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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Ottobre 2015

 

Scemo di guerra

Post n°810 pubblicato il 24 Ottobre 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Ritorna imponente il dilemma italiano sul come difendersi dai ladri, quelli di appartamento, chiariamo, non quelli della politica.

Il Buonanno di turno propone la sua ricetta: pistole per tutti e via al far west fai da te !

Una ricetta non certo innovativa e già “testata” in paesi come gli USA dove il possesso delle armi, garantito senza alcun controllo a tutti, per una difesa personale che dovrebbe essere affidata in primo luogo alle forze dell’ordine e a più severe leggi repressive di certi reati, è causa di massacri nelle università, nei cinema  e in tutti quei luoghi pubblici dove il cittadino incensurato esaltato, armi in pugno, veste il costume di vendicatore e/o di supereroe “mandato a mondare il mondo dai suoi peccati”.

Non è mai successo, nella storia del mondo, che la violenza sia stata capace di cacciare altra violenza, solitamente il risultato è diametralmente opposto, scagiona chi uccide anche solo per una paura ed un sospetto, arma ed incattivisce, maggiormente, chi delinque per natura.

Lo “scemo di guerra”, che da noi porta il nome di un augurio, che lo stesso malaugurio ha paura a nominare, immagina un paese di armati, incentivati dagli aiuti statali a comprare armi a gogò, che al primo bisticcio per una precedenza non data, o per una fila non rispettata, o per una qualsiasi questione condominiale, o un’ offesa subita siano in grado di punire il “colpevole” sparandogli…come già accade, come è già accaduto, come non sa chi vive nel limbo della propria ignoranza.

Affrontare qualsiasi problema dai suoi effetti, senza ritrovarne le ragioni e cancellarne, o almeno sedarne le motivazioni, fa parte di quel percorso culturale, politico, morale e coscienziale che il nostro paese sembra aver totalmente abbandonato, chiuso nelle quattro mura dell’ ignoranza e dell’ egoismo, nella difesa di interessi spesso più sporchi e più mortiferi  dei 219mila furti avvenuti nel nostro paese nel 2015.

Nessuna giustificazione per chi ruba, per chi entra nelle case della gente e massima pena per chi commette violenza, per chi uccide o solo ferisce, ma immaginare, come fa lo scemo di guerra, un palcoscenico dove chi prima spara ha vinto apre la strada ad uno scenario che ha conseguenze disastrose non solo per la salvaguardia della vita di qualsiasi individuo, ma per il futuro coscienziale e morale del nostro paese, dove lo Stato non avrebbe più alcuna ragione di esistere.

 
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Un paese in mutande

Post n°809 pubblicato il 22 Ottobre 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Timbravano anche in mutande, per loro stessi e per i loro colleghi assenti.

Le immagini riprese dalle telecamere della guardia di finanza sembrano girate in uno di quei cinepanettoni che tanto fanno ridere una parte consistente di noi italiani.

Con t-shirt bianca corta, mutanda di egual colore ben in evidenza, dipendenti del comune di Sanremo, patria dell’italica canzone, passavano e spassavano i badge come se stessero a casa loro con il caffè sul fuoco, le tazzine pronte, il cornetto caldo sul tavolo…una scena un po’ volgare, ma certamente molto “intima”. Il lavoro visto come continuum del desco familiare, la “semplicità” dell’ abbigliamento  evidenza della loro “familiarità” con il luogo dove prestavano i loro “sacrifici” quotidiani.

La corruzione endemica, malattia delle alte sfere e sua diretta propaggine, inquina a tal punto da divenire un “modus vivendi”, uno schiaffo alle regole ed ai comportamenti, quel degrado che viene interpretato dall’italiano medio, corrotto e pappone, nei “limiti” del suo non sentire, delle sue vaste ed illegali irresponsabilità, tutte, nessuna esclusa, perennemente salvaguardate da un paese che non è in grado né di giudicare né di sanzionare.

Le ultime notizie, da un fronte corruzione che sembra non avere limiti, ci informano che la signora Barracciu, PD, divenuta sottosegretaria alla Cultura appena indagata per peculato, dopo essere stata rinviata a giudizio lascia la poltrona, che all’ Anas rubavano su tutto e Luigi Meduri, PD, sottosegretario al ministero per le infrastrutture ai tempi di Prodi, viene indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e voto di scambio.

