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Messaggi di Novembre 2020

Dementi e nuove demenze.

Post n°1424 pubblicato il 20 Novembre 2020 da fedechiara
 

Dementi e nuove demenze.
Definiamo 'demenza'. Di questi tempi pandemici e infodemici calamitosi sono fioriti neologismi buffi ed emerse parole nuove o poco usate quali 'pauci sintomatici', 'negazionisti' e/o 'riduzionisti', 'confinamento' e la sua presuntuosetta declamazione inglese in 'lockdown', per finire con i fuochi d'artificio dei micidiali 'd.p.c.m.' dell'ineffabile Conte, avvocato del popolo (sic), ma più dei carcerati in casa - e il coprifuoco di fuori che silenzia le nostre notti.
Demenza, dicevamo, parola non nuova, anzi terribilmente presente nelle nostre vite: di quando assistiamo i nostri vecchi che ne mostrano i maledetti, temutissimi segni – e forse toccherà anche a noi, tocchiamoci di sotto per il dovuto, vitale esorcismo. Vediamone insieme la specifica (e, se potete, contribuite a mantenere vivo e operante il sotto citato, utilissimo portale).
Non è chi non veda che molti di quei sintomi, in forma attenuata, potremmo già osservarli nei nostri comportamenti e ce ne doliamo, e subito ricorriamo alle parole crociate e ai rebus per contrastarne l'avanzata, ma è invalso l'uso che si fa, in ogni età e censo sociale, della parola 'demente' quale diminutivo/dispregiativo dell'odiato nemico politico o del collega di ufficio che compete con noi per una mansione superiore e il relativo aumento dello stipendio.
Un proiettile verbale che sostituisce la pistola con la quale vorremmo annichilire chi ci ostacola o non la pensa come noi politicamente - e, udite, udite! è 'negazionista' o 'riduzionista' nei confronti del verbo pandemico imperante e che già subiamo pesantemente chiusi in casa e niente più lavoro, scuola e l'amatissima movida serale.
C'è perfino, in internet, il video di una dottoressa che si fa bella e conquista il suo bel posto al sole con questa moda di dirsi filo pandemici e severissimi custodi del verbo mascherinico e maledire, di contro, gli avversari col ricorso alla vetusta tecnica manipolatoria di diminuzione/denigrazione - e dice 'dementi' in senso clinico (e, conseguentemente, da rinchiudere negli appositi reparti degli ospedali a loro riservati?) tutti quei 'negazionisti' che si mostrano in tivù a protestare contro i provvedimenti di progressive chiusure che li mandano sul lastrico.
Giusto ieri, a Berlino, la polizia ha innaffiato quindicimila e più 'dementi' scesi in piazza per gridare le loro ragioni. Tutti ben zuppi, nel freddo clima berlinese, per ridurli a più miti consigli e indossare la mascherine-museruole. La mascherina quale odiato simbolo di una prigionia che non si vuole più tollerare.
E l'acqua gelida a doccia ricorda le terapie in uso nei vituperati manicomi d'antan insieme agli elettroshock di trista memoria.
E se liberassimo, invece, come fece Basaglia, tutti quei pretesi matti rinchiusi e bastonati/elettrificati per ridurli a più miti consigli, e la pretesa 'demenza' la considerassimo uno degli elementi del confronto politico, com'è lo sciopero nelle fabbriche e negli uffici – una contrapposizione di argomenti e ragioni e pretese di maggiore salario non meno radicale e feroce?
Se tornassimo ad un più civile confronto politico e sociale rispettosi delle ragioni di chi ci fronteggia e dice cose diverse (e ben comprensibili, di questi tempi di odiate carcerazioni domestiche) consapevoli che la negazione è uno dei principali strumenti della cosiddetta 'politica' con la quale dobbiamo misurarci e 'venire a patti' e fare le debite concessioni?
Non sarà meno 'demente' arroccarsi nelle proprie posizioni politico/pandemiche e limitarsi all'asfittico insultare e a diminuire chi ci prospetta, manifestando nelle piazze, altri e diversi orizzonti di gestione della presente crisi?
Riflettete, cari, riflettete. Manutenete i vostri neuroni, così fortemente stressati dalla pandemia (concedete anche a me una piccola 'diminuzione' retorica nei vostri confronti).
Ne avremo tutti un gran giovamento.
Alzheimer's disease brain comparison.jpg

 
 
 

Negazionists lives matter.

