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Messaggi di Giugno 2021

Mutatis mutandi

Post n°1673 pubblicato il 27 Giugno 2021 da fedechiara
 

Di sane mutazioni e rimbecillimenti
Mutare è vita, rinnovo della vita che fronteggia le insidie del futuro. E una leggenda metropolitana forse più affidabile di altre, vuole che il nostro corpo e la mente si rinnovi totalmente in soli sette anni. (La crisi del settimo anno dipenderà da questo?)
Però c'è chi muta e invecchia bene altri meno, come il vino che, in condizioni date, inacidisce.
E bisogna avere il coraggio di incarnare agilmente e fieramente le proprie mutazioni e spiegarle a se stessi e agli altri, se vogliamo che il passato ci insegni qualcosa e la memoria ci supporti nella ricerca di un filo rosso di coerenza.
Sono stato pigramente 'di sinistra' per la quasi totalità della mia vita e ad onta di ogni scandalo ed evidenza di sinistro malaffare mi venisse segnalata dai miei compagni di forum che oggi ritrovo in f/b – alcuni uguali a se stessi e con il rinnovo cellulare totalmente bloccato, poverini, altri, invece, rinnovati e capaci di guardare oltre l'asfittica linea dell'orizzonte che ci propinano le cronache dell'Europa in affanno e in rotta di altri naufragi, dopo la Brexit - e oltre le miserevoli pagine de 'L'Unità' di oggi : giornale per reduci e patetici neofiti renziani condannati alla ripetizione monocorde dei loro errori/orrori sotto veste di futuro 'partito della nazione' verdinian-alfaniano (sic).
E il mio recente passaggio ad altra sponda politica data dal giorno in cui un tale, pervicace buonista in pectore e militante della sinistra estrema, negò in pubblica mensa, come san Pietro col Cristo, che i neri coi borsoni taroccati sulle nostre rive e fondamenta in piena esplosione turistica fossero in esponenziale aumento e costituissero un grosso problema per la città e i suoi abitanti.
Lo guardai in tralice, ma era tutto vero quanto mi appariva: ne era convinto per davvero, il poveretto, di quel che affermava impunemente. E lo affermava per virtù di legge ideologica che non ha nessuna parentela con la matematica e in quel loro pianeta delle scimmie cinque più cinque fa dodici o tredici, chissenefrega, l'importante è arrampicare con destrezza.
E, dato il mio persistente sguardo critico e un filo incaxxiato che lo imbarazzava e lo incalzava, aggiunse con espressione bonario-amichevole: 'Veci sé.': 'Siete vecchi.' Che è il vizietto tipico della sinistra storica transitata in quella renziana di insultare e rottamare chiunque li contrasti con il vezzo di un giovanilismo imbecille per il quale chi non li vellica e li vezzeggia e li osanna e sale sul loro carro è da ospizio e si butta senza troppi patemi d'animo.... (segue)
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Lune di miele, cornucopie e comune senso del pudore.

