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Discorso d'inizio anno a blog unificati

Post n°341 pubblicato il 01 Gennaio 2017 da fedechiara
 

 

Il senso di comunità nazionale del Mattarella come quello di 'Smilla per la neve'?

Riflettevo sul senso di ‘comunità nazionale’ ieri sera – tema proposto dal capo dello stato a reti unificate, com’è l’uso – e faticavo a trovare gli elementi capaci di elaborare il tema. E, a guardare due telegiornali diversi della stessa fascia oraria, il tg3 e quello di rete4, davvero il senso di comunità nazionale – cose e valori e sentire di popolo condivisi – non scaturiva da quelle immagini e i commenti.
Né maggiore fortuna ho avuto ieri notte, al ritorno da una festa ‘a palazzo’ dove non bastava la musica sparata ad altissimo volume e le danze e i salti e il dimenarsi scomposto a ‘fare comunità’ e riconoscimento e condivisione e gioia di incontri e di inviti – e per strada vedevi gente strafatta di alcool e di nulla le cui grida e frasi sconnesse davvero non richiamavano l’idea di comunità condivisibile e cose e valori identitari su cui fondare una riscossa nazionale e proiettare gli auguri di ogni bene per il nuovo anno.
E capisco il Mattarella, ‘messo lì nella vigna a far da palo’, (il Giusti mi perdoni la citazione) il cui compito è quello di illudere se stesso e i tele ascoltatori che ‘ce la faremo’ e basterà l’ottimismo della volontà a fare aggio sul pessimismo della ragione dei ‘gufi’ e vedrete che tutto andrà per il meglio, italiani e italiane, e il 2017 sarà un incanto di gente che si farà comunitaria – ad onta di quanto ci mostrava il tg di rete 4 che mandava i suoi reporters a giocarsi i connotati e l’integrità della telecamera nei ghetti urbani di San Siro e dovunque i nostri ospiti extra comunitari hanno stabilito precaria e oscena e rabbiosa residenza e slum urbano e ‘giungla’.
Però il Giusti, in fondo alla sua bella poesia anti austriaca, ci raccontava come quei soldati ‘messi qui nella vigna a far da pali’, a un certo punto della messa in sant’Ambrogio di Milano levavano lento un canto struggente e dolentissimo che si faceva incanto e suggestione e muoveva la commozione. Avverrà anche nella nostra improbabile ‘comunità nazionale’? Chissà.
Facciamoci gli auguri, ne abbiamo davvero un gran bisogno.

Poesia Sant’ Ambrogio di Giuseppe Giusti: Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco per que’ pochi scherzucci di dozzina, e mi
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