Post n°1423 pubblicato il 20 Novembre 2020 da fedechiara
 

Negazionists lives matter.
Pare che migliaia di persone siano nuovamente 'scese in piazza', ieri, in Germania, per protestare contro il lockdown della maledetta sospensione della vita e delle economie, e la polizia, forse presa dal panico, ha usato gli idranti, malgrado le temperature fredde di novembre – così causando pericolose infreddature tra i malcapitati e le conseguenti patologie, il covid incluso, naturalmente, che nel freddo ha il suo brodo di coltura.
Ma, chissà perché, la protesta accesa che solitamente si accompagna, sui social, a questo genere di episodi di brutalità poliziesca e la compatta solidarietà con i manifestanti, siano essi 'black lives matter' o 'antifa' o filo immigrazionisti 'no borders' , non è scattata per i poveri cristi infreddoliti e fradici di acqua assassina nelle fredde plaghe teutoniche.
Due pesi e due misure, laddove si dovrebbe, invece, per un tal genere di tristi eventi umani, additare e raccomandare uno scespiriano 'misura per misura'.
E il sospetto è che sui social sia ben vivo e imperante il maledetto sentire di fazione e che le genti a sinistra degli schieramenti parlamentari siano 'sinistre' davvero, anime sinistre che augurano il male e il peggio ai contrari di fede e dottrina politica – perciò che muoiano i maledetti negazionisti a causa delle infreddature conseguenti agli idranti assassini non gli importa poi molto e l'umanità e il loro 'credere agli esseri umani' è unidirezionale e solo se si risponde ai criteri e ai programmi politici e agli ideali di malata società futura da quei dessi condivisi. Mors tua vita mea, giusto per semplificare.
E sono talmente preoccupati dal montare delle proteste anti chiusure e lockdown mortiferi da far scrivere ai loro giornalisti embedded sulla stampa 'mainstream' che quelle proteste sono l'eco sinistra dei moti insurrezionali della 'repubblica di Weimar', nientemeno, ma basterà la somministrazione di qualche decine di migliaia di dosi del mitico vaccino a gennaio per far scomparire quei loro fantasmi nelle nebbioline primaverili.
Lancio il motto: 'Negazionists lives matter', con la speranza che convinca (vincere insieme) e cresca un movimento di opinione e si stabilisca finalmente un più umano e condiviso 'misura per misura' nelle piazze delle proteste di destra, sinistra e centro. Amen e così sia.

 
 
 