Post n°1672 pubblicato il 26 Giugno 2021 da fedechiara
 

Buongiorno! Sono trascorsi i cento giorni della luna di miele che, convenzionalmente, si concedono ai nuovi governanti? No, perché, tutto quest'asso pigliatutto che si pretendeva fosse il Draghi - che ci regalava il prestigio dell'essere stato governatore della banca europea e avrebbe convinto l'Europa a fare le cose che gli ultimi venti presidenti del consiglio in carica non erano riusciti a fare – io davvero non lo vedo e nei vertici e nei 'meetings' con gli altri partners europei mi pare non abbia cavato un ragno dal buco, alla pari con i suoi predecessori. E i soldini del 'Recovery' ancora non sono in saccoccia e i migranti arrembanti a migliaia sulle nostre coste ce li dobbiamo tenere e mantenere – tutto secondo pluri decennale copione italico e avvilente commedia europea degli equivoci.
E tuona, il Draghi, in rumorosa compagnia europea a proposito della legge approvata dal parlamento ungherese che si pretende negatrice di diritti (quali?) ed è, invece, legge di tutela di una buona educazione nelle scuole quale condividevamo anche noi prima che il petulante verbo lgbt alzasse i suoi lai al cielo imponendosi quale vangelo del terzo millennio e sanzionante ddl Zan.
E mi chiedo in nome di quali leggi e quali valori sono state emesse le sentenze passate in giudicato che invocavano la lesione del 'comune senso del pudore' (c'è ancora? Ed è ancora 'comune'?) e quale altro e diverso senso del pudore si stabilirà nel futuro prossimo condiviso e che ci tenga la mano nell'impervio cammino del secolo nuovo fitto di banchi di nebbia in cui stiamo avanzando a tentoni.
E, per tornare al buon Draghi e agli effetti speciali che ci doveva mostrare – un generalissimo che ha radunato le truppe parlamentari di destra e sinistra in una unica testuggine di s-governo rissoso e unito solo dalle aspettative del 'Recovery fund' – ora che la luna di miele è finita non sarebbe male che ci mostrasse i frutti della cornucopia politica che aveva in mente Mattarella nei giorni in cui ci negò il ricorso alle urne dicendoci che non si poteva votare causa pandemia.
Ma le amministrative sono alle porte a dimostrazione che si poteva fare, invece, e quella sua tesi aveva le gambe corte.

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La (vera) partita in Europa. Cosa c'è in ballo per l'Italia
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Meloni sfida Draghi sui migranti: “A Bruxelles fallimento clamoroso”
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O tempora o mores (due). (La solitudine dei numeri primi)

Post n°1671 pubblicato il 25 Giugno 2021 da fedechiara
 

… che, poi, rispetto ai miei tempi di fresco adolescente iper condizionato dal dettato religioso e da tutto l'immaginario alto e basso (paradisi e inferni, per intenderci) che ne derivava - e di dei nascosti e inconoscibili per ponderosa struttura teologica e definizione apodittica (Uno e Trino e dintorni) e tuttavia largamente operanti nei comportamenti nostri miserabili di esseri umani succubi e soggetti al Verbo pena il Castigo (e più non dimandare), vien da sottolineare la solitudine da numeri primi degli odierni adolescenti e giovinetti che, alla radio, intervistati sul merito di tutto quanto disposto dal ddl Zan-Vangelo nuovo del terzo millennio, si dicono serenamente lgbt+tutto il resto delle identità nuove per le quali non bastano i vecchi articoli determinativi, e l'Accademia della Crusca dovrà presto sfornarne di nuovi con l'aiuto dei Manesquin, di Fedez e la supervisione critica di Renato Zero e Platinette.
E quanto ingenua e miserabilmente semplice e 'terrestre' mi appare oggi la confessione timorosa che facevo, tredicenne, al feroce confessore dall'alito pesante dei 'trepateravegloria' a quei tempi di ormoni alle stelle - che, se gli sussurravo accosto alla grata che 'mi ero toccato', mi chiedeva 'quante volte' e mi ricordava che il nostro corpo era 'il tempio dello Spirito santo'.
Che se glielo racconti ai presenti adolescenti ti ascoltano a bocca aperta come se tu fossi un marziano caduto dall'astronave e piuttosto a disagio con le ragazze terrestri troppo 'facili' e con alte aspettative e le dinamiche erotico-sessuali sconosciute nel pianeta di origine e di ardua elaborazione.
E questa solitudine dei numeri primi dei presenti adolescenti-mutanti forse sarà temperata dalle esperienze nell'età matura e, prossimi anch'essi all'età fatale in cui la morte ti sovrasta, forse si pentiranno per gli eccessi e le confusioni identitarie della gioventù e torneranno all'idea del corpo come tempio, ma chissà se troveranno un confessore ancora disposto ad ascoltarli e assolverli perché, nel frattempo, le cronache ci avranno consegnato un ddl Zan due e tre con aggravamenti progressivi di pene fino a quindici anni senza condizionale, se solo ti azzardi a dirti etero e ancora sessualmente attivo pur se rsa-papabile.
Correva l'anno..
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I 'mores' e i 'tempora' del ddl Zan.

