Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Dicembre 2020

Creature virtuali in evoluzione

Post n°1451 pubblicato il 18 Dicembre 2020 da fedechiara
 

  • Ciascuno per sé e dio con tutti.
    La creatura di mr. Zuckenberg è una 'straordinaria cosa' che ha segnato un'epoca – forse più e meglio dell'invenzione della lavatrice e del frigorifero – gli storici dibatteranno e ci diranno le loro conclusioni.
    E ha reso ricchissimo il suo inventore e straordinariamente beneficente (c'è chi maligna per comodo di denuncia dei redditi e di 'ritorno di immagine') ed ha consentito a noi tutti di conoscere un sacco di gente oltre la nostra asfittica cerchia tribale di riferimento e di allargare gli orizzonti e costruire ponti perfino trans continentali sulla base dei nostri convincimenti e gli hobbies e le passioni e le compassioni.
    E i redattori occulti che amministrano i nostri e gli altrui 'profili' continuano a proporci amicizie delle più improbabili e strane nell'evidente intento di tutti collegare e completare la trama planetaria (pro domo loro?) e farne un tessuto armonico e fittamente dialogante – i terroristi islamici e i loro sodali e amici e parenti a parte, ben s'intende.
    Ma (in tutte le umane cose c'è un maledetto 'ma') ecco che il dialogo, a volte, si interrompe e qualche membro della nostra cerchia tribal-territoriale originaria si defila e si nega e 'fa finta de pomi', come si dice dalle mie parti, - e ti ritrovi improvvisamente orfano dei carezzevoli 'mi piace' che tanto ci mandano in solluchero e dei 'come sei bella/o' quando pubblichi un selfie o una foto delle vacanze o una foto di gruppo con trofeo (famose quelle dell'isis e di 'Jiahdi John' buon'anima – che l'inferno lo inghiotta e i diavoloni islamici se lo inforchino ben bene).
    Il fatto è che non si può piacere a tutti/e e, nei tempi grami e calamitosi che viviamo di medioevi atroci che ritornano e impongono le loro 'guerre sante' e ci mostrano in azione i loro guerrieri vigliacchi che sparano con i kalashnikov contro civili inermi, è naturale che gli animi siano accesi e i pareri 'politici' divergano su come e cosa fare per contrastare efficacemente l'impero del male islamico che ci affligge e le cattive politiche della sinistra europea che ha consentito al crescere delle 'banlieues' fuori controllo e del 'disagio sociale' e la disoccupazione di coloro che poi si affiliano all'isis - e le carceri sono piene dei nostri ospiti di importazione e a carico del bilancio dello stato e dei cittadini indigeni e residenti in Europa da molte generazioni a questa parte.
    E, in conseguenza di tutto ciò, è verosimile che il tessuto connettivo delle relazioni planetarie di Facebook ripieghi su stesso e torni alle origini delle cerchie tribal-territoriali dove si dialoga solo tra consonanti e amici di vecchia data dai quali ci si aspetta che non ti contraddicano e continuino a metterti gli adorati 'mi piace' qualunque cosa tu 'posti': torte o vasi di fiori o ricette della nonna o anniversari e catene di sant'Antonio e giochi infantili e buffi e canzoni.
    E vivremo tutti felici e contenti, ciascuno per sé (o per la sua cerchia) e dio con tutti (con la minuscola per non urtare la sensibilità dei nostri ospiti immigrati di altra fede).
    Nessuna descrizione della foto disponibile.
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Gli hackers russi che votano democratici