Nottate che tardano a passare

Post n°1422 pubblicato il 19 Novembre 2020 da fedechiara
 

San Remedio e santa pazienza.
Gira in internet un modulo su cui ogni negazionista del maledetto 'coviddi' può apporre la sua firma digitale e stamparlo per rivendicare un diritto fondamentale antichissimo l'habeas corpus.
Una semplice firma e rinunci alle cure e non intasi gli ospedali e le terapie intensive – riservate a chi il 'coviddi' ce l'ha dentro ai polmoni e ne devasta gli alveoli.
Ma è veramente così? Possiamo davvero rinunciare alle cure, se colpiti dalla malattia, e fare contenti tutti coloro che si arrabbiano un sacco quando leggono o ascoltano le ragioni di un 'negazionista' e/o 'riduzionista'?
Dizionario
habeas corpus
/hà·beas còr·pus,ˈa-/
locuzione
1. 1.
Nel diritto anglosassone, il principio che tutela l'inviolabilità personale, e il conseguente diritto dell'arrestato di conoscere la causa del suo arresto e di vederla convalidata da una decisione del magistrato.
2. 2.
ESTENS.
Il complesso delle norme che garantiscono, nelle Costituzioni dei vari paesi, la libertà personale del cittadino; nel 1679 divenne legge dello Stato inglese (“Habeas corpus act”), sancendo il principio della inviolabilità personale che ancora oggi tutela.
Definizioni da Oxford Languages
Non è chi non veda e riconosca l'ovvietà di un tale diritto antico, ma se provieni da un paese sotto forte stress pandemico ed entri in aeroporto e ti trovi davanti ad un marziano in scafandro bianco e visiera doppia che pretende di infilarti un tampone a fondo nel naso e ti rifiuti che succede?
Sei annoverato d'emblé tra i maledetti 'negazionisti' e quello stigma sociale ti si appiccica addosso. E i sani, veri e supposti, - e quelli che vogliono, giustamente, restare sani e ritengono la tamponatura universale un efficace, post moderno 'san Remedio' - pretendono che tu rinneghi pubblicamente il tuo credo e il tuo diritto e ti sottoponga alla lieve tortura che tutti ci salva, dicono.
Perciò tocca accettare il tampone e le procedure messe in campo dalle autorità sanitarie o subire l'arresto in quarantena ed essere isolato dall'universo dei viventi fino a che non accetti di dimostrare che sei sano. Addio all'habeas corpus, quindi, perché, come scrive una mia amica di lunga data:
'La tua libertà finisce dove comincia il mio diritto a restare sano.' Eccovi servita l'emergenza e la sospensione dei diritti fondamentali e l'apparizione del famigerato modulo 'mors tua vita mea' da firmare – messo in rete da chissà chi.
Personalmente ho risolto la cosa con l'antica tecnica dell'uccel di bosco.
L'ospedale di zona mi ha telefonato (come ha avuto il mio numero? Forse perché sono andato al cinema, or sono 20 e più giorni fa?) per chissà quale sua ragione di istituto – forse uno screening di massa riservato agli anziani o chissà quale altra diavoleria sanitaria di dubbia e pretesa efficacia ed io mi sono dato alla macchia, come gli antichi briganti e i banditi.
Ocnarf non abita più qui e il suo telefono non funziona e scatta la segreteria, inascoltata.
Entrare in una qualche struttura sanitaria pubblica, di questi tempi pandemici e paure universali e rancori reciproci e sospetti è, d'altronde, impresa titanica e tutte le procedure sono sbrigate per le vie telematiche - e finché dura lo stato di salute io men vivo in sereno auto isolamento, come raccomandano a gran voce le autorità ai membri di quella categoria fragile a cui mi hanno iscritto per ragioni di anagrafe.
Mala tempora currunt, cari lettori, 'adda passa' 'a nuttata. Portiamo pazienza.

 
 
 

Nonsolocoviddi.

Post n°1421 pubblicato il 18 Novembre 2020 da fedechiara
 

Nonsolocoviddi.
E gli antichi avevano nominato, impavidi, la loro impotenza medica già ai tempi loro e non si curavano degli effetti depressivi che potevano avere le reclusioni obbligate in edifici che già ti annunciavano la malattia mortale e la prossima morte. Nato come ospedale per sifilitici l'istituto degli Incurabili crebbe con la forza dell'organizzazione religiosa - che curava le anime, in primis, e i corpi lasciava andare lassi senza troppo chiedere alla scarsa medicina di allora. E gli Incurabili estesero la loro competenza assistenziale ai mendicanti e agli orfani - e alle orfanelle meglio dotate nell'ugola si dischiudevano orizzonti di rispettabilità e, per alcune, di gloria.
L'immagine può contenere: una o più persone, cappello, bambino e spazio all'aperto

 
 
 

