gratis fa bene, ci racconta Jovanotti dall’alto dei suoi quasi 50 anni di far niente, e per dire questa castroneria sceglie l’ Università di Firenze e la Federico II di Napoli che si riempiono di giovani entusiasti, in vista del suo tour annunciato per il mese di Luglio.

Nessuna contestazione, anzi tanti sorrisi e tanti applausi da parte di una generazione che sembra aver scelto la sconfitta come obiettivo, la mancanza di dignità, la resa di ogni diritto e di ogni pensiero come lascito per i posteri.

Tempi inversi, al contrario, dove i diritti vengono ritenuti privilegi ed i privilegi diritti, dove un tweet conta più di un pensiero, di un libro, e un sms più di un abbraccio e di un bacio.

7 milioni sono le persone, nel nostro paese, che hanno abbandonato ogni speranza di trovare una qualsiasi occupazione e questo, invece di creare un forte movimento di rivendicazione di un diritto costituzionale, spinge i giovani alla guerra tra di loro, a chi si vende peggio, a chi accetta condizioni sempre più gravose, per la sua vita, la sua dignità, la sua immaginazione, il futuro suo e di quei figli, che non si sa come possano nascere in un mondo così di merda.

La generazione di facebook, di whatsapp, di contenuti e cultura estratti, a tratti, dal web, di quel cellulare o palmare o come cavolo si chiama, incollato al viso anche quando si è in compagnia, anche quando si esce con l’ amico o la ragazza, anche quando ti parlano e non capisci nulla di quanto ti è stato detto, si lascia trascinare nel baratro del nulla che il potere gli porge a costi bassi...ed a sacrifici di vita alti.

Le espressioni del viso sostituite dalle “faccine” o dai disegnetti tutti uguali, in quell’appiattimento ed omologazione del pensiero che fa del migrante un gerundio, di Salvini un leader, di Renzi un premier, dei selfie il programma politico della nazione, divengono la “cultura” dominante, il sentire comune, condito dall’odio verso quel “diverso” indicatoci come nemico.

Si lasciano i colleghi di lavoro, nei cantieri edili, morire ai bordi della strada, senza intervenire, a sentirsi male, per un lavoro massacrante, da soli, senza che nessuno chiami neanche l’ambulanza…prevale quel “senso del dovere” che vede il proprio lavoro al di sopra dei propri doveri di uomo e di donna, di essere umano, di persona pensante…gli animali non fanno così !!!

Siamo nei tempi inversi, nei tempi al contrario, di quel degrado morale e culturale che porterà, le prossime generazioni, a schifare chi ha svenduto conquiste e diritti per un tozzo di pane, per un iPhone, per un tatuaggio, per quel nulla di cui il potere si ciba…e di cui la gente…noi tutti, moriamo.

 
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La solita volta italiana

Post n°735 pubblicato il 05 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

“Allacciatevi le cinture” passeggeri dello stivale, le montagne russe, sulle quali corre il destino del nostro paese, hanno un binario che mira verso il baratro.

“Ci stiamo mangiando Roma”, dicevano al telefono gli esponenti di quella mafia capitale ora agli arresti, di quel sistema che coinvolge, appieno, maggioranze ed opposizioni fittizie di una classe politica marcia, eletta da chi corrompe e pappa sulla pelle di chi fugge da guerre e fame, sull’ inquinamento, sui rifiuti, sulle disperazioni e sulle lacrime.

Interi partiti coinvolti nella vicenda, i cui eletti, in ogni dove, venivano “indicati” dalla cupola di un malaffare che attraversa tutto il paese, che compra, senza nessuna opposizione, chi vuole, fa eleggere chi desidera ad ogni tornata elettorale.

Come credere che le primarie del PD, totalmente inserito nello scandalo capitolino, siano state immuni da quel controllo capillare che lo scenario ci mostra ?

Si può mai credere che chi vuol rubare permetta di eleggere, all’interno di uno dei partiti di riferimento, la medicina per il suo annientamento ?

Nel 2013, in pieno svolgimento dello scandalo, l’ex sindaco di Firenze ottenne un bel 67,55% di voti…un semi-plebiscito !

Quando il nostro premier, mai eletto da nessuno, era presidente della Provincia era anche socio della Fidi, finanziaria regionale, la stessa che eroga un prestito alla Chil, sua azienda familiare, di 400mila euro. La Chil fallisce e non restituisce il debito, ma la Fidi aveva una contro garanzia ed a pagare è stato il governo dell’attuale primo ministro con il fondo di garanzia nazionale…

Dai suoi innumerevoli pulpiti, tra battute e rilanci dell’Italia in tutte le salse, ora ci insegna la “moralità” a sua immagine e somiglianza. “Chi sbaglia deve andare in galera”…il problema rimane nel capire, per questo signore, quali siano gli sbagli che meritino questo esito e quali i "meriti", invece,  che permettano, ad uno mai eletto, di sedersi sulla poltrona di primo ministro.  

 
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Il dopo voto di Renzi: ruspe e sfruttamento

Post n°734 pubblicato il 03 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Ha vinto 5 a 2 con 2milioni di voti in meno, ma si gode i dati fasulli dell’Istat sulla disoccupazione e rilancia il massacro dei diritti e del paese.

