Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi di Agosto 2023

I post moderni Mirmidoni (a cinque stelle di infamia).

Post n°2749 pubblicato il 28 Agosto 2023 da fedechiara
 

L'Eroe nella polvere e il tallone di Achille - 27 agosto 2019

Sarà colpa di Latona o di Giove se 'l'eroe è nella polvere' – come discetta il Feltri (Mattia) sulla Stampa di oggi? E' nel loro dna di giornalisti sinistri quella di 'buttarla in letteratura' e nel mito – e vogliono farci credere che è colpa del Fato e degli dei avversi se Salvini ha perso e il suo cadavere è legato per una gamba al carro di Di Maio-Achille che gira intorno alle mura di Troia, esibendo l'osceno trofeo ai Troiani affranti e che si strappano i capelli e già paventano la sconfitta prossima ventura.
Ma questa storia della invincibilità di Achille e dei suoi Mirmidoni non la digerivo neanche al tempo delle medie e delle prime letture del Poema Massimo – e sognavo di entrare nelle pagine e righe di quel libro e, novello Efialte, di suggerire a Ettore, prima del duello fatale, di mirare alla caviglia dell'eroe greco, il suo unico punto vulnerabile per le note ragioni dell'immersione materna nelle acque magiche del mito.
E ogni eroe, antico o moderno o post moderno, ha una sua vulnerabilità, il Di Maio della Magna Grecia incluso, ma bisognerà aspettare che il Poema Nuovo e schifosetto che scriveranno pd e m5s uniti nella vergogna dello s-governo prossimo venturo elenchi puntualmente i suoi nefasti in cronaca e che si impennino gli sbarchi sulle nostre coste perché riemerga dalle acque del Lete l'Eroe redivivo che ci porterà a nuove elezioni e le vincerà e Achille-Di Maio sarà nella polvere col tallone trafitto e i suoi Mirmidoni ridotti al lumicino nelle urne cinerarie - e le loro ombre infelici biascicheranno maledizioni a Grillo e Casaleggio negli oscuri percorsi dall'Ade.
Chi vivrà vedrà e tempo al tempo. Prendiamo posto sulla riva del fiume e aspettiamo il passaggio dei cadaveri, uno via l'altro. Un altro, diverso poema sarà scritto a finale rovesciato.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Post moderne danze di guerra.

Post n°2748 pubblicato il 28 Agosto 2023 da fedechiara
 

28 agosto 2022
...che, poi, l'auto difesa della Sanna Marin, baccante scatenata in pubblico video, reggerebbe - e le riconosciamo il diritto a divertirsi, poverina, dopo tanto lavorare 'nell'interesse del paese' - ma è l'opportunità politica di mostrarsi felice baccante in privato, mentre pubblicamente si fa interprete della peggiore scelta bellicista di schierarsi a fianco della Nato, a dire ai suoi connazionali e a noi europei di quanto cinismo grondi (e di che sangue prossimo venturo di eventuali missili Nato in viaggio verso la Russia) - di quanto cinismo, dicevo, si sostanzi l'azione politica sua e degli altri bellicisti dottor Stranamore dell'Alleanza atlantica.
Moderne danze di guerra annunciata?

 
 
 

Lasciamolo cantare.

