Fatico, da sempre, a seguire i dibattiti della politica in tivù e alla radio. Quei due media hanno il difetto di essere unidirezionali, da loro a noi e non viceversa, (nelle temperie contestative del 68 li dicevamo 'fascisti') e non ci basta il contentino che danno, da quando c'è internet, di poter scrivere un commento piccolo piccolo sulla loro pagina facebook, dopo che ci siamo sorbiti, senza poter reagire e contestare, i pistolotti partigianissimi dei loro intervistati – solitamente professori e giornalisti 'di area' sinistra.
Ma ieri mi sono soffermato a osservare quel signor nessuno – invero persona pacata e discreta e a modo quand'era ministro di non so che – che di cognome fa Del Rio e profferiva insulti nei confronti del presidente del consiglio incaricato ('non sia il pupazzo di quei due') e dava in irragionevoli escandescenze parlamentari, citando a sproposito e usando vergognosamente della vicenda tragica del fratello di Sergio Mattarella - posta in forzosa, retorica relazione con le odierne e travagliate vicende della formazione del governo giallo-verde.
Un vero e proprio 'leone dello scranno parlamentare' che ruggiva il suo rancore impotente per la sonora trombatura elettorale.
E' vero che l'emiciclo di quei leoni impotenti é un 'parlamento' e che i deputati li spediti dagli elettori non possono essere imputati per le loro opinioni, ma un minimo di grano salis e serena ragionevolezza non guasterebbe – e la somministrazione forzata da parte dei commessi di grandi tazze di camomilla mista a valeriana agli esagitati la vedremmo con favore.
Inviato da: Anthony101990Jones
il 26/04/2024 alle 10:55
Inviato da: aracnoid.999
il 11/04/2024 alle 16:31
Inviato da: animasug
il 29/03/2024 alle 15:03
Inviato da: fedechiara
il 27/03/2024 alle 14:40
Inviato da: maresogno67
il 27/03/2024 alle 08:31