Post n°1670 pubblicato il 24 Giugno 2021 da fedechiara
 

Sono un vecchio laico che, per oltre cinquant'anni ha contrastato aspramente il tentativo dei 'preti' e dei loro maggiori di intromettersi e condizionare pesantemente il dibattere civile di un paese che, per la pesantezza del passo della Storia patria, si trova in casa, in difficilissima convivenza, gli ex fautori di un Papato contrapposto all'Impero e ne ha patteggiato e concordato le residue competenze e le spettanze dopo il vulnus fatale della 'breccia di porta Pia'.
Ed ho tremato per le sorti della povera cerbiatta impaurita e insieme attratta dal giovane monaco Adso da Melk con cui consuma un disperato e furtivo amplesso nel bel film 'In nome della Rosa' e, come molti, ho esultato, nel finale, nel vedere il monastero avvolto dal fuoco purificatore e i monaci maggiori e il maledetto Inquisitore in rovinosa fuga inseguito dal popolo infuriato (all'epoca ben poco 'sovrano').
E mai avrei pensato di ritrovarmi, oggi, a dover misurare le parole e temperare i pensieri e faticosamente aggiornarli posto di fronte a un disgraziato decreto legge (ddl Zan) che sancisce la fine rovinosa di un Pensiero Unico Dominante – quello della Dottrina di santa Madre Chiesa – ma ne impone, di converso, un altro.
Un pensiero arcobaleno, lo dicono (e lo vorrebbero 'illuminante' perfino gli stadi degli 'europei' e sanzionante pesantemente i reprobi dissidenti).
Il Pensiero Unico Globalista dell'amore tra esseri umani vissuto e consumato 'come più ci piace' e in tutte le varianti e le salse della moderna Sodoma che ha eletto il libero peccare e 'amare' a proiezione felice del suo terzo millennio delle 'magnifiche sorti e progressive'.
E, davvero, 'non so più a che santo votarmi' e a chi dare ragione, in questo frangente confuso del nostro dibattere civile. Se agli stolti s-governanti che quel decreto censorio e sanzionatorio hanno male scritto e arrogantemente votato e oggi pretendono che il parlamento lo voti nella sua versione finale inemendabile – rivendicando la piena sovranità di uno stato laico (sic).
O ai pretoni d'antan che invocano il Concordato per poter consentire ai loro adepti e ai fedeli di vecchio conio di esprimersi secondo l'Antico Verbo sconfitto – e converrete con me la pena e le ambasce per quei confessori che, in confessionale, temono di venire registrati dai post moderni peccatori mentre li assolvono da un peccato che guai a dirlo 'peccato' - e, se ti ostini a considerarlo come tale e affermarlo pubblicamente ecco levarsi il Giudizio Parziale (contrapposto all'Universale) di un giudice laico che ti sanziona a norma di legge del ddl Zan.
E sarà ancora consentito, poi, esprimere un parere difforme sulle oscenità viste spesso in tivù e lette sui giornali e le licenze delle 'parades' dell'orgoglio gay o dovremo scontare un tot di anni in carcere, se citati in giudizio dalle potenti 'lobbies gay'?
O tempora! O mores!
  • ILGIORNALE.IT
    "Non ci sono i numeri, così non passa". Il ddl Zan rischia di essere affossato

 
 
 

Sipario (triste e solitario).

