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Il mondo in mi settima.

Post n°1001 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da fedechiara
 

 

'Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavan per l’aere sanza stelle,
per ch’io al cominciar ne lagrimai. 24

Diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d’ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle 27

facevano un tumulto, il qual s’aggira
sempre in quell’aura sanza tempo tinta,
come la rena quando turbo spira.' - Dante Inferno

Il mondo continua a macinare i suoi grani di entropia violenta e di malvagità e imbecillità degli uomini sotto i nostri occhi stupiti di occidentali che da molte generazioni ormai non conoscono il senso concreto della parola 'guerra' e si appassionano, perciò a quella degli altri.

E ascoltiamo e vediamo in tivù e leggiamo sui giornali i misfatti che si commettono in quella voragine di senso che chiamiamo Siria – la bocca dell'inferno dell'islamismo radicale aperta sulla crosta del pianeta Terra – ma non ci appare meno stupido e insensato il continuo contrapporsi in Medio Oriente degli interessi strategici di Israele versus l'Iran degli imam e dei mullah, che ha come suo pretesto la piaga purulenta della Palestina sovrappopolata, dove vige il 'mors tua vita mea' dei quotidiani attentati voluti dai leaders di Hamas e le inevitabili ritorsioni di Israele.

Ed è vero che il mondo nel suo complesso è pur vario e bello nelle sue diversità di popoli e culture e paesaggi e ci piace visitarlo e godere delle sue bio diversità ancora presenti e delle diversità sociali e culturali di chi ci ospita e tuttavia le 'orribili favelle, parole di dolore e accenti d'ira' che ci vengono dal Medio Oriente in fiamme ci turbano e condizionano fortemente il dibattito politico di noi pacifici occidentali che abbiamo accolto a milioni (stolidamente?) tutte quelle genti in fuga dai paesi del mondo rotto e impazzito – e sono i portatori sani (alcuni, speriamo non troppi) dei virus assassini del disordine e del furore guerresco che impazza in quelle loro terre di malvagità e bocche d'inferno in terra.

E sono ripresi, a spizzichi e bocconi, in questo scorcio di autunno che già ci mostra i suoi vivaci colori, gli attentati assassini dei 'radicalizzati sul web' (o suonati del loro) contro le nostre genti inermi dell'Occidente ospitale e buono, - tanto buono da farsi del male con le pie deliberazioni di impianto post bellico sottoscritte a Ginevra (1951) che offrivano rifugio e ospitalità a tutti i fuoriusciti che ne facessero richiesta – alimentando le speranze di ogni afflitto e sedicente 'profugo' e il presente, catastrofico assalto alle nostre coste di migliaia e migliaia di 'barconi' e gommoni dei maledetti naufragi organizzati dai criminali 'scafisti' ; e le navi delle o.n.g. , a poche miglia nautiche, a fare da taxi del mare sotto l'egida buonista dei cosiddetti 'salvataggi in mare'. Stolide narrazioni buoniste che trovano pietosa eco universale nei tiggi di tutta Europa.

Davvero la torre di Babele è il maledetto mito che meglio ci rappresenta l'incontrollabile entropia del mondo e la sua insensatezza.

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