Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Ottobre 2022

Distanze fatali.

Post n°2289 pubblicato il 28 Ottobre 2022 da fedechiara
 

Quanta distanza c'è tra Buenos Aires e la morte?  - 27 ottobre 2018

Giunto alle soglie dei biblici settanta, il mio cervello, di notte, si dà alle pazze storie e ne inventa di tutti i colori e trame strampalate. E, stanotte, conoscendo la mia intenzione di recarmi a visitare il paese del grande vecchio, Borges, il nume tutelare degli scrittori latino americani, mi ha proiettato in video e in voce una confusa trama di bohème argentina - con scrittori commisti a tangheri e belle donne che pazziavano in un locale malfamato (ma perché non si può dare buona letteratura e bohème anche nei bei locali eleganti? Il nostro Magris, ad esempio, ha scritto 'Danubio' e altri saggi magistrali seduto al tavolo di un bellissimo caffè storico di Trieste).
E se questo buffo sogno, uno dei mille che percorrono regolarmente le mie sinapsi in libertà, mi ha colpito e l'ho ricordato al risveglio è perché il mio cervello, fattosi menagramo, come ogni tanto gli capita, metteva in bocca ad uno scrittore riunito in quel locale di gente varia il titolo di un suo romanzo in gestazione: 'Quanta distanza c'è tra Buenos Aires e la morte?'.
Da toccarsi di sotto e munirsi di cornetti di plastica e il 13 in cornice metallica.
E, in verità, ciò che mi spaventa della morte (e un po' mi irrita. Possibile che non esista una eccezione che sia una a questo strano fenomeno di partenze e commiati misteriosi? Ci sono eccezioni per tutto, mannaggia!), ciò che mi spaventa, dicevo, è la mancanza di orizzonti predicibili, come si fa per ogni viaggio – con le guide della Lonely Planet che ci raccontano di città caotiche e intriganti e bei musei strapieni di opere d'arte e di grandi ghiacciai che franano direttamente in mare e di laghi salati e alberghi fatti di sale dove la notte le temperature scendono a -25.
Ecco il Grande Viaggio, invece, non ha narrazioni credibili, non ha luce e orizzonti di cielo e soli e lune - per contrasto con quanto le leggende religiose ci hanno raccontato di Empirei e paradisi fitti di angeloni e di santi (Oh, when the Saints...) e il ditone del Padreterno svolazzante che incontra quello del progenitore come nelle magistrali pitture nella Sistina di Michelangelo.
E, poi, mi secca alquanto constatare di essere prossimo a una dipartita (ogni giorno in più è un magnifico regalo) giusto quando il mondo degli uomini sta per esplodere fragorosamente tra marce di honduregni in fuga dalla miseria a migliaia (questo è lo 'storytelling', la narrazione compiaciuta delle sinistre di s-governo, ma pare che dietro ci sia l'organizzazione del solito Soros), bombe nelle case dei cicaleggianti democratici americani dei cachinni anti Trump, e il nostro Salvini che mena terribili fendenti pre elettorali all'indirizzo di Juncker e Moskovici, che il diavolo se li porti, insieme a Macron.
Che è come se ti spegnessero il televisore durante una partita di volley femminile tra l'Italia e la Serbia, e non sai se l'ultima schiacciata della Paola era dentro la linea, mannaggia,
'Fermate il mondo voglio scendere', diceva un noto adagio. Per me, invece, è importante sapere quanta distanza c'è tra Buenos Aires e la morte. Ho troppe cose ancora da vedere e raccontarvi.
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Fregnacce di ieri.