Nuovi tempi grami

Post n°1420 pubblicato il 16 Novembre 2020 da fedechiara
 

15 novembre 2016  · Tempo di traslochi
Sarà perché sto mentalmente preparando un trasloco che il governo delle cose e 'ogni cosa al suo posto' mi stanno così a cuore? E quando mi prende il panico per l'immane quantità di lavoro che un trasloco comporta mi tornano a mente i vecchi adagi tipo 'una cosa alla volta' – che è sempre buona regola e percorso obbligato per sbrogliare le matasse della nostra vita quotidiana e riordinare il troppo di tutto che abbiamo stipato nelle nostre case lungo i decenni delle nostre vite.
E dal micro al macro: gran fermento sta provocando il ridisegno del mondo che ha in mente Donald-l'intruso, secondo i manifestanti della fazione sconfitta che 'non se la mettono via' e pretendono di 'mandarlo a casa' prima ancora che si insedi nello studio ovale.
Ma già si fanno i nomi dei prossimi governanti e dei segretari di stato e dei consiglieri più autorevoli che decideranno la politica americana dei prossimi quattro anni ed è bene che questo genere di cose vadano per la 'diritta via' e non conoscano impacci e conflitti troppo accesi perché i desideri folli degli sconfitti causerebbero lo sconquasso della fragile democrazia americana più di quanto faranno le reboanti dichiarazioni di Trump di restituire al mittente milioni di clandestini e 'sin papeles' che vivono di espedienti nelle avvilenti periferie urbane delle metropoli americane.
C'è un gran bisogno di governo in questo mondo rotto e milioni di schegge impazzite schizzate per ogni dove che le sinistre europee hanno portato al collasso – in primis per non aver saputo gestire e governare la catastrofe umanitaria dell'immigrazione clandestina a sei cifre e le conseguenti 'giungle di Calais' e di Ventimiglia e i bivacchi dei pretesi profughi nelle stazioni delle principali città europee e i disordini e le molestie di Capodanno alle donne di Colonia, Zurigo, Helsinki quali ci hanno consegnato le cronache 2015/16: anni orribili di morti per le strade e nei ristoranti e teatri e aeroporti per mano dei 'radicalizzati sul web' assassini prodotti dalla disoccupazione e dalla mancata integrazione degli immigrati che abbiamo stipato a milioni nelle orribili 'banlieues' dove la polizia non si azzarda a mettere piede. Enclaves di miseria e di un rancore sordo contro l'Occidente incapace di vera accoglienza e di integrazione e polveriere dei futuri conflitti annunciati.
E tutto il discutere che si fa di 'populismo' e tutto il fracasso che è conseguito all'evidenza della rabbia degli elettori che hanno votato per la brexit e per Trump e, forse, speriamo, contro Renzi e le sue ridicole 'riforme costituzionali' finalmente approda a tardivi 'mea culpa' e angosciate domande su 'dove abbiamo sbagliato'.
Avete sbagliato a spacciare facile misericordia benedicente e l'avvilente retorica dell'accoglienza buonista quando i sindaci vi dicevano, uno via l'altro, che i loro cittadini non ci stavano a trasformare le loro città e paesi in bivacchi di nuovi poveri e nullafacenti e mendichi.
Avete sbagliato nel non voler considerare che il troppo dell'immigrazione a sei cifre mal si concilia con un paese che non conosce crescita economica da oltre dieci anni.
Avete sbagliato nel cercare di imporre all'Europa le 'quote' che nessuno ragionevolmente vuole al di là delle Alpi perché le elezioni li castigano e se gli elettori vi castigano vuol dire che vedono le cose sbagliate nelle strade e nei parchi cittadini che voi vi ostinate a non vedere e/o a dirle governabili ad onta delle mille evidenze contrarie – vedi, oggi, il sindaco Sala, buonista per partito preso (il disastrato PD di Renzi) che chiama l'esercito a sedare la guerra per bande delle sue periferie fitte di immigrati che non trovano lavoro e si dedicano al suo surrogato criminale dello spaccio e dello sfruttamento della prostituzione.
Davvero c'è bisogno di vero governo e di un radicale cambio di politiche nell'Europa sconvolta dalla brexit e dall'elezione di Trump.
Buongiorno, cari e-lettori, è tempo di traslochi. Il futuro è incominciato.
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