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Messaggi di Maggio 2022

I cuori in alto.

Post n°2089 pubblicato il 15 Maggio 2022 da fedechiara
 


In alto i cuori 15 maggio 2018
Il 5 maggio di un anno ormai lontano moriva un grande della terra, quel tal Napoleone che passò per essere il riferimento di ognuno che esagera, si monta la testa' e si crede un napoleone, appunto – e la parodia universalmente nota passa per il cappello suo famoso e oggi ridicolo calcato in testa e la mano destra sullo stomaco e la sinistra dietro la schiena imitata dai pazzi dei manicomi che abbiamo voluto lasciarci alle spalle perché ormai 'tutto il mondo è paese' (un unico manicomio) e luogo di pazzie sfrenate e incontrollabili – che, se appena ti azzardi a parlare in pubblico di 'normalità' e tentarne una definizione, a tutti i presenti viene un convulso di ilarità irrefrenabile perché è come la 'verità' e la 'giustizia': che ci sian ciascun lo dice, dove sian nessun lo sa. Arabe fenici.
E in campagna elettorale la pazzia collettiva si scatena come in un carnevale: luogo temporale deputato ad ogni mascheramento, frizzi e lazzi in libertà e 'venghino, siore e siori', più gente partecipa, più bestie si vedono e i ragli si sentono alti e hanno echi in tivù e alimentano le disfide nei 'talks shows' più famosi - e perfino il governo giallo-verde è impazzito come la maionese, che l'uovo e l'olio non legano e si va alle europee in ordine sparso e 'l'un contro l'altro armati' suonano gli uni le loro trombe sinistre e gli rispondono le campane leghiste dei 'tre metri sopra lo spread' e 'dopo di noi il diluvio' e 'chi vivrà vedrà' e 'buonanotte al secchio'.
Questo è quanto avevo in animo di dirvi, miei cari lettori, la scelta che farete è importante, esiziale, decisiva, ma non credetevi dei napoleoni nell'urna. Ci sono tutti gli altri 'aventi diritto' europei degli stati membri che voteranno e la loro scelta moderata e/o sinistra deciderà se avremo una rivoluzione in Europa oppure solo una po' di maretta e, passata la festa, la nuova Commissione continuerà a sparare ad alzo zero sui nostri conti pubblici e i mercati si agiteranno, lo spread salirà e l'Italia non se la passerà un gran bene, a meno che non votiate in massa Salvini e Le Pen e Orban – nel qual caso 'sarà tutta un'altra musica' e l'orizzonte degli eventi mostrerà altri colori e.....
Beh, ci si risente il 27 maggio in tarda mattinata, in alto i cuori.
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Miti ed anti miti.

