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Messaggi del 03/04/2023

Linee di faglia e subsidenze.

Post n°2516 pubblicato il 03 Aprile 2023 da fedechiara
 

Voi ci scherzate, ma le 'linee di faglia' sono importanti. Mostrano che il pianeta in cui viviamo è segnato da profonde divisioni e che c'è chi va sotto (subsidenza) e chi sta sopra (le catene montuose). E che ci sono i vulcani con relative esplosioni, di quando in quando.
Fuor di metafora, il pianeta ci segna, ci caratterizza, ci educa, ci connota.
Abbiamo le nostre linee di faglia, l'islam e l'area (ex)cristiana, ed una continua subsidenza ce le mostra in azione e l'area cristiana, in questo secolo, sembra condannata ad andare sotto, travolta dalla massa detritica islamica che preme alle frontiere e ci spedisce i moderni 'popoli del mare' a migliaia ogni giorno sulle coste indifese ed indifendibili, soldati di una guerra che si riaccende nelle enclaves nemiche delle metropoli europee, - storiche aree di 'disagio sociale' e di 'radicalizzati sul web' e serpi in seno.
E abbiamo le esplosioni vulcaniche, di quando in quando, e l'ultima è avvenuta ieri in Finlandia, dove la destra dei partiti severi con le migrazioni selvagge ed incontrollate hanno scalzato la Marin, ottima danzatrice nelle feste private e post moderna guerriera Nato impegnata a 'mandare armamenti all'Ucraina' in guerra per procura nostra – la strana moda del terzo millennio entrante in cui è uso far pagare le guerre in bolletta ai cittadini anche se contrari alle insensate decisioni della politica.
Per la verità quella della Finlandia è una fumarola, più che una vera e propria esplosione con lava e lapilli, e il cambio di passo politico è poca cosa e la Sanna Marin tornerà a galla in coalizione con il partito di destra e molto poco cambierà in quel paese addossato alla Russia e che potrebbe dare, invece, un segnale di 'apaisement', di dichiarata neutralità in contro tendenza e di avvio di negoziati di pace ad Helsinki – quella si una esplosione di buonsenso politico che cui si sente la mancanza, di questi tempi.
Confidiamo nelle prossime elezioni europee. Forse esplosione vulcanica maggiore in cui potremmo mandare a dire in coro alla Von der Leyen che urge un radicale 'cambio di passo' e invertire le subsidenze detritiche in atto e allargare le linee di faglia tra l'Europa e l'Asia, fra l'Europa e l'Africa.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante incendio e attività all'aperto

subsidenza nell'Enciclopedia Treccani
TRECCANI.IT
subsidenza nell'Enciclopedia Treccani
subsidenza geologia Movimento di abbassamento, continuo o discontinuo, di una superficie deposizionale subaerea o sottomarina, in particolare del fondo di un bacino sedimentario. Può essere di varie origini e di natura regionale o locale. Si possono distinguere tre principali tipi di s., a cui comp...

 
 
 

Sonni ininterrotti.

Post n°2515 pubblicato il 03 Aprile 2023 da fedechiara
 

Il sonno profondo dei giornalisti liberal. - 03 aprile 2017

Federico Rampini, da N. Y., (D di Repubblica) ci dà conto di un cambiamento a suo dire incredibile nel modo di porgere le notizie da parte della direzione del N.Y.Times,- giornale liberal per antonomasia e portabandiera degli schieramenti politici prevalenti nella Grande Mela.
Di una guerra di bande a Long Island si dice, infatti, che sono gang salvadoregne e sono fitte di minorenni. Feroci spietati assassini. Natural born killer, per citare un noto film.
Ma lo stupore di Rampini (che ci stupisce) è riferito al fatto che finalmente, dopo tanti anni, si dice chiaramente il 'chi è' della gang. Salvadoregna, appunto.
Il 'chi è', di un evento - per chi mastica poco delle buone regole giornalistiche, - insieme al 'dove' e al 'perché' sono i fondamentali di un articolo redatto come si conviene e si deve perché la gente sia ben informata dei fatti di cui si narra.
Ma il N.Y.Times, insieme a una gran parte della stampa 'liberal' aveva da tempo abbandonato il rispetto dei fondamentali e aveva sposato il cosiddetto 'politicamente corretto' - dove tutto, nel melting pot della Grande Mela, avviene come in un pentolone dove cuoce un ricco minestrone e tutti i componenti di origine non hanno più una precisa identità bensì sono 'cittadini'.
Un lascito della rivoluzione francese filtrato dell'internazionalismo socialista d'antan e approdato, infine, nelle democrazie occidentali a guida sinistra.
'Il giornale più anti Trump che ci sia rinuncia al 'politicamente corretto' e si adatta ai tempi?' si chiede il bravo giornalista - sconvolto del fatto che si aprano sentieri laterali alla politica di destra e in qualche modo ci si adegui alla dura realtà post elettorale e alla linea dura nei confronti degli immigrati violenti e assassini.
E finalmente si fa strada nella sua mente un pensiero-guida:
'Gli eccessi del politicamente corretto hanno regalato alla destra e a Trump i voti popolari delle zone d'America più insicure. L'auto censura della stampa liberal ha un sapore insopportabilmente paternalista. Dà l'impressione che i giornalisti si arroghino il diritto di decidere cosa i lettori devono sapere e cosa no. (Ma va! n.d.r.) E' anche questa una delle ragioni per cui noi giornalisti siamo finiti nel mucchio della 'casta', circondati da diffidenza, quando abbiamo deciso che toccava a noi 'educare il popolo'.'
Beati risvegli! E c'è voluta una 'brexit' e un Donald Trump e il referendum perso da Renzi - e chissà che altro in Europa prossimamente – perché suonasse il campanello della vostra sveglia.
Hanno il sonno davvero duro questi simpatici giornalisti 'liberal'.
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