Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 15/02/2022

Mezzucci (e mazzette) da basso impero.

Post n°1956 pubblicato il 15 Febbraio 2022 da fedechiara
 


Era meglio morire da piccoli (due) - 15 febbraio 2015
C'è stato un periodo della mia vita che avrei voluto lasciare tutto e aprire una struttura turistica in India - ma quell'umana avventura si fermò sul primo, decisivo, ostacolo di una mazzetta chiesta senza l'ombra di un rossore da un funzionario infedele per 'far partire la pratica'.
E figurarsi, nella oleosa burocrazia indiana dell'epoca, quali altri passaggi di denaro destinati all'ingrasso di quei miserabili funzionari corrotti, si sarebbero resi necessari perché la pratica arrivasse a destino.
E' una filosofia d'accatto, un cantuccio mai spazzato della loro mente quello di coloro che credono che le ruote si debbano lubrificare e dal mulino si esca necessariamente infarinati e la mazzetta sia strettamente connaturata agli affari. Non è uomo onorevole e da onorarsi colui che vive e/o osanna questi mezzucci da basso impero e sotterfugi e schifezze e furto del denaro pubblico sotto forma di 'commissioni estere'. E che, da noi, sia un ex capo di s-governo a dirle necessarie e 'normali' è bestemmia da scomunica politica e affermazione di corrotti funzionari di una qualche satrapia mediorientale d'antan.
La vecchia Italia malata che, impavida, resiste dentro alle caricature cinematografiche di Totò e di Sordi.
Ed è vero, invece, che le classifiche internazionali della corruzione più villana e plebea sono le stesse classifiche degli investimenti che in quei paesi languono, non si fanno, non hanno resa economica e dovremmo saperlo bene noi italioti, ben ferrati nel ramo – che abbiamo fior di eroi civili che si sono sottratti alla mazzetta obbligatoria nei territori di mafia e camorra e sono morti di quel piombo assassino e che, sotto allo s-governo del solito noto, osannatore delle mazzette necessarie, abbiamo dovuto ascoltare allibiti l'audio miserabile di quel tale che rideva felice del terremoto dell'Aquila, perché 'figurati gli appalti che ne otterremo!'
Era meglio morire da piccoli, maledizione!
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Dialoghi gustosi.

Post n°1955 pubblicato il 15 Febbraio 2022 da fedechiara
 

Dialogo verosimile tra Biden e Putin fra qualche giorno.

 
 
 

La bella guerra.

Post n°1954 pubblicato il 15 Febbraio 2022 da fedechiara
 

...che la guerra è bella, anche se fa male.
...che, poi, questa ritirata strategica nelle spire diplomatiche – che sono simili a quelle dei serpenti pitoni e ti stringono nelle defatiganti trattative fino a farti sputare il metaforico rospo che le avanzate e le manovre delle truppe ai confini avevano garantito – non è tutto 'sto gran bene che ci vogliono rifilare i pacifisti ad oltranza, il Di Maio in prima fila che nessuno se lo fila.
Perché della guerra si è detto tutto il male possibile, è vero, con tutti quei morti, feriti e dispersi sulle lapidi post belliche che avrebbero potuto amare e figliare, ma anche qualche frase ambigua e curiosamente elogiativa, tipo ' (…) che la guerra è bella anche se fa male...' (De Gregori - 'Generale') – e la domanda sorge spontanea:
'In che senso, scusa?' con l'espressione del viso e gli occhi all'insù rubati alle comiche cinematografiche del Verdone Carlo nei suoi primi films.
E la guerra è una botta di adrenalina, conveniamone, con tutto quel fragore di carri e gli sbuffi del fumo che ci mostrano in tivù nelle immagini di repertorio e il sibilo degli aerei da caccia, così filanti e 'siluranti' nella loro bella linea di morte e con tante belle belle bombette para atomiche di sotto da sganciare sopra gli obiettivi più vari – qualche ospedale e asilo incluso, nessuno è perfetto.
A la guerre comme à la guerre.
E volete mettere il piacere 'che non ha prezzo' di quel cecchino dalla mira tremenda – che a scuola era un secchione con gli occhiali e bullizzato da tutti – che si prende la rivincita e, da lontano, con un super fucile di precisione, ne ammazza un botto da una trincea all'altra - ed è come quell'insignificante fantaccino delle guerre d'antan tra Signorie e Principati in cui a vincere era sempre la spaventosa cavalleria pesante dei cavalieri corazzati e invincibili che, per la prima volta, viene dotato di archibugio e fa centro nel petto di un marcantonio nobilissimo in sella ad un magnifico destriero da guerra che l'avrebbe travolto.
Si lo so che voi pacifisti ad oltranza mi racconterete dei dolori del giovane fante ucraino nelle infermerie e negli ospedali da campo e di tutti quei morti sotto le bombe e dei profughi in fuga dai territori conquistati dai cattivissimi russi invasori, ma dovreste convenire che, poi, una volta travolto l'esercito ucraino e costretto alla ritirata, nuovi assetti territoriali si imporranno come da noi l'Istria e la Dalmazia – che nessuno si sogna più di rivendicare quali territori irredenti e sono parte felice delle nazioni nuove della Slovenia e della Croazia; e le foibe degli infoibati non le ricorda più nessuno, a parte gli imbonimenti televisivi del 'giorno del Ricordo' che disputa lo spazio mediatico a quello dell'Olocausto con le polemiche stantie di aria fritta su quale massacro fu più tremendo che ne conseguono.
E ricordiamoci anche di quel sogno pio del professor Barricco (che Dio ce lo risani e lo restituisca ai suoi libri e ai suoi allievi) dell'Oltremondo di internet che avrebbe dovuto cancellare ogni confine di terra e di mare con l'avvento di una cittadinanza digitale globale che, vedi caso, si arena sul confine ucraino, dopo quello siriano del califfato di ritorno di quelle dell'Isis, ma forse è solo uno stop provvisorio, una bazzecola, una bagatella (pour un massacre?) e ne seguiranno le magnifiche sorti e progressive di una umanità nuova, sarà vero?
Ma che bel sogno, per l'intanto stiamo a vedere cosa uscirà dalla poltiglia diplomatica europea, con l'America che spinge per il conflitto aperto e il prezzo del gas alle stelle.
Avanti Savoia.

 
 
 
 
 

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