Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 16/06/2018

Tempo che vai vocabolari che trovi

Post n°521 pubblicato il 16 Giugno 2018 da fedechiara
 

Tempo che vai vocabolari che trovi.

Dunque è possibile una vita altra e diversa da quella che ci affannava un anno fa: di barconi e sbarchi a catena di montaggio e sindaci in rivolta contro i prefetti per gli stipamenti costrittivi dei ragazzoni clandestini misti ai pochissimi veri profughi e 'aventi diritto' in caserme ed alberghi in crisi di prenotazioni.

E la terribile iattura che in Francia si paventava della Le Pen all'Eliseo - e si é inventato dal nulla il movimento 'En marche' che di strada, in verità, fin qui ne ha fatta pochina – la iattura è capitata da noi: il Belpaese 'dove il si suona'; ed è suonata, alta e forte, la sveglia di un Salvini-pigliatutto e i porti chiusi come d'incanto e, in un lampo, le micidiali o.n.g. taxi del mare si sono ritrovate senza più un luogo di scarico della tragica merce di cui andavano oscenamente fieri.

Dunque si può vivere e 'stare in Europa' anche con la faccia truce di chi ne aveva abbastanza di quell'andazzo osceno di gente che va a morire in mare pagando cinquemila euro per un funerale annunciato – e il Mediterraneo è tomba liquida voluta da un buonismo assassino che spaccia per pietosa accoglienza e dovuta un tragicissimo commercio di vite umane con le mafie libiche e tunisine ed egiziane.

Si può fare: di essere in Europa al modo di 'quelli di Visegrad' e dell'Austria e della destra bavarese al governo in Germania - e cercare altre vie e modi per sopravvivere alle catastrofi umanitarie che stavano per diventare catastrofi nazionali a causa di quella sinistra di imbelli e saccenti che attizzavano i fuochi sociali del conflitto: inevitabile quando la quotidianità è quella degli stipamenti costrittivi e dei numeri sempre crescenti di affluenti 'non aventi diritto' secondo le leggi vigenti relative alle frontiere.

E non ci turba che qualcuno spacci tutto questo per 'fascismo incombente': 'Un po' qui, un po' là, un po' tu, un po' un altro'. E' un uso improprio della Storia e non ha davvero niente a che fare con la sottovalutazione e la tolleranza colpevole delle diplomazie europee ante 1940 dell'invasione della Polonia da parte del Mostro nazista.

E' tutta un'altra Storia, se perfino negli archivi della vita di Einstein si è scoperta – oh Cielo! - una traccia di preteso razzismo per certe sue frasi scritte in viaggio sui cinesi e gli indiani dello Sri Lanka. Lui che era osannato, fino a ieri, per essere quello della comune 'razza umana', scritta sul modulo per l'ingresso negli States.
Parti del tempo che fu, le frasi incriminate di Einstein, - un tempo che non odorava neanche da lontano dell'odierno, ipocrita, 'politicamente corretto' che vuole 'operatore ecologico' il vecchio e amatissimo 'spazzino' e il 'sordo' e il 'cieco' derubricati a 'ipo udente' e 'ipo vedente'. 
Tempo che vai vocabolario che trovi.

LASTAMPA.IT
Una patina d’insospettabile razzismo si deposita sulla memoria di Albert Einstein. Le dichiarazioni incriminate arrivano dai suoi diari di viaggio finora inediti scritti durante un tour asiatico tra il 1922 e il 1923. Le pagine seguono le sue esperienze in Asia e nel Medio Oriente. Einstein fa gen...

 
 
 

Gli specchi di Alice nel paese Europa

Post n°520 pubblicato il 16 Giugno 2018 da fedechiara
 

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Il museo della follia e Alice nel giardino delle meraviglie. 16 giugno 2015

E se poi qualcuno vuol farsi un 'selfie' un filo originale vada a san Servolo dove aleggiano ancora i fantasmi della follia che vi fu reclusa, una mia zia compresa, - che, quando me lo raccontavano, mi correva un brivido su per la schiena e pensavo alle camicie di forza e agli elettroschok come oscena pena aggiuntiva a un destino cinico e baro fin dalla più tenera età - e tu guardati dalla scienza medica pretesa e dai suoi rimedi, che dalle malattie mi guardo io finché posso. Grazie Basaglia.

E un artista siriano ha costruito dei parallelepipedi specchianti che vi si riflette un giardino incantato e Alice nel paese delle meraviglie si rimira deformata prima che le compaia il Bianconiglio e inizi l'Avventura Fatale che ci racconta del Reale che intuiamo e dell'Irreale che ci avvolge e si mostra in questi giorni in cronaca colle oscenità quotidiane di un mondo pazzo - il più pazzo dei mondi possibili – dove i Diritti pretesi dai migranti si specchiano anch'essi deformati in un'Europa che ha perso la ciribiricoccola e predica, invece, e impone i suoi Doveri di rigore e bilancio in ordine ai paesi che 'non ce la fanno' – e non sa più quale sarà il suo Destino Ultimo sognato dai fondatori e quali le sue 'magnifiche sorti e progressive'; ma sorridiamo tutti insieme a quest'altro artista che illustra il giardino segreto che lo ospita con gli emoticons ricavati da vecchi badili di giardinieri pazzi che rivedi ammucchiati nelle vecchie foto di un museo della Follia che tutti ci riguarda.

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I pretoni e i Savonarola che ci mancano

Post n°519 pubblicato il 16 Giugno 2018 da fedechiara
 

Si stava meglio quando si stava peggio - 16 giugno 2015

E' la noia che la fa da padrona, in questo scorcio di giugno che va verso la Grande Afa de l'Ade – come si divertono a coglionarci i meteorologi. Noia, noia, noia.

Perché è vero che il 'decreto del fare' risponde al grido di dolore degli imprenditori che chiudono, dislocano o si ammazzano (ma che gran fragilità psichica mi hanno questi ex 'capitani d'industria!) però volete mettere l'adrenalina de 'la guerra dei tre lustri' tra i luthoriani armati di spade e gli 'odiatori' della sinistra -che per poco non finiva nella 'notte di san Bortolomeo' e 'casa per casa' e 'sterminateli senza pietà, Dio riconoscerà i suoi'?

Finirà che ci addormenteremo sereni la notte e i consumi riprenderanno e l'i.v.a. sarà sterilizzata e saremo tutti buonisti e politicamente corretti nei confronti dei 'diversi', ma rimpiangeremo i guizzi e le arditezze dell'andar contro corrente e dissacrare e trasgredire – che perfino a Teheran, dicono, fanno impallidire Londra quanto a sesso trasgressivo e divorzi e copule che fanno venire i capelli dritti in testa al maometto delle prescrizioni coraniche.

Non ci sono più i vecchi pretoni di una volta, signora mia, e quelle belle scomuniche recitate in pubblica piazza coi banditori e i Savonarola nelle chiese a terrorizzarci cogli inferni e i diavoloni e lo stridor dei denti.

Finirà che la disoccupazione colpirà anche il Vaticano e cassintegreranno e prepensioneranno perfino i vescovi e i cardinali. 
Arridatece i cattivi della Storia. Si stava meglio quando si stava peggio.

 

 
 
 
 
 

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