Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Marzo 2019

Rossi di sera ostinati.

Post n°811 pubblicato il 09 Marzo 2019 da fedechiara
 

That's all, folks! - 09 febbraio 2013

Che il futuro sia 'nelle mani degli dei' è espressione tuttora in auge, malgrado gli dei siano stati derubricati a 'leggenda metropolitana' da gran tempo e i loro templi distrutti già in antico dagli invasati 'cristiani' che affermavano con la violenza il loro 'verbo unico' (vedi la fine di Ippazia, la filosofa pagana).

Ed è vero anche che 'gli dei accecano chi vuol perdere' perché gira un virus micidiale, di questi tempi, una malattia di Crohn che costringe gli elettori tutti, di ogni schieramento e convinzione a votare 'di pancia', seguendo l'ira e lo sdegno piuttosto delle considerazioni assennate sullo spread che ci tallona da presso e la Fitch che ci declassa impietosamente.

E chissà che cosa succederà alle prossime elezioni – da qui a sei mesi, dato il semestre bianco- e se saremo ancora in Europa e se l'economia si riprenderà. L'oracolo di Delfi avrebbe predetto, ambiguamente, com'era suo costume: 'Diffida del canto del grillo e affidati al rosso'.
No, non Bersani, che avete capito!? Al 'rosso di sera' che, com'è noto, 'bel tempo si spera'.

That's all, folks!

L'immagine può contenere: nuvola, cielo, oceano, crepuscolo, spazio all'aperto, acqua e natura

 
 
 

News from Cartoonia, un anno dopo

Post n°810 pubblicato il 09 Marzo 2019 da fedechiara
 

Tutto quello che avreste voluto sapere sul futuro dell'Italia e vi ha sorpreso per la sua imprevedibilità. 

 

 

- 09 febbraio 2018

News from Cartunia. 

C'è chi la butta sul ridere e, come nella nota barzelletta, invita i singoli partiti a: 'Vai avanti tu che a me mi vien da ridere.' (M.Feltri su 'la Stampa') e c'è chi sta arroccato sulla sommità del monte rilasciando criptiche dichiarazioni che hanno lo scopo di fomentare i dubbi a aumentare la confusione. Ma c'è anche chi – il solito noto – non avendo più molto filo delle Parche che gli basti per 'tenere il passo' delle italiche contraddizioni e confusioni si offre sul mercato delle 'larghe intese' e si prova a 'fare le scarpe' all'unico protagonista della scena politica che non parla con lingua biforcuta, il prode Matteo. Che avete capito? Salvini!
Già perché a quest'ultimo va consegnata la palma della coerenza politica e rivendica la guida della coalizione come pattuito ante, grazie al suo 17,7 (percentuale da batosta pd), e chissà che coalizione potrebbe uscire dall'offerta prostitutiva di forza italia che già si smarca e ancheggia verso il fronte degli sconfitti sinistri, ma, insieme, faranno al massimo una marchetta e ci vorrà il 'senso di responsabilità' del M5S per avere una Grosse Koalition degna del suo nome. Molto 'Grosse', ma assai poco coesa e con che programma? Ius soli e flat tax? Vai avanti tu che a me mi vien da ridere.

E non è meno esilarante l'invito al 'senso di responsabilità' da parte del ficus beniaminum esposto sul balcone del Quirinale, perché, va bene l'esortazione canonica da 'capo dello stato', ma uno sguardo al pallottoliere dei seggi in parlamento bisognerebbe pur darlo prima di mettersi davanti ai microfoni ed emettere oracoli senza senso. Ed è meglio non parlare del programma perché ci invischierebbe in una discussione senza fine, compresa quella sui moduli per ottenere il 'reddito di cittadinanza' - fatta al Caf cgil da parte di giovani di belle speranze del nostro sud a maggioranza 5S. That all folks! Al prossimo cartoon.