Post n°2747 pubblicato il 27 Agosto 2023 da fedechiara
 

E vien da chiedersi chi sia oggi quell' 'italiano vero' e verace di cui alla canzone di Toto Cotugno, cantata nell'anno di grazia 2009 delle nostre buone relazioni con la Russia che potete vedere/ascoltare nel video qui sopra. Maledette sanzioni, maledetta adesione e partecipazione dell'Europa tutta alla guerra per procura Nato che si combatte in Ucraina, maledetta cintura d'assedio bellica che ha isolato la Russia sulla scena internazionale.
Commuove l'osservazione attenta degli occhi infossati di Toto, alla luce di quanto abbiamo saputo della sua malattia - che forse si era già manifestata allora e conferiva al cantautore quella perfetta forma fisica della magrezza che viene imposta ai nostri corpi da ogni diversa malattia prima del collasso fatale.
E l'italiano vero non è più quello che ha nella mano destra l'auto-radio – che la si estraeva per la precauzione necessaria di chi non aveva e non poteva permettersi l'antifurto, né quello che ha 'un partigiano come presidente', bensì un Mattarella che 'va su tutto' come il prezzemolo, l'uomo degli echi delle vane geremiadi universalistiche papali e della misericordia indebita e fuori luogo che si deve, secondo lui, ai migranti dei naufragi organizzati e che affidano le loro vite e quelle dei figli ai trafficanti di morte.
E rischiamo la dinastia per via dei quattordici anni che gli ha riconosciuto un parlamento alla frutta, incapace di un minimo di lungimiranza politica. Il parlamento degli 'incollati alle cadreghe' e dell'estenuazione dei giochi e degli inciuci politici garantiti dalle decisioni quirinalizie e dall'uomo della provvidenza (Draghi) che il Mattarella ci ha imposto quale pretesa panacea di tutti i mali di cui soffre il paese.
E forse la frase più 'giusta' della canzone è quella che nota la 'troppa America sui manifesti'. Un troppo di pretese amicizie politiche epocali che si traducono in sudditanze politiche delle più viete e che ci vedono schierati, obbedienti burattini filo Nato, con gli F16 e i missili Patriot a fianco di una nazione in guerra che ha disatteso tutti gli accordi e rigettato ogni condizione di pace possibile fino all'inevitabile dichiarazione di guerra di una Russia costretta nell'angolo dalle mene della 'troppa America' di sempre.
I folli Stranamore del film di Kubrik.
E fa sorridere ascoltare l'Armata Rossa, nientemeno, quella dei cori trionfali e degli echi della seconda guerra mondiale, fare da coretto al Toto nostro nazionale e canticchiare i suoi 'lalalà' di 'italiano vero' che fungeva da ambasciatore di pace, (notate i volti incantati tra il pubblico) - e capace di gestire le relazioni internazionali con il popolo russo meglio dell'ambasciatore designato residente a Mosca.
Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Sono un italiano
Buongiorno Italia, gli spaghetti al dente
e un partigiano come presidente
con l’autoradio sempre nella mano destra
un canarino sopra la finestra
Buongiorno Italia con i tuoi artisti
con troppa America sui manifesti
con le canzoni, con amore con il cuore
con più donne e sempre meno suore
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
con gli occhi pieni di malinconia
buongiorno Dio
lo sai che ci sono anch’io
Lasciatemi cantare Con la chitarra in mano
lasciatemi cantare una canzone piano piano
lasciatemi cantare perché ne sono fiero
sono un italiano ,un italiano vero
Buongiorno Italia che non si spaventa
con la crema da barba alla menta
Con un vestito gessato sul blu
E la moviola la domenica in TV
Buongiorno Italia col caffè ristretto
le calze nuove nel primo cassetto
con la bandiera in tintoria
e una Seicento giù di carrozzeria
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
con gli occhi pieni di malinconia
buongiorno Dio
lo sai che ci sono anch’io
Lasciatemi cantare Con la chitarra in mano
lasciatemi cantare una canzone piano piano
lasciatemi cantare perché ne sono fiero
sono un italiano ,un italiano vero (bis)

 
 
 

I ricchi e i poveri.