Post n°1669 pubblicato il 24 Giugno 2021 da fedechiara
 

I Padri Fondatori (i più avveduti tra loro) avrebbero votato come la maggioranza dei britannici, se avessero potuto prevedere la qualità politica avvilente della presente classe politica europea di s-governo - in maggioranza di sinistra.
Avrebbero votato come i britannici - i più avveduti tra loro – se avessero conosciuto il marasma sociale indotto dalle spaventose politiche immigratorie della presente classe politica europea di s-governo; e se avessero veduto e letto in cronaca il dramma e l'oscenità delle 'giungle' e baraccopoli di Calais e di Ventimiglia fitte di clandestini sciamati fuori dai confini italiani e sostenute dalle volonterose e sconsiderate pattuglie dei buonisti affiliati al movimento dei 'No borders'.
I Padri fondatori (i più avveduti tra loro) avrebbero tolto il patrocinio e la rappresentanza politica ai vergognosi responsabili del decadimento dell'idea di Europa Unita che siedono nel parlamento di Bruxelles e all'arrogante Renzi e all'inutile Juncker, suo padrino, e a tutti gli altri sventurati politici che stamattina, ansanti e in gravi ambasce, indicono l'ennesimo e inutile vertice per fare il punto sulla rotta di Caporetto della dis-Unione europea.
I Padri Fondatori si sarebbero messi le dita nei capelli, e le espressioni dei visi stravolte, se avessero veduto crescere a milioni i disoccupati dei quartieri di Moellenbeck, a maggioranza islamica, e le orrende 'banlieues' parigine dove la polizia evitava di mettere piede prima degli attentati del 2015/16 che hanno disseminato di morti e feriti le strade e i caffè e i teatri della splendida 'Ville Lumière'.
'Leave' avrebbero imposto, i Padri Fondatori, con espressioni di ira e visi tirati, a questi cialtroni di s-governo che hanno fatto di tutto e di più perché montasse la protesta politica e i voti rabbiosi alle formazioni che gli arroganti e i saccenti chiamano con disprezzo 'populiste' – e oggi piangono le rovine dell'Europa che passa dall'Inno alla Gioia di Schiller al Miserere nobis.
E ricostruire dalle rovine di una Europa sfigurata e spaccata in due sarà davvero difficile e l'identità europea è come quell'araba fenice del distico beffardo: 'Che vi sia ciascun lo dice / quale sia nessun lo sa.' Sipario.
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Dello spalmare sale sulla ferita.
...e verrebbe voglia di sedersi accanto a tutti coloro che gli brucia forte, la scottatura della Brexit, - in ispecie ai giornalisti faziosi e ai politici europeisti arroganti - e, improvvisandoci infermieri, intingere il cotone idrofilo su una medicazione a base di sale e applicarglielo sulla pelle e chiedergli con soave dolcezza se brucia, per sovrappiù, dopo che, per giorni e giorni, hanno gridato insensatamente 'Al lupo, al lupo!' e spaventato gli elettori con scenari da incubo e lucrato sulle emozioni per la morte del deputato Cox - e i mercati e le borse andavano in grandissimo spolvero e solluchero e i cinici operatori si fregavano le mani per i rialzi storici, e i sondaggi truccati dell'ultimo giorno gli dicevano quello che volevano gli si dicesse: che il popolo bove avrebbe votato per restare e si sarebbe appecorato sui diktat e le minacce dei poteri forti eurocratici che avevano bisogno della stampella inglese per non affondare e non si desse il via all'effetto domino che ci sarà, invece, e ne vedremo delle belle.
E, tra ieri e oggi, dall'Africa sono approdati sulle nostre coste novemila 'richiedenti asilo' e tutta l'estate entrante avrà questi numeri altissimi e toccherà tenerceli perché le frontiere e i confini di un'Europa s-governata e in preda al marasma del 'ciascuno per sé e Dio con tutti' saranno sempre più chiusi, di là delle Alpi, e la cattiva politica immigratoria e le sue conseguenze nefaste saranno il castigo che ci meritiamo e il futuro gramo che ci aspetta, intanto che ascoltiamo l'ineffabile Alfano che, da Vienna, continua a dirci che è l'accoglienza il tratto distintivo di quest'Europa sfasciata – aggiungendo, en passant, Brexit obblige, che si faranno più veloci i rimpatri, si vabbé, trullalà.
Leave, Angelino, leave Renzi. Avete già dato ad abundantiam allo sfascio presente dell'Europa e a quello futuro.
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