Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 14/09/2018

Quei francofoni che: 'Merde alors.'

Post n°608 pubblicato il 14 Settembre 2018 da fedechiara
 

 

La battaglia politica si sposta sull'informazione. Chiuse la bare dei morti di Genova e le polemiche sul ponte Morandi, rai news 24, l'ammiraglia faziosissima del deposto s-governo Renzi/Gentiloni torna ad ammannirci le sue rassegne-stampa fitte di dichiarazioni di signori Nessuno (Moscovici, chi era costui?) che saranno sonoramente trombati alle prossime elezioni europee e perciò mettono sotto accusa, con frasette acconcie e dichiarazioni concordate tra Parigi e Berlino, le politiche del governo giallo-verde, e additano il debito italiano e il presente governo quale mostri populisti da trafiggere con la stessa lancia. Ma l'azione sullo spread è manovra speculativa per eccellenza e non indicativa di alcunché e la legge di bilancio sarà varata, piaccia o no a lorsignori.

Si rischia di navigare nella palude Stigia di una informazione di regime da 'muoia Sansone con tutti i filistei' – del passato regime Renzi/Gentiloni succube dei diktat europei – se si continua ad alimentarsi a queste fonti di fake news faziose in servizio permanente effettivo e non si mantiene la rotta del contratto di governo stipulato a maggio e non si procede a fronte alta contro tutti gli oppositori e le opposizioni istituzionali, Tria e Mattarella eventualmente inclusi.

Avanti con il contratto di governo, dovrebbe essere la parola d'ordine pronunciata da tutti i nostri rappresentanti e gli eletti - e se qualcuno di forte ingombro istituzionale si metterà di traverso si vada a nuove elezioni e si esca dalle sabbie mobili che paralizzano il paese.

E si minacci a chiare lettere una Italexit – ipotesi che terrorizza i presenti s-governanti europei - e si chiami Savona ad illustrare il 'piano B' di una uscita dall'Europa e dall'euro, al fine di chiarire ai concittadini che non sarebbe una apocalisse, come vogliono i vecchi arnesi del parlamento europeo e i pretesi economisti di grido al soldo delle televisioni di regime, bensì una liberazione da lacci e laccioli e una rinascita e un via libera a quei provvedimenti di governo promessi nella campagna elettorale e scritti nero su bianco nel contratto di governo.

E, giunti al fin della vicenda e all'atto finale di questo insopportabile teatrino da signori Nessuno e mezze maniche europee saremo noi 'populisti', allora, a pronunciare il liberatorio 'merde alors' di quel tal lussemburghese convenuto a Vienna e che ha fronteggiato il nostro Salvini sulla questione immigratoria con la puzza sotto al naso tipica dei francofoni della peggior risma. 
A la lutte comme a la lutte, cari Salvini e Di Maio. Merde alors. Mandiamoli finalmente a casa questi europei di s-governo che ci sono costati una fortuna e hanno intonato una permanente diatriba e imposto la stra maledetta austerità voluta da Berlino.

ILGIORNALE.IT
Lite a Vienna all'incontro tra i ministri dell'Interno. "Basta importare migranti". E il responsabile degli Esteri Ue sbotta

 
 
 

I pensatori post moderni e il tamagochi

Post n°607 pubblicato il 14 Settembre 2018 da fedechiara
 

14 settembre 2015

Sono più che convinto che, se Rodin fosse vissuto ai tempi nostri, il suo 'Pensatore', - così accigliato e rannuvolato dentro la sua scatola cranica -, avrebbe tratti del viso più distesi e perfino ilari perché terrebbe in mano e contemplerebbe il suo i-pad e/o 'tablet' e col ditone bronzeo striscerebbe ripetutamente il video, trasvolando di pensiero in pensiero più serenamente grazie a quei prodigiosi tamagochi della post modernità.

Ho sotto gli occhi, ogni santa mattina che Dio manda in terra, mentre annaffio il mio bel giardino pensile, la visione di una giovane moldava o rumena, una 'badante', che, invece di rilassarsi alla vista del sole del primo mattino, delle persone che passano di sotto, dei tetti magnifici di questa magnifica città, resta cogitabonda a fissare quel suo asfittico video-prigione, quel suo tamagochi affamato di aggiornamenti e di nuove 'app', in attesa di chissà che notizia, in lettura di chissà che sms amoroso. 
E, per quel genere di persone che assistono i nostri anziani e sono costrette h24 nella cella di una casa al loro servizio, forse quel video-prigione è, all'opposto, la finestra della loro prigione, il loro 'sole a scacchi': un contatto permanente col mondo che hanno lasciato e verso il quale provano lancinanti nostalgie e desiderio di ritorni.

Ma ho visto, di contro, un'intera famiglia di sei persone seduta sugli scalini di un ponte, - le donne velate e il padre-padrone che vegliava il suo gregge familiare sulla sommità - che digitava ognuno il suo pensiero sul video del tamagochi personale, e poco importava loro la visione della grande e bella chiesa di fronte e la musica di una violoncellista che si era piazzata davanti e ci ammanniva le prodigiose tristezze che solo un violoncello è capace di ammannire.

E' il trionfo dell'altrove, della traslazione, dell'ubiquità - e il 'qui e ora' e l'essere presenti e coscienti è cosa senza più senso alcuno. E si vedono innamorati silenziosi e svagati e tristi accodati all'amata che tiene il cell. incollato all'orecchio, o si è munita di auricolari, e privilegia il dialogo con gli amici e i parenti uno via l'altro e neglige il rapporto con l'amato.

E sono certo che, perfino di fronte al grandioso e spettacolare e abbacinante 'salar', il lago salato boliviano, o di fronte al frastuono straordinario e impressionante delle cascate di Iguazù si noterà più di una persona che, incuranti delle gocce che li bagnano, fissano ostinatamente il loro tamagochi e strisciano il ditino sugli aggiornamenti di facebook, perché egli viva e si nutra bulimicamente del nuovo solipsismo dei novelli, postmoderni 'pensatori'.

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