Post n°2746 pubblicato il 26 Agosto 2023 da fedechiara
 

Che, poi, questa di essere poveri e mangiare bene sembra essere un indice di qualità delle vite nostre (che poveri lo siamo per davvero ed è una nota di distinzione). Tipo: 'Mangio bene ergo sum.' Per quanto 'uguali rendimenti non sono garantiti in futuro' – come ti scrivono le banche in piccolo-piccolo sulle polizze di sottoscrizione che ti azzardi a firmare.
Perché tutto muta, ahinoi, e, se un tempo ormai lontano ti dicevano che avevi 'troppi grilli per la testa' oggi quegli insetti così citati e bistrattati (il 'grillo parlante' di Pinocchio, per dirne una) te li ritrovi spadellati con condimenti dei più vari - e qualche chef stellato già si misura con una 'saltata alla berbera' e ce li mostra in tivù nelle lucide padelle con le povere zampine rattrappite e niente più salti sui muri e negli angoli di casa. Parce sepulto.
E se lasciassimo i poveri in pace ai loro deschi familiari bene imbanditi e con il Tavernello al posto del Lagrein e tornassimo a considerare che 'anche i ricchi piangono' non è che faremmo un salto di qualità filosofico ed equipareremmo quei 'poveri ricchi' in lacrime ai poveri-poveri della tradizione evangelica che ristavano sotto la mensa di Epulone mendicando le briciole di quelli che gozzovigliavano di sopra?
Poi lamentatevi di quel tale che prediceva apodittico che: 'E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri in Paradiso.' Neanche se piange?
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Voci dal sen fuggite e vergini cucce.

Post n°2745 pubblicato il 26 Agosto 2023 da fedechiara

Sto sforzandomi di confezionare una frase speciale, una frase capace di indignare e/o 'offrire il destro' (meglio: il sinistro) agli indignati di professione, i sinistri di s-governo di ieri - che oggi si sono ridotti a fare le pulci a chiunque, a destra dello schieramento sociale e politico, incorra nella sventura massima di dire qualcosa di re-interpretabile a piacere, tipo 'I poveri mangiano meglio'.
Che, se surrogata di statistiche e divisa per tipologie di cucine regionali e magari supportata dall'autorevole parere di un qualche chef stellato potrebbe apparire perfino vera e apprezzabile – non foss'altro che per virtù di quel distico di Montale che '….abbiamo anche noi poveri la nostra parte di ricchezza.'
No, non i limoni montaliani - che 'stringono' e provocano stitichezza, bensì la nostra meravigliosa cucina regionale, di recente integrata col granchio blu che pescano a tonnellate e te lo tirano dietro in pescheria. Per le vongole pazienza.
E non oso pensare ad una frase 'alla Vannacci' tipo: 'I gay esistono e non possono non esistere' – che un po' echeggia il Parmenide de: 'L'Essere è e non può non essere' - perché 'apriti Cielo' il grido acutissimo di 'omofobooo!' echeggerebbe tra le prime pagine dei giornaloni filo pd e rimbalzi su tutti i tg riuniti rispettosi del politicamente corretto perché l'argomento è tabù a prescindere e se ti spingi a dire che 'vestono in un modo tutto loro' sei bell'e fritto - e per fortuna che non è andato in vigore il 'ddl Zan' che avrebbe messo le cose a posto e condannato tutti i maledetti omofobi della peggior risma ad anni di galera ed alla riprovazione universale perpetua.
E siamo condannati ad un silenzio precauzionale ed a rigettare gli eventuali inviti in tivù per una intervista di maniera perché anche solo l'aprir bocca ed emettere un lieve gemito di sgomento in seguito ad una affermazione di controparte e/o della conduttrice potrebbe essere oggetto delle vigorose condanne verbali di Guerini e/o della Schlein che, per fortuna, ha nel mirino la Meloni, sua diretta competitor, che le offre più di un occasione giornaliera per afferrare il microfono televisivo ed aizzare il 'popolo della sinistra' – che si suppone esista ancora e si faccia sentire, di quando in quando, magari per sottoscrivere l'appello al salario minimo o accennare in coro alle due note iniziali di 'bella ciao', che non sbagli mai, la cantano anche in Vietnam e in Cina, gli oppositori.
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Polemica su Lollobrigida: 'In Italia spesso i poveri mangiano meglio'
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