Nebbie e dintorni

E potremmo prestargli, al Nicola lacrimoso, il distico di un nostro amato cantautore: 'Non vivo più senza te.', rivolto al Gianburrasca delle mille dimissioni e referendum epocali persi ignominiosamente - e gli annunciati ritiri dalla scena politica perché così vuole la dignità della politica (Renzi dixit), ma ognora e sempre sulla scena vestito da Pinocchio col lungo naso in crescita esponenziale e accanto a lui la fatina boccolosa dei boschi a prestargli orecchio e fiaba politica di ignominia, ma nessun miracolo finale di rinascita in veste di bambino vero, come accade nella fiaba toscana del Collodi.

E comprendiamo gli affanni e le gravi ambasce di quelli del pd – la mitica 'base', i buonisti impenitenti e accoglienti e misericordiosi dei porti aperti e le donazioni milionarie alle Carole e agli altri capitani delle o.n.g. collegate telefonicamente con gli scafisti, che, nei loro discorsi da bar e aperitivo si danno pacche sulle spalle e si confortano a vicenda e scuotono le pensose e professorali zazzere canute perché: 'Non ci capisco più niente' di tutto questo scindere e prescindere e rubare la scena a uno s-governo di imbelli europeisti d'accatto che nulla faranno di diverso e migliore e più professionale sulla scena di governo del continente Europa malato di globalismo e di islamismo radicale incistato nelle 'banliueues' delle principale metropoli.

Ma, alla Leopolda, ne ascolteremo delle belle e delle ridanciane e ridicole dei propositi nobili con cui infiocchetteranno la nuova creatura e le dipingeranno le labbra e la truccheranno comme il faut con belletti e nastrini e la diranno viva. 'Italia viva': creatura deforme e malaticcia nata da una scissione dolorosa, l'ennesima a sinistra, non l'ultima, forse. 
'Italia viva', già. Un nome che esorcizza la morte in cuna e in fasce di quest'aborto politico che vuole conquistare il centro della scena (sic) e rubare voti al pd e a Forza Italia, sogno di sempre dei politici trombati alle elezioni che non si rassegnano a scomparire.
Alla via così e lasciate trascorrere liberamente i rigonfi cadaveri lungo il fiume. C'è posto per tutti.