Post n°2088 pubblicato il 14 Maggio 2022 da fedechiara
 

Scegliete il mito che più vi piace: Leonida alle Termopili, i Mirmidoni di Achille, Alessandro e i suoi veterani delle mitiche falangi e le lunghe sarisse a far da micidiali porcospini semoventi, ma è sempre della forza che si parla, il mito della forza bruta che si impone e determina gli accadimenti a seguire.
Ed io sto con i più valorosi Teucri che si batterono come leoni contro i Danai invasori - che vinsero col trucco degli dei/e schierati a favore e la furbizia ultima del Cavallo.
Ed è una vigliaccata bellica dell'autore del mitico Poema l'avere messo in campo uno che lo dicevano Immortale a prescindere dai colpi di spada o di lancia messi a segno dall'avversario - e solo una freccia finalmente conficcata nel tallone, ben guidata da Apollo, ce lo tolse dai piedi e lo disse umano vagante nell'Ade.
Ma al mito della forza e della guerra si giustappone l'altro mito, bistrattato e desueto: il mito delle 'buone ragioni'. Dell'una e dell'altra parte in conflitto. Si combatte e si mette in gioco la vita per la patria o per la libertà o perché 'Dio/Allah lo vuole' e 'In hoc signo vinces', come volle il Costantino della leggenda.
Ed è tutta da dimostrare la buona ragione degli Ucraini che dell'acciaieria Azovstahl ne hanno fatto la loro Termopili, perché quel battaglione mitizzato dall'Occidente (colpevole di omertà e noncuranza mediatica al tempo della vigliacca guerra del Donbass - durata ben otto anni di massacri e vittime civili inermi) prima di venire inquadrato sotto le insegne dell'esercito ucraino si comportò come le 'squadracce della morte' di ogni tempo e luogo e ben si è meritato l'aggettivo di 'nazista' di cui alla 'denazificazione' bellica di Putin.
Tutto ciò considerato l'uscita di scena di quei valorosi combattenti (lo sono stati? Che ci facevano lì sotto armati fino ai denti? Davvero nascondevano l'orribile segreto di istruttori militari Nato collaborazionisti e/o di laboratori biologici con provette e alambicchi proibitissimi?) quell'uscita di scena, dicevo, si merita il silenzio in partitura della Storia – come la freccia nel tallone di Achille, della quale si narra solo dopo, e a margine, degli avvenimenti tragici della mattanza e dell'incendio che distrusse Troia, la città delle meraviglie e degli incanti apollinei.
Che vengano decimati e uccisi nell'ultimo attacco russo e ceceno di cui si narrerà da qui a breve o vengano fatti prigionieri e processati a Mosca e condannati a morte dopo pubblico processo è poco importante – così come poco importante fu la finale mattanza dei Trecento traditi da Efialte e ne serbiamo vivo, invece, il mito del loro valore di strenui combattenti per la 'libertà della Grecia' (un mito lontano da ben analizzare e ricondurre alle successive miserie e gli aggiustamenti della Storia).
E dibattiamo, oggi, da par nostro, noi occidentali risvegliati ai miti obsoleti della nazione libera e sovrana dopo decenni di illusioni sovranazionali e di confini da abolire, se combattere per la libertà dell'Ucraina sia davvero una buona causa o se sia pari o migliore quella della Russia che si è fatta carico della volontà politica della maggioranza degli abitanti russofoni delle regioni contese (espressa in pubblici referendum) e si aspetta che quella volontà venga riconosciuta in una trattativa di pace degna di questo nome.
Chi vivrà vedrà – con lo spettro della guerra termonucleare che emerge dalla polvere delle esplosioni nelle città sotto assedio.

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Due o tre cose.