Post n°1450 pubblicato il 17 Dicembre 2020 da fedechiara
 

    Mitologie del post moderno. 16 dicembre 2016
    Confesso di non sapere, né immaginare con quale genere di intrusioni e messaggi gli hacker russi - nuovissima mitologia del terzo millennio, degna di sceneggiature alla 'Matrix' - abbiano influenzato la campagna elettorale americana. Hanno creato finti siti indigeni da dove rilanciare le notizie faziose e/o false che favorivano Donald Trump? E non sono stati intercettati e denunciati in corso d'opera dagli organismi governativi preposti al controllo sulla regolarità della campagna? E gli elettori eventualmente influenzati e subornati non erano in grado di filtrare e distinguere il grano dal loglio e decidere di conseguenza?
    Domande che resteranno senza risposta e in cronaca abbiamo solo il pianto greco degli elettori democratici delusi e tuttora intronati per l'inattesa batosta che le provano tutte pur di galleggiare e rivalersi, presentando ricorsi costosi e inutili e invitando i grandi elettori a fare retromarcia e a far ripartire la partita delle elezioni.
    Né maggiore credibilità sembra offrire Obama - con le accuse reiterate anche oggi ai mitici hackers russi di aver influenzato/invalidato la campagna elettorale – perché non è chiaro a quale giudice e corte di giustizia ci si possa rivolgere affinché venga riconosciuta e punita l'azione malvagia di Putin. E ci penserà, invece, Zuckenberg, su Facebook, a nominare una giuria che egli crede capace di distinguere e di giudicare un fake e la falsità di una notizia e la faziosità palese e scorretta di un articolista e/o blogger.
    Vaste programme, diceva C. De Gaulle ai tempi suoi per molto meno. Benvenuti nell'era del virtuale. Verità vo' cercando ch'è si cara al mio core.
    Facebook dichiara (finalmente) guerra alle bufale
    LASTAMPA.IT
    Facebook dichiara (finalmente) guerra alle bufale
    Facebook dichiara (finalmente) guerra alle bufale

 
 
 

Antichi toponimi

Post n°1449 pubblicato il 16 Dicembre 2020 da fedechiara
 


E se leggi i toponimi di questi villaggi e cittadine acquattate nelle campagne della Marca Gioiosa (oggi rattristata per i troppi morti conseguenti ai contagi) è come fare un viaggio nel tempo.
E 'Borgo Mulino' ha come suo riferimento mitico e sotto toponimo lontano nel tempo: 'Già località Le Selve' - e il pensiero si raffigura i campi delle poche case coloniche fitte di servi della gleba strappati alle selve e alle foreste che ospitavano i 'banditi'.
Banditi dalla comunità anche solo per non aver pagato le tasse e i tributi al signorotto di turno o all'abate della vicina abbazia, come narrano gli storici e i romanzieri.
E il mulino a cui faceva riferimento il borgo antico è oggi una rinomata e frequentatissima trattoria nel cui corpo centrale, tra i tavoli, si mostra la gigantesca macina che girava indefessa per il ricco apporto di grani della grassa campagna intorno e la data del catasto che si legge in una targa è 1546 – e il fiume, oggi pigro e sonnacchioso, ben irregimentato nel suo alveo profondo, doveva mostrarsi con tutta la potenza delle sue acque che facevano girare incessantemente la macina poderosa.
E il paese che attraverso in una giornata di sole chiaro serba il fiero ricordo di una splendida Filanda ancora in attività ad inizio secolo e nella piazzolina, anch'essa nominata dal Mulino antico, si mostra un presepe tutto intero e tradizionale, alleluia! Pastori e pecore e bue e asinello stretti intorno al Messia bambino e le statuine tutte di pelle chiara e, di certo, in una cittadina di un migliaio di anime o poco più, nessuno è insorto – nemmeno il parroco filo Bergoglio - per reclamare le cesure e le distorsioni del 'politicamente corretto' verso i nostri ospiti immigrati. Che pare, si dice, si offendono se festeggiamo le Feste al modo degli avi – a sentire certi personaggi 'più realisti del re' che subito si affannano a nascondere i nudi pittorici nei musei al passaggio di un imam e tacere e camuffare le innocue tradizioni religiose.
E la musichetta di jingle bell si leva allegra e forse non propriamente in linea storica religiosa col presepe palestinese, ma fa venir voglia di accennare a lievi passi di danza per queste inaspettate permanenze temporali che ci restituiscono una storia privata e pubblica non inficiata dalle torsioni ideologiche degli accoglienti a sproposito e a dismisura.
Che perfino un senza fede come il sottoscritto si costringe a dirsi 'ateo devoto' per reazione allergica ai misericordiosi a sproposito e da un tanto al chilo. Oremus.Frank Sinatra - Jingle Bells (Official Video)

 

 


 

Il Presepe di Piazza San Pietro non è neanche politicamente corretto, è solo bruttissimo (video) - Secolo d'Italia
SECOLODITALIA.IT
Il Presepe di Piazza San Pietro non è neanche politicamente corretto, è solo bruttissimo (video) - Secolo d'Italia
Il Presepe di Piazza San Pietro non è neanche politicamente corretto, è solo bruttissimo (video) - Secolo d'Italia

 

 
 
 

A chi la tocca la tocca.