Post n°2288 pubblicato il 27 Ottobre 2022 da fedechiara
 

Chiedo per un amico. 26 ottobre 2020

Piccolo ripasso. Arriva l'estate, calano i contagi. Niente più mascherine ma solo al chiuso. Cessato allarme. In un clima sociale siffatto si torna alla vita, alla movida serale, si va al cinema e a teatro (pochi, in verità). E si balla senza mascherina al chiuso tra 'congiunti': categoria 'in fieri' e in perenne divenire.
I /in fì·e·ri/
locuzione
1. In via di formazione o di attuazione.
Destinato a rimanere a lungo incompiuto.
E finalmente ci togliamo di torno i fanatici della mascherina anche di notte e sotto la doccia o sulla tazza - che se tutti l'avessimo usata come si deve, dicevano (e tornano a dire, pervicaci), non saremmo a questo punto.
Ma l'estate trascorre con inquietanti contrappunti e movide scatenate e vacanze 'come se non ci fosse un domani' ed ecco in cronaca, inquietanti, i 'casi isolati' di un 'ritorno del virus' e gli allarmi sull'autunno del nostro scontento che, come da tradizione, 'sarà caldo'.
Tutto prevedibile e previsto.
E siamo all'oggi del 'lockdown' che si impone sulla 'seconda ondata' - e tornano i Savonarola della mascherina-a-tutto-naso con l'aggiunta tremenda e minacciosissima de: 'Io ve l'avevo detto. E' tutta colpa vostra.' Pentenziagite. Vabbeh, penitenziagiamo e ci cospargiamo il capo di cenere (sanificata).
Ma sarà vero? Possiamo ragionevolmente affermare che una società militarizzata e teutonicamente obbediente alle sanificazioni+mascherina+distanziamento sarebbe scampata al ritorno del covid19/20? E i tedeschi, allora? Che sembravano essere stati i migliori della classe, ma oggi sono inglobati nel gregge-immuni europeo che piange i suoi morti/feriti/dispersi pandemici e torna a chiudere tutto?
Ci restano pur sempre i cinesi, da prendere ad esempio sublime. La Sublime Porta pandemica.
Perché, dopo aver contagiato il mondo intero (si dice, si racconta) pare che il virus sia stabilmente debellato colà (sarà vero?) e chi s'è visto s'è visto, chiudiamoci da notte e addio alla società globale dei liberi scambi. Niente più cinesi all over the world e i naturalizzati indigeni in ombra e con profilo basso per non infierire.
E il premio 'mascherina d'oro' + distanziamento a chi lo daremo quest'altr'anno - che pare voglia somigliare in tutto e per tutto al presente delle disgrazie massime (e si attende con ansia malcelata il suo 'grande finale')? Chiedo per un mio (ex) amico calzolaro.

 
 
 

Greggi e belati.

Post n°2287 pubblicato il 27 Ottobre 2022 da fedechiara
 

Greggi e belati. - 26 ottobre 2013
Okkei, okkei, l'aquila qui sotto è davvero impressionante - così come il gregge che fa ordinatamente il gregge e bela il suo scontento, ma va dove lo portano i cani del padrone. Però dovrebbe cambiare radicalmente qualcosa, se non si vuole che 'tutto resti come prima' e gli spioni mantengano il loro strapotere sul gregge - e in realtà non sembra così semplice 'uscire dal gregge' e ribellarsi (e, spesso, perire) o vivere per mesi chiusi in un aeroporto in attesa di poter essere accolti da un paese che non offre facile estradizione verso gli States.
E per uno Snowden o quell'altro della vicenda 'wikileaks', Assange, che rischiano in proprio e somigliano tanto al 'Condor' del mitico film di cui si narra c'è una quantità di persone che se ne impippano e si fanno i fatti loro e di essere nel gregge dove ognuno sospinge e viene sospinto non gliene importa un fico - tanto la vita sulla Terra continua, nel Bene e nel Male, e se non hai la sfortuna di entrare nel mirino di qualche fucile di precisione che ti punta vivrai i tuoi ottant'anni d'incanto e fragranti colazioni al mattino e amorazzi sparsi e chi s'è visto s'è visto e 'après moi le deluge' avanti un altro.
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Sospensioni temporali.

Post n°2286 pubblicato il 25 Ottobre 2022 da fedechiara
 

Sospensioni temporali.

