Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 27/02/2019
Meglio non indagare 26 febbraio 2017 E quando tocca agli album fotografici e alle diapositive ti rendi conto di come il tempo sia una affollata tomba di famiglia e un set cinematografico dove un regista alieno gira il tuo personale 'come eravamo' e quello della storia del costume e della politica e della società. E mio padre ha vissuto una vita breve, ma nelle fotografie si dilunga e srotola le perle degli anni ruggenti e me lo mostra giovanissimo campione di remi e poi fante di marina a Tolone appeso a una mitragliatrice che mai ha usato perché l'otto settembre scatenò diserzioni di massa e lui e gli amici occasionali della leva militare intrapresero le loro personali anabasi di ritorno a piedi o nei vagoni merci - e seguì la latitanza nascosti nelle soffitte di parenti e amici, e le fughe sui tetti quando le pattuglie dei fascisti incattiviti ricevevano le soffiate dai vicini e suonavano alle porte di notte. E perfino le mie foto di adolescente mi sembrano appartenere a un altro-da-me con quella faccia improbabile e 'un po' così' che abbiamo noi che abbiamo visto Venezia solo nelle brevi licenze pasquali ed estive fuori dai collegi di suore e preti – chissà che fine hanno fatto quei tali religiosi/e che un tempo dettavano legge educativa e repressiva e, in città, le signore della mia età ancora si fregiano di avere studiato dalle 'orsoline', e si vede e si nota. E nel gioco della Storia che scompiglia le carte e le ridà mescolate nel tempo cambiato chissà che sarebbe stato mio padre – divenuto commerciante grazie a una raccomandazione e a un prestito del fratello – forse gli sarebbe piaciuto il Grande Fratello e avrebbe fatto carte false per parteciparvi e ne aveva 'le fisique du role' e gli sarebbero piaciute le sconcezze e le licenze e le vanità di quei personaggi del nostro tempo vanesio e libertino. |
26 febbraio 2016 Migliore di una frettolosa visita televisiva di Daverio, il cui merito è di avere offerto lo spunto e suscitato la curiosità, è la visita e la ricerca che si fa in rete a dirci chi era William Hoghart (1697-1764) e quale sia stata la sua qualità di acuto e satirico osservatore e pittore egregio della vitalità del suo tempo e delle sue genti. E, se non ci si limita ai suoi magistrali ritratti dei borghesi del tempo e alle pitture su commissione, i suoi quadri e le incisioni delle piazze affollate di pazzi e gaudenti e quelli delle taverne e degli interni di vita quotidiana nei salotti e nelle cucine ci mostrano un'umanità insieme dolente e felicissima - com'è nelle vite di ognuno e tutti l'alternarsi di gioia e dolore e rovinose passioni e disordine morale - quasi un H. Bosch d'oltre Manica o un Goya nei suoi ultimi anni di 'pittura sociale', giunto ormai all'apice della sua fama e libero di guardare con disincanto e vista annebbiata dal dolore di vivere lo svolgersi caotico della vita dei suoi simili. |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38