Post n°1448 pubblicato il 16 Dicembre 2020 da fedechiara
 

Se, lungo quella strada di campagna desertissima e un filo lugubre negli annunci di prossima clausura natalizia, ti capita di incrociare un tale che si aggiusta la mascherina sul naso e ti chiede come stai (rispondo 'Bene. Grazie.) e precisa, non petita, che lui, invece l'ha presa brutta, ma sta guarendo, ti tocchi di sotto accelerando il passo e ti viene in mente la scena di Renzo Tramaglino, tornato al paese dei suoi tormenti, che ti incrocia il Tonio mezzo suonato che a domanda risponde come una campana fessa: 'A chi la tocca, la tocca.' Già.
E speriamo che il virus rispetti la distanza di sicurezza indicata dagli esperti virologi e non svolazzi di là dei metri 4-riporto-di-uno che mi dividevano da quel contadino affamato di socialità che tende agguati ai rari passanti e li ragguaglia sul fatto che la provincia di Treviso è sotto forte schiaffo di contagi, chissà perchè, data
l'estensione delle sue campagne e le prodigiose solitudini che garantiscono. Penitenziagiamo, fratres.

    Renzo giunge al suo paese: l'incontro con Tonio
    Verso sera, Renzo giunge in vista del suo paese: rivedere i luoghi della sua vita passata risveglia in lui tanti ricordi dolorosi, come il suono delle campane a martello la notte in cui ha dovuto lasciare la sua casa, mentre ora il luogo è dominato da un lugubre silenzio. Si dirige alla casa d'Agnese, in fondo al paese, dove spera di trovare la donna viva e in salute; prende una viottola per non dare troppo nell'occhio e si avvicina in tal modo alla propria casa e alla vigna, cui vorrebbe dare un'occhiata prima di proseguire. Dopo pochi passi vede un uomo in camicia che sta seduto per terra, appoggiato a una siepe e con un'aria inebetita: sulle prime pensa che possa trattarsi di Gervaso, ma poi, avvicinandosi, scopre che è suo fratello Tonio, cui la peste ha evidentemente ottenebrato la mente. Renzo cerca di scambiare qualche parola col suo vecchio amico, ma l'uomo non lo riconosce neppure e continua a ripetere la frase "A chi la tocca, la tocca"; il giovane capisce che sarebbe penoso e inutile insistere, per cui si allontana dopo aver provato una stretta al cuore.
    L'immagine può contenere: una o più persone

 
 
 

Saturno contro

Post n°1447 pubblicato il 15 Dicembre 2020 da fedechiara
 

  • La buona notizia della settimana è che il Cancro si è liberato di Saturno. Che è sempre 'contro', ricordate il noto film? E ci chiediamo perché mai il Sole non allenta la presa gravitazionale e lascia andare Saturno e Plutone a far danni altrove nel vasto universo. E pazienza per i leoni che, questa settimana, stanno 'sul gradino più basso del podio' - e io con loro, a battere il passo e meditare tristemente sul come questa pandemia del caxxo ci abbia tolto tutto (ma non il mio Breil, o lo Swatch o il Rolex, fate voi). E il tango, come i leoni dell'oroscopo citato, sta anch'esso sul gradino più bassissimo del podio e, se è vera la predizione del menagramo Strada, il maledetto virus non ce lo scolleremo di dosso prima di due-tre anni.
    Una tunica di Nesso, praticamente, che ci scortica vivi.
    E dovremmo tutti pensare a una qualche 'botta di vita' che non sia 'una botta e via', come facevano gli avi al tempo delle pesti e rifugiarci in campagna o in collina, come narra il Boccaccio, a raccontarci le consolanti fole del 'vivere è bello', ma se ti capita di morire prendila con filosofia e chi s'è visto s'è visto - ma che palle tutto 'sto girare con le mascherine incollate a nasi e bocche mentre risuonano nelle piazze i mielosi canti di natale che più funerei non si può. Diamoci una svegliata, gente, che 'la vita è adesso' e c'è in giro una quantità di suonati che la vogliono spenta e sepolta viva.

    Tunica di Nesso - Wikipedia
    IT.WIKIPEDIA.ORG
    Tunica di Nesso - Wikipedia
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