Sospensione è la parola-chiave. Il nuovo s-governo sta sospeso nella sua configurazione nuova e sperimentale.
Nuovo è il ruolo di Berlusconi Silvio, ridotto a stanco nume tutelare di una destra al potere non più gestita e garantita da lui – e conveniamo che sia meglio la pulzella della Garbatella, maledetto atlantismo e guerra de noantri a parte, di quel vecchio arnese di stanche politiche ad personam e le olgettine a libro paga che riempivano le infelicissime cronache del tempo.
E il Salvini è stato infrastrutturato e messo in condizione di non nuocere nella dorata prigione della vice presidenza del consiglio - che lo obbliga a comparsate più contenute e rispettose del ruolo sotto lo sguardo vigile della regina di bastoni che non gli ha concesso gli amatissimi 'Interni' dove tornare a far danni.
Perché è dai porti chiusi e le o.n.g. pietose a sproposito che Salvini si proponeva di tornare a rubare voti agli alleati di s-governo e risalire la china dei sondaggi – e vi è da credere che il Piantedosi prefetto, messo lì nella vigna a far da palo, non pianterà grane, non subito, e concederà ai taxi del mare il loro quotidiano pane del 'porto sicuro' (sempre e solo in Italia) e che il centro di raccolta migranti di Lampedusa scoppierà come sempre per l'eccesso degli umani stipamenti a cui abbiamo fatto il callo.
Da tutto ciò esposto vi è chiaro che la 'sospensione' di questo nuovo s-governo potrebbe durare ad infinitum e qualche crepa si aprirà nel consenso straordinario che ha portato la Meloni a giurare in gran velocità e mettere a tacere i consiglieri del Mattarella - che suggerivano di fare le pulci in pubblico confronto ed eccepire su questo o quel ministero, ma han dovuto incassare il colpo e mettersela via.
Ma urgono i provvedimenti 'identitari' di questa destra che si pretende nuova – e il primo banco di prova saranno proprio i migranti e il famoso 'blocco navale' propagandato in campagna elettorale.
Gli elettori non sono tutti minchioni e staranno con occhi ben aperti e orecchie sintonizzate sui tiggi per ascoltare ciò che si fa e si fa bene (e saranno alti lai di Letta e compagnia lamentosa) o che non si fa e comincerà sgretolarsi lo scoglio su cui si è eretto il faro che monitora gli arrivi e le partenze.
Perché anche le partenze conteranno: di tutti quei malnati che riempiono le patrie galere (e sono troppi davvero) dopo aver pietosamente chiesto accoglienza.
La mitica 'accoglienza' del pd di s-governo i cui nefasti leggiamo nelle cronache di nera di Milano e altrove: di 'richiedenti asilo che stanno in agguato nell'ombra e stuprano le poliziotte fuori servizio incuranti delle telecamere in funzione.
Quousque tandem, cittadini?
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 9 persone, persone in piedi e testo

 
 
 

Di chi semina povertà.

Post n°2285 pubblicato il 24 Ottobre 2022 da fedechiara
 

Di chi semina povertà (e raccoglie la collera).

'Putin soffia sul fuoco delle piazze in rivolta' (contro il caro vita e le bollette stellari n.d.r.) dice Crosetto in una intervista.
In realtà la rivolta che dilaga in tutta Europa è contro le bollette stellari e il caro vita, punto.
Il resto è illazione tutta politica - e nessun Putin immaginario soffia sul rogo europeo che si alimenta della povertà imposta d'emblè dai pazzi s-governanti filo Nato con le criminali posizioni politiche atlantiste che ci condannano alla guerra permanente e, forse, termonucleare e conseguente fine dei giochi.
E prima lo capiscono, i parvenus del nuovo s-governo che si provano a fare i primi della classe ultra atlantisti e filo Nato, prima arriveremo al nodo del problema.
Fuori l'Italia dalla Nato e nessun armamento né soldo europeo più spediti in Ucraina ad alimentare quella guerra della follia Nato che stringe d'assedio la Russia e ci impoverisce e rischia di deflagrare in una immane esplosione finale.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 11 persone, persone in piedi e attività all'aperto

 
 
 
 
 

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