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

 
 
 

Funere mersit acerbo

Post n°809 pubblicato il 08 Marzo 2019 da fedechiara
 

Del vivere e del morire 08 marzo 2016

Discutevamo di tutto con la passione che ci metto(eva)no i giovani al loro primo affacciarsi sulla scena della politica, la società, la religione. Un vero e proprio 'accanimento di dibattito': discussioni titaniche come se dall'esito di quelle nostre discussioni potesse uscire la soluzione definitiva dei problemi universali e un condivisibile riordino del caos del mondo. 
E perfino la morte la evocavamo e dominavamo dall'alto dei nostri diciotto/vent'anni - e sembrava un'ombra nera distante anni luce, che la nostra navicella spaziale ha, però, coperto in un 'fiat', maledizione! E oggi ci troviamo a confrontarci col ritratto in soffitta di Dorian Gray e la vita che ci residua tra le dita e ci mostra le ragnatele e le foto ingiallite del tempo caotico e crudele che abbiamo abitato. Une photo, viellie photo de ma jeunesse.

E ho rivisto il suo ritratto sulla locandina di un giornale locale, il giorno dopo che era scoppiato il dibattito asfittico sulla 'dolce morte' del 'dj Fabo'. Una fotografia straordinaria a piena pagina che ne evidenziava la gentilezza dell'animo, che fu la nota distintiva del suo vivere, e insieme la rassegnazione per la malattia che ne aveva minato la forza e aperto la strada alla decisione finale di porre fine al terribile dolore oncologico in una clinica svizzera.

E chissà se gli sono tornate a mente, negli ultimi istanti della sua vita, le accese discussioni che facevamo sulla liceità del suicidio e la piena disponibilità che abbiamo delle nostre vite in opposizione alle tesi dei vescovi e cardinali e papi che 'rendiamo l'anima a Dio', invece, e le nostre vite Gli appartengono e i suicidi si devo(oveva)no seppellire in terra sconsacrata perché, a sentir loro, è delitto di lesa maestà e proposito sempre e in ogni caso insano, qualunque sia la condizione che spinge al suicidio e l'insopportabilità del dolore che affligge i nostri corpi fragili.

La più grande 'fake new' della storia dell'umanità: quella dell'esistenza di un Dio dispotico e crudele (o, forse, di un Dio tout-court) che ha condizionato la vita degli uomini e delle donne per i secoli seculorum e li ha costretti a gridare e stringere i denti per il dolore intollerabile sui letti maledetti delle loro morti prima di 'rendere l'anima' straziata a quel supposto iddio di cui solo in questi anni si mette radicalmente in dubbio l'esistenza e la provvidenza nei confronti degli esseri umani.

Ed è incredibile il 'silenzio dei colpevoli' di tanto strazio: quegli ecclesiastici che troppo spesso mettono lingua falsa e bugiarda sulle vicende umane e hanno taciuto clamorosamente sulla vicenda del dj Fabo e su quella del 'veneziano che è andato morire' in ugual modo, in modo dolce e umano, nella Svizzera che ci è maestra di vita e di umanità – forse vergognosi e/o rabbiosamente discordi in seno alla curia per la svolta misericordiosa di Francesco che non offre più nessuna certezza metafisica e di 'infallibilità' (finalmente!) e perfino sui gay è arrivato a dire: 'Chi sono io per giudicare?'

Già. Chi sei tu, Francesco, in questi anni di incertezze globali e chi sono i tuoi seguaci e chi ti ha preceduto - che tanta insania di posizioni e proposizioni apodittiche e disumane avete sparso a piene mani nel corso dei secoli e nel tempo presente?

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By MonicaHendrika. Oggi sono passati 10 anni dalla morte di Fabrizio De André. Questa canzone, dedicata a Luigi Tenco, è forse il modo migliore…

 
 
 