Post n°2087 pubblicato il 12 Maggio 2022 da fedechiara
 


Amen e così sia. (Due o tre cose che mi vengono a mente - 2) - 12 maggio 2020

...e se, sul caso del felice ritorno della figliola prodiga in veste verde-islamico (che è diverso dal verde-padano), un vignettista titolato di un giornale 'mainstream' (l'ho scritto, alleluia! anch'io so di inglese!) afferma perentorio che 'la mamma degli imbecilli è sempre incinta' – a proposito delle critiche e degli insulti - ci sorge spontanea la domandona se quella madre sia di destra, di sinistra o di centro, mannaggia! Perché anche la madri hanno una fede, ma la manifestano solo a una certa età e quando i figli sono grandicelli e con il consenso del marito accigliato seduto a tavola.
E il lato oscuro della natura umana ci mostra in penombra il diavolaccio accucciato e cornuto di coloro che si credono eletti e buoni(sti) e colmi di buoni sentimenti verso l'universo mondo disgraziato e disprezzano con arrogante alterigia gli opposti di fede politica e dicono 'spazzatura' tutto ciò che non è conforme al loro Verbo evangelico di titolati esclusivi della Via, Verità e, ca va sans dire, retti comportamenti di Vita.
E, invece, siamo tutti diversi e tutti titolati (perfino gli analfabeti, si, leggetevi la Costituzione, vil razza dannata di sinistri trinariciuti) a dire pro e contro e peste e corna degli eventi crudeli che ci indignano e ci fanno accapponar la pelle, come in questo caso dei criminali rapitori che privano della libertà personale una dolce fanciulla – forse un filo sventata e troppo generosa nei suoi impulsi di bontà e altruismo, come emerge dall'accusa che viene dall'interno della stessa famiglia versus la o.n.g. che l'avrebbe mandata allo sbando impreparata a far fronte ai rischi e ai pericoli che si corrono in terra di missione e a causa della moltitudine degli imbecilli jiahdisti che vogliono redimere manu militari il mondo di coloro che non leggono il corano, bensì il vangelo o le Upanishad e gli altri testi para religiosi.
E dovrete farvene una ragione di questo nostro parlarci addosso e contro per le vie virtuali, care le mie anime belle e pie e che avete ragione sempre e solo voi perché buon(ist)e e ispirate dai vangeli.
Internet è la nuova agorà ateniese dove si scannavano pro e contro Sparta e pro e contro i Persiani – e noi, oggi, ci scanniamo con le tastiere ardenti e fumanti, e ne abbiamo ben donde! pro e contro l'islamismo estremista assassino dei rapitori jiahdisti e pro e contro i maledetti 'radicalizzati sul web': 'cittadini' europei rinnegati degli attentati di Parigi, Bruxelles, Nizza, Monaco, Copenhagen e via elencando.
Vorrete tenerne conto rinsaviti, speriamo, dalla gravità degli eventi che ci dividono politicamente e dalla gravità dei cupi orizzonti di infamia che avviliscono, da gran tempo, l'Europa del nostro scontento a proposito dell'islamismo assassino e nemico degli ultimi anni.
Amen e così sia.
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La conversione.

Post n°2086 pubblicato il 12 Maggio 2022 da fedechiara
 


La conversione. Il film. 12 maggio 2020

E, ancora una volta, se vogliamo capire ciò che è accaduto e il come della pretesa 'conversione', dobbiamo improvvisarci registi e prepararci a rappresentare i luoghi africani e i giorni eterni e i lunghi silenzi della prigionia di Silvia - rinata Aisha per la gioia esplosiva (è giusto il caso di dirlo, dati i feroci protagonisti di Al Shabaab, kamikaze per vocazione jiahdista), la gioia, dicevo, dei nostri ospiti islamici immigrati, graziosamente divenuti cittadini italiani ed europei dopo lungo soggiorno e auspicata, faticosa integrazione nelle nostre città ospitalissime e i nostri valori civici riconosciuti e condivisi (sic).
Perché è solo nelle immagini del film che andiamo a girare - privo di musiche suggestive, ma solo la colonna sonora del soffiare del caldo vento africano tra le sbarre della prigione – che troveremo la concentrazione mentale sufficiente a capire come la prigioniera, persona gioiosissima nelle foto di prima della cattura, abbia potuto barattare la sua fede religiosa di origine con una 'rinascita' nella cupa religione dei nomadi pastori di Maometto, - il profeta che Dante colloca nel suo Inferno, giusto per rammemorare le storiche e feroci contrapposizioni e le apostasie.
E le immagini del film saranno a camera fissa e grandangolo a mezza altezza che copra l'intera superficie della capanna, il tetto compreso, perché dia il senso dell'oppressione che appartiene ad ogni prigionia – noi che abbiamo vissuto due mesi ai domiciliari una vaga idea ce la siamo fatta di che cosa significhi.
E rappresenteremo, ca va sans dire, il va e vieni dei carcerieri gentili ('sono stata trattata bene', dice Silvia) coi pasti sufficienti a garantire una buona sopravvivenza (Silvia non ci è apparsa denutrita) epperò il persistente, maledetto e usurante vuoto di cose da fare e vuoto di attenzione dedicata lungo tutta la giornata - e la scarsità o le nulle letture varie e diverse perché supponiamo che le sia stato negato l'uso della televisione o dello smartphone e, in quelle poverissime plaghe africane, difficilmente ci sia 'campo' di ricezione.
Ed ecco, finalmente, la generosa offerta del corano, breviario dei monaci combattenti la Jiahd nominati 'Al Shabaab'. Quel genere di cosa che da noi si sintetizzava in: 'O basa 'sto Cristo o salta 'sto fosso.' La fede è fede e non ammette(va) defezioni, bensì castighi in caso di diniego.
Ecco: il nostro film comincia a dare i suoi risultati e cominciamo a capire che la sola lettura dedicata di un libro mitico e importante e 'vincolante' (nome omen), e sommamente gradito ai pii carcerieri perché dimostra la loro buona fede e l'appartenenza a una buona causa (rapire e rieducare e, se ci scappa il milioncino di preziosi euri, tutto di guadagnato per le future azioni militari), in quelle condizioni di prostrazione possa produrre una 'catarsi', una sindrome di Stoccolma letteraria e religiosa ed ecco la miracolosa 'rinascita' di Aisha e, forse, una concausa (insieme ai milioni di euro richiesti) della sua liberazione perché ariete in patria delle buone ragioni della 'sola e vera religione'.
E il suo rifiuto a cambiarsi di abito e velo islamico, una volta atterrata sul suolo patrio, è stata la mossa vincente dei carcerieri che si vedono premiati due volte. Zoomata sulla folla che fa ressa festante davanti alla sua abitazione e titoli di coda.
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Viaggi di ieri. Porto Iguazù.

