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Messaggi del 16/04/2023

Oltre i Bastioni del Tempo.

Post n°2533 pubblicato il 16 Aprile 2023 da fedechiara
 

E' vero che 'ho visto cose che voi umani...' No, non 'navi da combattimento in fiamme al largo dei Bastioni di Orione', bensì il cigolare da film dell'orrore delle piccole ruote di un carrello improvvisato, una semplice tavola su ruote che avanzava verso di me alle quattro del mattino di una notte afosissima fuori dell'aeroporto di New Delhi e, sopra, quel che restava del corpo di un uomo magrissimo – l'immagine di un 'fachiro' quale ci rappresentiamo noi qui in Occidente.
E quell'uomo dimezzato, un Visconte dell'immensa miseria dell'India, aveva mozzate entrambe le gambe all'altezza delle natiche e si spingeva in avanti, vestito del solo suo 'dhoti', incredulo (tanto quanto lo ero io) di quella arcana, solitaria presenza in abito turistico che gli consentiva di tendere la mano pietosa e di ottenere una banconota da un dollaro – per lui il dono di una impensata ricchezza di quel suo giorno nuovo e meraviglioso che si aprì di lì a poco con un'alba di straordinario fulgore.
E ho conosciuto, in un paesuolo nascosto del nostro Friuli - fitto di foreste e di frazioni di case abbandonate alla loro struggente solitudine dai bis nipoti degli antichi costruttori – un tale Romeo, parrucchiere in quel di Padova, che aveva lasciato grasso e pingue la casa e la moglie (anni più tardi si ricongiunsero per l'incombere della sua malattia) per andare a vivere di poco e di nulla a mezzo servizio in una cooperativa agricola di mezza montagna e ivi si era rigenerato e dimagrito e i muscoli avevano ripreso a guizzare sotto la pelle e i capelli gli erano diventati lunghi e disordinati (lui, un parrucchiere!) come quelli del nostro Corona televisivo.
E quando vi rimisi piedi ormai vecchio, in quel paradiso terrestre della mia prima maturità dove mia figlia di anni quattro sguazzava in una larga pozza del torrente insieme alle altre bambine del luogo, mi condussero alla sua tomba e mi raccontarono di un suo tristissimo declino alcolico e della malattia che ne consegue e della moglie che lo raggiunse e lo consolò e morì qualche mese dopo di lui - e giacciono accanto in quel cimitero di Spoon river che visitavo con sguardo desolato, riconoscendo le lapidi di altra gente conosciuta e degli abitanti del luogo miei coetanei e la Parca mi teneva la mano e mi sorrideva, sempiterna giovinetta, come per un transito annunciato negli anni in questa mia 'recherche' che lentamente incede come un autunno fatale 'e lentamente ci dice addio'.
Lacrime che si confondono con la pioggia del Tempo sui vetri opachi della memoria.
Bastioni Di Orione
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Bastioni Di Orione

 
 
 

Scontro di Titani.

Post n°2532 pubblicato il 16 Aprile 2023 da fedechiara
 

16 aprile 2022
E' uno scontro tra Titani. No, non quello tra Russia e America – che pure 'nel loro piccolo si incaxxano' e stiamo tutti col fiato sospeso in attesa della prima atomica che ci verrà sganciata tra capo e collo (Aviano è nei pressi e sarà bene andarsi a cercare in internet i dati sulla estensione del fungo atomico post Hiroshima – cento volte più esteso, dicono - e il relativo 'fall out').
Lo scontro di cui parlo è quello tra il vecchio 'media' televisivo h24, assurto da decenni a potenza globale indiscussa, e il nuovo media che gli si oppone: Internet, potenza altrettanto globale e col di più di essere libera da possessi privati (in teoria, ma chi gestisce i 'browser' la fa da padrone) e planetaria nel suo prepotente spaziare di liberi 'bit' e onde quantistiche – salvo in Cina e in Corea del nord, ci informano qui in Occidente.
E lo scontro, in verità, è sui contenuti veicolati e sulle pretese 'fake news' che le tivù (e i giornali mainstream, uniti in un Santa Alleanza di pretese Verità esclusive) addebitano ai subdoli 'leoni da tastiera' filo Putin nascosti nelle case e negli uffici e nei parchi, dovunque un portatile si agganci ad una cella wifi.
E' una lotta senza quartiere, condotta senza esclusione di colpi – e le tivù riunite con le sempre più aggressive redazioni dei giornali hanno dalla loro il pubblico della tradizione, quello della vecchia 'audience' e dei festival di Sanremo e delle partite di calcio, ma a fronteggiarli c'è Facebook, vecchio social marpione che riuniva, agli inizi, poche centinaia di 'amici' universitari ed oggi il suo proprietario è un peso massimo della finanza e della politica che deve venire a patti con i governi per limitare la libertà di espressione dei suoi partecipanti e condividenti.
Una libertà di espressione osteggiata in tutti i modi: giudiziariamente, in caso di 'insulti' sanguinosi, ma anche, e più ferocemente, con provvedimenti legislativi sempre più astringenti e minacce di sanzioni, dacché hanno dovuto verificare, obtorto collo, che la moderna 'agorà' della politica si è trasferita in rete - e il pubblico dei lettori dei giornali si è ridotto al lumicino, insieme alla capacità dei direttori di giornale (e di redazione televisiva) di influenzare le opinioni e le scelte degli ex lettori ed ex telespettatori passivi.
Ed ecco a voi la vergogna massima e l'ammissione di impotenza degli odierni spot pubblicitari e gli imbonimenti televisivi contro le pretese 'fake news' della Rete che, più spesso, sono 'pareri opposti' a quelli di lorsignori e ferocemente contrari alle prese di posizione politiche lunari dei giornaloni e relativi giornalisti orfani di autorevolezza da lunga pezza.
Chi vincerà questo scontro di Titani? Le televisioni infiltrate dai partiti di s-governo e in mano a 'tycoons' capipartito o l'agorà dei liberi cittadini organizzati nei 'liberi Comuni' della Rete e stretti intorno al Carroccio di Facebook?
Ai posteri l'ardua sentenza - e ai risultati finali della guerra di Ucraina che ridisegnerà gli scenari globali.
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