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Le estati delle 'chiappe chiare'.

Post n°3278 pubblicato il 25 Luglio 2024 da fedechiara
 

Erano meglio le estati che si andava 'a mostrar le chiappe chiare'. 24 luglio 2022

L'estate sembra essere diventata una stagione di eventi drammatici, quanto meno negli ultimi decenni. Una modica quantità di escursionisti montani si avventura lungo percorsi che non sono nelle loro corde - e ne conseguono le tragiche cadute – e franano rovinosamente i ghiacciai residui e tutto lo sfarinamento di massi e le ghiaie sottostanti.
Metteteci le estati particolarmente siccitose come la presente – che ci fa soffrire per l'ipotesi che una bella mattina si apra il rubinetto per una veloce sciaquata al viso e ne escano poche gocce giallastre. E niente pasta a mezzodì per mancanza dell'acqua, bensì pomodori in insalata e una scatoletta di tonno.
Ma la presente estate è movimentata anche sul piano politico e sociale – e per taluni, a sinistra dello schieramento politico, è altrettanto catastrofica a causa della drammatica caduta in parlamento dell'uomo della provvidenza, il Salvatore della patria nostra che tanto ha contribuito ad indebitarci nei confronti dell'Europa con i famigerati pnrr - che pagheranno i figli e i nipoti a fatica.
Che venga l'autunno, stagione di acque abbondanti e colori e di nuovi e diversi s-governanti; si anche loro con la 's' privativa perché non ci facciamo illusioni sui drammi nuovi e i pregressi che vivremo, ma il popolo sovrano avrà la soddisfazione di averci messo del suo nell'entropia della politica che si accompagna a quella degli universi lontani: quel pizzico di sale che insaporisce le pietanze, anche le peggio cucinate e indigeste, e lo chiamiamo 'democrazia' e ci teniamo a tenercela stretta e cara e ognora ci illudiamo che funzioni.
Ditelo a Letta e ai volta gabbana professionali del nuovo Grande Centro delle nostre sofferenti beole - e a tutti i lacrimosi e queruli orfani di Draghi-uomo della provvidenza. E, magari, aggiungete l'evidenza che 'i cimiteri sono pieni di lapidi di gente indispensabile'.
Have a good day, folks.


Tutte le reazioni:
Paola C.
Mi rammento con fiera tenerezza le estati dei '70, come quella in cui si esibirono - su un sobrio palco di legno, senza fantasmagorie di luci - nei polverosi giardini di Castel Sant'Angelo, i mitici Inti Illimani (essi sì profughi veraci), e conclusero l'evento al grido-simbolo latino-americano: "El pueblo unido jamás será vencido". A proposito. 😊

 

 
 
 
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