Post n°2085 pubblicato il 11 Maggio 2022 da fedechiara
 


Porto Iguazù. 30 marzo 2019

Acqua e terra, terra ed acqua. La pachamama ha scenari naturali grandiosi: dalla catena himalaiana alle Ande, passando per le nostre Dolomiti e il Gran Canyon, ma non dimentichiamo i delta dei grandi fiumi e i precipizi d'acqua delle cascate e qui, a Iguazu, il placido e fangoso fiume inciampa nel vuoto di un altopiano basaltico e precipita con grande frastuono nella Gola che noi umani diciamo 'del Diavolo' chissà perché. L'Alto e il Basso del nostro mondo lo proiettiamo anche nell'Oltremondo fantasioso delle religioni e, naturalmente, il Diavolo ha posto fisso in basso e nel buio infernale contrapposto alla Luce, ma certe caverne e grotte sottoterra si illuminano di cristalli e stalagmiti e ospitano un paradiso infernale di tutto rispetto.
E sotto a queste cascate che appartengono di buon diritto alle Sette Meraviglie Moderne della Natura (chissà quali sono le altre sei) sono passati i missionari del bel film 'Mission' – che ci mostra come l'unica cosa buona di quegli esaltati 'cristiani' sia stata il dare vita e domesticazione al buon selvaggio e presentarlo ben abbigliato e martire salmodiante davanti agli archibugi dei conquistadores che qui si disputavano i settori di competenza e appartenenza aristocratica.
Ma l'immensa cascata e massa d'acqua è di grande impatto visivo (le tanto citate Niagara Falls le fanno un baffo) e scorre indifferente ai fatti e misfatti degli umani di ogni epoca e storia e l'intuizione di Andrè Reboucas di farne un meraviglioso parco tematico e naturale è vincente e migliaia di turisti (ahinoi) riempiono i treni che vanno verso il rombo assordante dell'acqua che precipita e si disputano gli angoli migliori per i milioni di scatti fotografici che lo rappresenteranno agli amici e parenti estasiati (ri-ahinoi).
E, forse, il mondo futuro e la povera pachamama violata e annichilita sarà ridotta dai miliardi di androidi nostri bis nipoti a una serie limitata di parchi tematici disputati a suon di dollaroni dai grupponi delle maggiori agenzie di viaggio che gli ricorderanno a futura memoria com'era e dov'era la settima e l'ottava e la quindicesima meraviglia della natura, come già facciamo negli acquari di quei pesci e molluschi e coralli che si stanno estinguendo sotto il peso della spinta antropica.
Chi vivrà vedrà, ma non sarà un bel vedere.

 
 
 
 
 

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