Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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« La porta degli inferi. | Il destino e la Trama. » |
Se c'è un giudice a Berlino.Quel 'giudice a Berlino' del mugnaio contro l'imperatore. L'Alta Corte dell'Aia è una aspirazione. Alta quanto si vuole, ma aspirazione e desiderio. Somiglia un po' a quel tristissimo 'Ma se c'è un giudice a Berlino...' che si invoca quando una vaga, molto vaga, idea di giustizia possibile ci affanna, ma in cuor nostro sappiamo che 'non è cosa' realizzabile sul pianeta Terra, bensì a Berlino – luogo mitico delle umane narrazioni e delusioni. E la richiesta di arresto dell'Alto Procuratore vista ieri in tivù è un atto politico di grande valenza filosofica, ma resta pura filosofia e come tale destinata agli annali del regno di Utopia. Non solo perchè Israele, Russia, Stati Uniti e Cina non ne riconoscono la giurisdizione (ed è una bella fetta di mondo dove continuare ad andare e viaggiare ed esercitare le proprie funzioni di governo per quei capi di stato vanamente imputati di 'crimini contro l'umanità' e/o genocidio), ma più perché quei giudici pretendono di entrare nel merito di questioni parecchio complesse quali le decisioni politiche che si è costretti ad assumere in caso di guerra (il gabinetto di guerra) e le correlate degli obiettivi militari sul terreno nemico da invadere e il come e il dove dirigere le bombe e i droni - se sotto alle case e agli ospedali e alle moschee corre il gruviera dei tunnels dei terroristi assassini di Hamas. Crimini di guerra? Genocidio? O à la guerre comme à la guerre? https://iccivitella.it/a-la-guerre-comme-a-la-guerre/ Si ascoltino gli avvocati e i testimoni, per il verdetto c'è tempo, si vedrà. E', praticamente, un apodittico 'no alla guerra' quello pronunciato ieri da quei togati, alla pari con i manifestanti nelle piazze 'propal' e dagli studenti davanti alle università. Con il che si torna a bomba: quei giudici 'fanno politica'. Nel senso più alto e filosoficamente condivisibile, ma quando si scende sul terreno della politica se ne assumono tutte le controversie relative e le accuse di faziosità che ne derivano. E se è sicuramente interessante seguire il percorso ad ostacoli che incontreranno quei giudici nell'affermare e provarsi a confermare l'arduo assunto - crimini contro l'umanità e genocidio - altra cosa e ben maggiore è la legittimazione politica universalistica che si pretende di ottenere con quei clamorosi 'j'accuse' lanciati contro capi governo e capi militari e l'affermazione del potere di imputazione e di sanzione da parte di una superfetazione internazionale (l'Alta Corte dell'Aia) che assoggetta e umilia le determinazioni diverse dei singoli stati e pretende di affermare un astratto 'diritto internazionale' sopra le laboriose e contrastate decisioni degli stati sovrani. E qui si dovrebbe invocare il 'primato della politica' ed il popolo sovrano che l'otto e nove giugno si recherà alle urne nutrito delle fragili speranze di tutto cambiare per il meglio. Alle urne, cittadini! La vostra (reale) sovranità è in discussione, tenetene conto. BERLINOMAGAZINE.COM "Ci sarà pure un giudice a Berlino", il significato del celebre modo di dire |
Inviato da: fedechiara
il 08/06/2024 alle 07:17
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il 07/06/2024 alle 07:11
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il 07/06/2024 alle 07:09
Inviato da: cassetta2
il 06/06/2024 alle 17:04
Inviato da: Anthony101990Jones
il 26/04/2024 alle 10:55