Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 13/05/2024
Marsiglia. 12 maggio 2015 E sarà per quella sua luminosità di città esposta ai venti e al mare e quelle sue navi bianche e azzurre che parlano di partenze e di ritorni e dell'Africa lontana - che già ha in casa e in qualche modo ha ben elaborato ed esemplarmente metabolizzata - che Marsiglia ci appare una città davvero 'niente male' e vivibilissima e niente affatto da 'prendersi colle pinze' – con le guide turistiche che ti raccomandano di fare attenzione nelle viuzze del 'vieux port', ma è pura paranoia di visitatori, come giustamente correggeva la receptionist dell'albergo intitolato alle genti del mare. E tutto quel sole e il color crema che disegna l'intera città ti guida, nel fresco della luminosissima mattina, su per la collina che ospita un santuario mariano e lo sguardo è tutto sugli orizzonti lontani del cielo e del mare - e la città è acquattata e rilassata, con la sua cattedrale magnifica al centro che ti pare la traduzione architettonica del distico di Baudelaire. '...calme, luxe e voluptè.'. E, certo, la pensava così anche quel gran pittore di luce e colori forti e corpi e vele che ti navigano dentro all'anima che è il Lombard della mostra ospitata nel museo dei 'deux regards' - che non è chiaro quale sia il secondo sguardo, ma il primo è sicuramente rivolto al mare dei commerci e delle conquiste della passata 'grandeur'. E ci dispiace di non aver avuto il tempo di visitare il museo che raccontava di 'luoghi santi condivisi' coll'islam dei presenti conflitti e del futuro 'apaisement' (si spera) perché di quel genere di dialogo tra culture diverse e opposte c'è un gran bisogno e il futuro di una umanità ancora capace di 'magnifiche sorti e progressive' passerà di là e dirà l'Europa capace di interagire e connettersi a quelle genti e integrarle davvero e convincerle al rispetto della nostra storia o saranno guai seri e guerre intestine e 'foreign fighters' jiahdisti di ritorno che riempiranno le cronache. Chi vivrà vedrà. |
Le manifestazioni in piazza sono eroina pura per i partecipanti più scalmanati. Stimolano l'esercizio dell'urlo, dello sgolarsi nei fantasiosi peana di guerra contro chi di potere ferisce e relega i manifestanti a schiuma effimera di una democrazia dell'apparenza avviata alla sua foce. Già perché quei dessi, quegli scalmanati, si esaltano al proclamarsi dal palco dei numeri dei partecipanti: 'Siamo in centomila!!' Diecimila per la Questura che, saggiamente, rimanda ai metri quadri della piazza e ai due/due e mezzo di occupanti per metro quadro pena schiacciamento. Ed è questa l'eroina che agisce. Centomila pretesi e diecimila nella realtà che si sentono maggioranza nel paese ad onta del governo in carica che 'ha i numeri' per governare – e la sola democrazia accertata è quella delle urne, il resto è fuffa 'propal' e ridda antifascista; più spesso fascistelli e teppistelli da tre palle un soldo che pretendono di zittire gli antagonisti e impedire i comizi e/o la presentazione di libri contrari alle loro convinzioni e gli avvilenti deliri organizzati. E una dimostrazione collaterale di quanto esposto l'abbiamo vista agli 'Eurovision', con i cantanti in gara che facevano mostra di chiassoso schieramento propal e pro Gaza e i giudici di gara hanno premiato i più scalmanati e politicamente schierati, ma il voto del pubblico (le fatidiche 'urne elettorali') li hanno detti faziosi e minoritari - e la bella cantante israeliana ha conquistato il podio ed è tornata in patria a compiere il suo dovere di cittadina combattente. Manifestate, manifestate, manifestate. Giova a far sbollire i fastidiosi gas intestinali delle rabbie 'di pancia' di chi mal intende la complessità delle cose reali e si illude che quattro urla in croce e una dozzina di 'sfondamenti' delle transenne facciano cessare le guerre e aprano alle trattative di pace. Ma la guerra, cari i miei antifascisti immaginari, è la continuazione della politica con altri mezzi ed é in quelle polverose 'agorà' fitte di esplosioni e macerie e di profughi in fuga che si troverà il bandolo della pace possibile e auspicata. Una volta sconfitte le bande criminali di Hamas e ripulito il gruviera dei tunnels dagli incomodi occupanti. ILRIFORMISTA.IT Chi è Eden Golan, la cantante fischiata all'Eurovision perché israeliana: squalificato l'olandese Joost Klein |
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