Nessuno ferma Renzi a parole o con manifestazioni o con comunicati stampa. Il suo esecutivo va avanti come quella ruspa evocata dai nazistelli leghisti, spazzando via solidarietà, cultura, storia del nostro paese.

159mila posti di lavoro in più, gridano le testate pagate dai soldi pubblici che i vari governi stanziano, senza soffermarsi, neanche lontanamente, sulla modalità e condizioni di queste assunzioni, che coincidono con il periodo pasquale, e men che meno con i corrispettivi economici “elargiti”.

Si tace sul fatto che nel nostro paese ragazzi di poco più di 25 anni lavorano 34 ore su 48, senza ricevere alcuna retribuzione per più di un mese, all’ Ikea le domeniche ed i sabati non vengono, unilateralmente,  considerati più straordinari, alla Carrefour si lavora 24 h su 24 in alcuni centri e si licenzia in altri, il reparto confino di Nola, della Fiat, continua ad esistere con il suo pieno di violazioni della legge e di casse integrazioni pagate dai cittadini…solo per citare fatti personalmente noti e quelli di pubblico dominio.

La legalizzazione dello sfruttamento della forza lavoro, che il jobs act contiene, è stato da subito percepito e realizzato da una miriade di aziende, utilizzato come forma di ricatto e come nuovo “rapporto di lavoro”. Lo stipendio diviene una variabile dipendente dai voleri del “padrone”, il lavoratore una macchina da utilizzare a tempo pieno sino al suo sfinimento ed alla sua “necessaria” sostituzione, il tempo libero un’ indecente concessione.

Ed ora, a legalizzar la Lega ed il suo razzismo, ecco il prode Alfano, del governo della “volta buona”, proporre le ruspe contro i campi rom, quelli brutti, sporchi e cattivi, quelli che il popolo senza lavoro, senza diritti e senza futuro vuol bruciare, come se incendiando la diversità riconquistasse quella dignità che altri gli hanno rubato.

Il dopo voto conferma le intenzioni di Renzi, burattino dell’Ocse, del FMI e della Bce…le sue “riforme” dettate da organi sovrannazionali non votati da nessuno, che fomentano e finanziano la lotta tra i poveri e la distruzione dei diritti fondamentali.

Quella campana, evocata da Tsipras, sembra sia prossima a suonare sui destini del nostro paese…il campanaro si chiama Matteo Renzi.

 
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La festa degli ipocriti

Post n°733 pubblicato il 02 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Le Frecce tricolori svettano nei cieli romani disegnando la nostra bandiera, una folla festante ed armata di bandierine bianco rosso e verdi accoglie, acclamante, i propri massacratori.

“Vai avanti nelle riforme”, grida una voce, assiepata lungo le fila che costeggiano la via della parata, al premier mai eletto, almeno così ci dicono i TG nazionali; qualcun’ altro, sembra, in preda al delirio patriottico che tutti coinvolge, esorta il governo a cancellare pensioni, sanità e scuola pubblica…per il bene del paese !

Il primo articolo della Costituzione, difatti, è stato già cancellato da quel jobs act che trasforma il lavoro in un schiavitù consenziente…ora tocca “riformare” il resto, al partito unico ed al sindacato unico.

Nulla, neanche un fiato di quelli che misero a rischio la loro vita per questo paese, è più presente sugli spalti delle autorità, niente sembra rimasto nella memoria degli sbandieratori pigiati e felici ai bordi di quella parata di divise ed armi nella quale mancano solo gli F35, per i quali sono stati spesi svariati milioni di euro.

Applausi per i due marò, indagati ancora in India per aver sparato ed ucciso, con i loro mitra di ordinanza, due poveri pescatori; il Presidente Mattarella incentra il suo discorso sul contributo italiano alla pace nel mondo che si concretizza, per quanto ricordiamo, con la vendita d’armi a tutte le frange in lotta in ogni dove e con l’auspicio di distruzione dei barconi dei disperati in fuga da fame e guerre.

Anche all’Expo va in mostra “l’orgoglio italiano” con la distribuzione di spillette omaggio con su scritto appunto lo slogan che ci ricorda cosa siamo…ma non cosa eravamo.

Appena due giorni fa, difatti, si sono chiuse le urne di elezioni che hanno visto il trionfo di indagati per mafia, corrotti e corruttori. Sui siti di informazione circolano video di una compravendita di voti che ricorda i bei tempi della prima repubblica, senza che nessuno si sia sentito indignato, defraudato di un suo diritto costituzionale.

Già perché oggi si festeggia proprio questo, la nascita di quella Repubblica fondata su una Costituzione vilipesa ed offesa da un signore non eletto che se ne fa beffa ad ogni suo ridicolo passettino.

2 giugno 2015, una data da ricordare, il trionfo dell’ipocrisia, della falsità e delle bugie, la cancellazione della memoria e il definitivo sotterramento di quei corpi giovani e vecchi, di donne ed uomini, che 70 anni fa diedero la vita per un paese nel quale il lavoro, la scuola, la sanità divenissero diritti intoccabili, la povertà eliminata e dove i corrotti non avessero alcuno spazio.

 
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