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La festa degli ipocriti

Post n°733 pubblicato il 02 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Le Frecce tricolori svettano nei cieli romani disegnando la nostra bandiera, una folla festante ed armata di bandierine bianco rosso e verdi accoglie, acclamante, i propri massacratori.

“Vai avanti nelle riforme”, grida una voce, assiepata lungo le fila che costeggiano la via della parata, al premier mai eletto, almeno così ci dicono i TG nazionali; qualcun’ altro, sembra, in preda al delirio patriottico che tutti coinvolge, esorta il governo a cancellare pensioni, sanità e scuola pubblica…per il bene del paese !

Il primo articolo della Costituzione, difatti, è stato già cancellato da quel jobs act che trasforma il lavoro in un schiavitù consenziente…ora tocca “riformare” il resto, al partito unico ed al sindacato unico.

Nulla, neanche un fiato di quelli che misero a rischio la loro vita per questo paese, è più presente sugli spalti delle autorità, niente sembra rimasto nella memoria degli sbandieratori pigiati e felici ai bordi di quella parata di divise ed armi nella quale mancano solo gli F35, per i quali sono stati spesi svariati milioni di euro.

Applausi per i due marò, indagati ancora in India per aver sparato ed ucciso, con i loro mitra di ordinanza, due poveri pescatori; il Presidente Mattarella incentra il suo discorso sul contributo italiano alla pace nel mondo che si concretizza, per quanto ricordiamo, con la vendita d’armi a tutte le frange in lotta in ogni dove e con l’auspicio di distruzione dei barconi dei disperati in fuga da fame e guerre.

Anche all’Expo va in mostra “l’orgoglio italiano” con la distribuzione di spillette omaggio con su scritto appunto lo slogan che ci ricorda cosa siamo…ma non cosa eravamo.

Appena due giorni fa, difatti, si sono chiuse le urne di elezioni che hanno visto il trionfo di indagati per mafia, corrotti e corruttori. Sui siti di informazione circolano video di una compravendita di voti che ricorda i bei tempi della prima repubblica, senza che nessuno si sia sentito indignato, defraudato di un suo diritto costituzionale.

Già perché oggi si festeggia proprio questo, la nascita di quella Repubblica fondata su una Costituzione vilipesa ed offesa da un signore non eletto che se ne fa beffa ad ogni suo ridicolo passettino.

2 giugno 2015, una data da ricordare, il trionfo dell’ipocrisia, della falsità e delle bugie, la cancellazione della memoria e il definitivo sotterramento di quei corpi giovani e vecchi, di donne ed uomini, che 70 anni fa diedero la vita per un paese nel quale il lavoro, la scuola, la sanità divenissero diritti intoccabili, la povertà eliminata e dove i corrotti non avessero alcuno spazio.

 
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