Viene da chiedersi se quanto accaduto, anzi scoperto, al comune di Sanremo, e non sinora altrove, non sia figlio legittimo di questo paese in mutande, di questa volgarità dilagante, di questa arroganza irritante, di questa ignoranza occupatrice, di un sistema che al vestito della Costituzione ha “preferito” le mutande della corruzione.

https://www.youtube.com/watch?v=AOH0sy3yJ-Y

 
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Insalubre democrazia

Post n°808 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Leggo, con notevole divertimento, i commenti ai miei articoli sullo stato delle cose in Italia.

Vengono da “illustri” dottori in economia e commercio, persone che hanno “studiato” e quindi, di conseguenza, sanno ed accettano, anzi, forse, addirittura sognano, un paese dove il 41,7% delle persone rinuncia alle cure mediche per mancanza di soldi, dove un quasi uguale 42% di pensionati non arriva a 1000 euro al mese, dove la disoccupazione continua a galoppare oltre il 12%, colpendo l’oltre 40% dei giovani, e dove la ricchezza continua ad accumularsi in mani non sempre pulite, anzi, perlopiù, sporche di furto e di corruzione.

Le leggi degli studi, alle quali hanno venduto il cervello, vivono di numeri e concetti estranei totalmente alla democrazia ed ai diritti delle persone; conti, somme e sottrazioni, espressioni algebriche e diagrammi cartesiani che escludono vite, cancellano leggi, sopprimono libertà, avvelenano l’aria, inquinano la terra, uccidono il futuro.

Siamo difronte ad una massa di “sfigati”, come dice il mio carissimo amico blogger Roberto Aldo Mangiaterra (scusate l’annotazione personale), che credono che una sola branca della conoscenza umana possa fare a meno di tutte le altre, anzi possa addirittura modificarne il senso e l’obiettivo, rendendole schiave della parola d’ordine “profitto”.

Ci fanno morire di fame, ci negano l’accesso alla sanità, ci massacrano la nostra vecchiaia ed umiliano i nostri figli perché il Pil deve salire, il debito pubblico scendere, il lavoro ripartire…e di quella nostra Costituzione, della quale i nostri morti e le nostre coscienze prima o poi ci chiederanno conto,  non rimane più nulla nel concreto, neanche la possibilità di sceglierci i nostri rappresentanti.

 
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Differenze retributive: condannata la Cgil

Post n°807 pubblicato il 17 Ottobre 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Colleziona condanne, per la violazione dei diritti contrattuali dei suoi dipendenti, il sindacato guidato dalla Camusso.

Un lungo elenco di abusi e sfruttamenti nei confronti dei propri lavoratori, negazioni delle rivendicazioni che siamo abituati ad ascoltare, dai microfoni e dai palchi dove si “esibiscono” i dirigenti di questo sindacato.

Una credibilità violata, se non del tutto cancellata, da quanto emerge dalle sentenze che danno ragione a chi ha subito soprusi da chi dice di volerli combattere.

L’ultimo caso riguarda Romina Licciardi, della Cgil di Ragusa, ex segretaria provinciale come responsabile del mercato del lavoro e delle politiche in genere, poi spostata presso la Camera del lavoro nell’incarico di consigliera di parità, senza che le fosse mai riconosciuto l’adeguamento contrattuale che le spettava.

Licenziata nel 2010 la Licciardi, dopo essere stata vittima di mobbing, regolarmente denunciato, cominciava la sua battaglia per veder riconosciuti i suoi diritti, assieme a quel comitato nato a seguito di altri licenziamenti, poco chiari, che si è dato il nome di “Licenziati dalla CGIL”.

Non è facile combattere contro chi, nell’ immaginario collettivo, difende i diritti dei lavoratori e dovrebbe essere freno alle leggi governative che vanno nel senso opposto, e non è facile farlo ancor di più quando la tua vicenda va nel dimenticatoio, nessuno ne parla e rimani solo a combattere contro un Golia della potenza dei nostri sindacati nazionali.