La Grande Bruttezza

Post n°808 pubblicato il 07 Marzo 2019 da fedechiara
 

La città strana (5) 06 marzo 2014



Se ti affacci sulla 'piazza' alle otto del mattino del primo giorno di Quaresima gli operai del Comune sono già al lavoro per smantellare il palco del Carnevale ed è un grande disordine che fatichi a toglierle di dosso e immaginarla pulita e silente e con lo splendore della sacra basilica a chiudere la prospettiva e proiettarla sulle cupole e sul cielo terso. 
Ma se giri l'angolo della loggetta del Sansovino ti coglie la vertigine della 'grande bellezza' di questa città - e ogni diapositiva degli sguardi mirati sulla sfilata delle statue immobili stagliate sull'azzurro e/o sulla colonna del Todaro con lo sfondo dell'isola di san Giorgio la dice miracolo della Storia e architettura mirabile di là del fragoroso rotolare del Tempo. 
E cento altre immagini di questa sua bellezza è facile raccogliere a quest'ora del mattino in una città ancora vuota di presenze - e viene in mente la frase del Principe di Salina che: 'Dopo aver creato la Sicilia e averla giudicata troppo bella Dio creò i siciliani a riequilibrarla' (libera citazione). Aggiustate sui veneziani e sui turisti in visita.

E, se ritorni sulla piazza e ti avvicini alla porta della basilica per osservarne i mosaici e i capitelli, noti lo sfregio delle tre sedie di un bar poste davanti al sacro portone – licenza di festosi ubriachi della notte appena scorsa - ed è insulto alla bellezza che nessuno pare notare, anzi! Uno dei vigilanti della basilica invita, ridendo, il collega a 'fare una foto' e 'non c'è santo che tenga' o sacralità che si rispetti in una città che della sua piazza ha fatto il centro-motore della licenza carnascialesca a fini mercantili - e il frastuono della musica del palco entra prepotente all'interno durante la visita e si fa beffe degli scritti che invitano al silenzio e al rispetto del sacro luogo.

E quando ti allontani e torni alla città degli uffici e dei commerci che comincia a popolarsi e le prime comitive di cinesi 'foto, foto, foto' prendono possesso della piazza al seguito della guida turistica con l'ombrellino rosso levato alto, ti vien fatto di pensare al perché ci veniamo così poco e di malavoglia, noi indigeni ostinatamente legati a un'idea di decoro e di 'grande bellezza'. 

Forse per la stessa ragione per la quale abbiamo deciso di non tornare nei luoghi del vasto mondo che ci hanno regalato un'emozione or sono quarant'anni fa e, se ci torni, ti coglie l'avvilimento per la grande bellezza che c'era e se n'è fuggita a gambe levate - e vedi la sfilata dei mille alberghi e relativi turisti sulle spiagge dove andavano le tartarughe marine a deporre le uova e c'erano solo i villaggi dei pescatori a distanza di chilometri l'uno dall'altro.

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto

 
 
 

Piogge ed altre piogge

Post n°807 pubblicato il 06 Marzo 2019 da fedechiara
 

Adoro la pioggia. E' sexy. E dilava e pulisce, il che, in questa nostra città di pietra e di oltre quindicimila cani (le stime sono in rapidissima crescita) e di turisti e 'giovani' gozzoviglianti che si accovacciano impudichi nelle calli nascoste durante le tristi notti dei 'carnevali', è garanzia di igiene pubblica, insieme alle 'acque alte'.

Ma la pioggia ha prodotto mirabilie di poesia, ne converrete - e, senza, non avremmo gli splendidi versi de ' piove sui ginepri folti di coccole aulenti, piove sui nostri volti silvani, piove sulle nostre mani ignude, sui nostri vestimenti leggeri e sui freschi pensieri.....' del bravo D'Annunzio.

E non avremmo le 'foreste pluviali' - con quella po' po' di ricchezza arborea e di medicamenti vegetali che ancora non conosciamo appieno e già ne abbiamo distrutto oltre la metà negli ultimi due secoli.

E se piove a Venezia il sabato di Carnevale, poco male, la pioggia è creativa - e le bellissime maschere che ho visto in vaporetto recarsi nella magica piazza delle esibizioni e dei premi mostreranno le loro facce splendidamente dipinte con le colature creative di una pioggia che 'allaccia i malleoli' e:
immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d’arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Portate pazienza. Presto la primavera verrà e vi lamenterete del caldo, o reprobi cittadini.

 
 
 
 
 

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