Ne sa qualcosa Ciro Crescentini, della CGIL di Napoli, che solo dopo anni di lotte e di cause è riuscito a spuntarla contro il sindacato ed a dimostrare l’infondatezza e l’illegalità del suo licenziamento.

Per ora alla Licciardi viene riconosciuto il mancato adeguamento del suo stipendio agli impegni ed agli oneri che il sindacato gli aveva affidato.

Nella sentenza del 13 scorso il giudice del lavoro di Ragusa riconosce le ragioni della lavoratrice e condanna la Cgil al pagamento delle differenze retributive per gli anni 2002 – 2004 e 2009 – 2010.

Certo una consolazione, una vittoria voluta da una coscienza pulita, sporcata dall’amarezza di aver speso, molti dei propri anni, per un’idea, per un impegno volto a migliorare la vita di chi lavora, a rafforzarne i diritti, a migliorarne le garanzie…tradito ed offeso da chi ha reso il sindacato una macchina burocratica senz’anima e senza ideali, senza coscienza e senza obiettivi, uno zombie, pieno di funzionari nullafacenti e troppo spesso corrotti, che campicchia sui favori che i vari governi elargiscono, sui posti di potere che detengono, su quella storia stuprata e negata da ogni atto e da ogni fatto.

Credibile è chi lotta per i propri ed altrui diritti anche rischiando di persona, non chi riempie il vuoto dei suoi atti avvelenando l’aria dei suoi falsi proclami.

 
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Anima corrotta

Post n°806 pubblicato il 15 Ottobre 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

La corruzione è l’anima del nostro paese, tocca ogni sua corda, arricchisce e rende più potenti chi ne fa uso ed abuso.

Dall’Expo, al Mose, alla sanità nazionale, all’edilizia pubblica, alle commesse per assistere i malati, ai campi profughi…è tutto un via vai di mazzette, di accordi sottobanco, di milioni di euro, dei cittadini, che si perdono nei portafogli di chi si fa “carico” di frodare, di rubare, di rappresentare, al meglio, il dna di questo stivale fatiscente.

Nelle ultime indagini entrano, di diritto, quei funzionari pubblici finora sconosciuti alle masse, ma nuovo canale di trasmissione tra politica e classe dirigente marcia.

Un salto di qualità nella gestione della corruzione endemica di questo paese. Non è più il politico, in prima persona, a gestire le frodi, a manipolare concorsi ed assegnazioni di lavori pubblici, bensì il suo occulto, ma noto ai lerci, “portavoce” o portaborse o portavoti, come meglio si crede intenderlo, visto che riesce ad espletare ogni compito con il massimo dello zelo, ad intraprendere le trattative, distribuire favori e posti di lavoro, creare il bacino di voti al politico “interessato”, che “accudisce” con ristrutturazioni delle sue magioni, “inorgoglisce” con l’assunzione di parenti ed amici nelle aziende “amiche”.

E’ così diffusa, nella pelle e nelle vene di questo sistema, la corruzione tout court che la prima gara d’appalto, per il giubileo a Roma, è stata immediatamente bloccata dalla autorità nazionale anticorruzione.

Un sistema, che vive e vegeta proprio nei partiti di governo, che non trova, nei fatti, aldilà delle dichiarazioni di principio, un filtro severo sugli ingressi nelle direzioni, sulla selezione dei dirigenti scelti per la gestione della “cosa pubblica”, sulla scelta dei funzionari addetti, sempre tutti legati a doppio filo agli interessi del singolo e/o del partito (inteso come insieme di interessi ben lontani da quelli pubblici), portatori di enormi pacchetti di voti, veri e propri manutengoli dell’illecito e dell’ illegale.

Un’ anima corrotta che paghiamo con la rabbia di chi decide di farla finita, con le lacrime di quei paesi dove neanche le fogne sono a norma, dove l’esondazione di un fiume è solo il risultato del guadagno dei pochi a scapito della sopravvivenza dei molti, dove la morte è il risultato di una corruzione non solo economica, ma soprattutto morale, culturale, di quell’anima persa dietro il guadagno facile, “protetta” da chi ci mangia e nascosto dietro un titolo che non merita…o ha solo rubato vendendo la sua coscienza (giornalisti, magistrati, intellettuali…e via vomitando).

 
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