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Messaggi del 29/05/2024

Le 'analfacapre' e gli esimi professori.

Post n°3212 pubblicato il 29 Maggio 2024 da fedechiara
 

Le 'analfacapre' al potere.  - 29 maggio 2019

Ogni giorno ha la sua pena, com'è vero! E ci sono in giro professori emeriti che si fanno 'leoni della tastiera' e nel loro profilo scrivono le cose che mai avrebbero voluto scrivere: di sette milioni di 'ignoranti', di 'analfacapre' che hanno votato contro di lui e contro il suo esimio sentire politico – che chissà perché dovrebbe essere stimato maggiore e più intelligente di quello delle capre analfabete di cui al suo poco encomiabile e per nulla democratico sfogo.
E questa dei professori e delle professoresse che si 'lasciano andare' a porconare in pubblico come camionisti impazziti e/o scaricatori di porto – e dicono e ripetono, o fanno dire agli allievi più realisti del re le stupidaggini 'antifasciste' di prima delle elezioni, e paragonano il povero Salvini a un Hitler redivivo (salvo, poi, andare a Canossa e chiedergli perdono per non perdere i 15 giorni dello stipendio dimezzato) è la novità di questa 'stagione all'inferno' che viviamo in cui il popolo sovrano impone il suo credo a loro, i professori un tempo autorevoli, ma oggi chiusi ai domiciliari nella sala dello sdegno dell'Olimpo della Sapienza; dei nella polvere del non aver più nulla da dire di sensato e significativo al mondo dei discenti: le 'analfacapre' chiamate a decidere la politica nazionale dei prossimi mesi e anni.
Suggeriamo loro una nuova manifestazione 'antifascista' e 'dei professori' in cui contarsi e 'stringersi a coorte' e recitare e scandire le loro litanie e le geremiadi, oppure offrirsi l'un l'altro la famosa spalla su cui piangere la loro impotenza – e magari avranno il sostegno di quelle altre 'analfacapre', quelle dei centri sociali, che cercheranno, com'è d'uso, di rompere il cordone dei poliziotti e ne avranno le manganellate conseguenti – e così si rinchiude il ciclo eterno dell'opposizione e del governo 'fascista' che tanto ci incanta per il suo eterno riproporsi in cronaca senza variazioni.
Chi vivrà vedrà le analfacapre al potere, e chissà che dotte invettive saliranno al cielo.
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Guerre in crescita esponenziale.

Post n°3211 pubblicato il 29 Maggio 2024 da fedechiara
 

La legge di Murphy e le sanzioni. 29 maggio 2022

Prima o poi l'avremo un conto stimato realistico dei morti-feriti-dispersi di quest'altra guerra di Ucraina che, vista e ascoltata in televisione, sembra un'eco lontana e inverosimile delle vere guerre che si sono combattute nella Storia.
Non ci sono stime verosimili dell'assedio degli Achei ad Ilio, durato anni, ma già Waterloo e Stalingrado e le Ardenne sono ben altra cosa da questi reports stitici di giornalisti embedded al Verbo filo Nato che ci ragguagliano sulle bombe assassine, ma sempre a qualche chilometro di prudente distanza dal fronte, e in redazione ci dicono tutto sui missili Harpoon che sarebbero in grado di stecchire l'intera flotta russa del mar Nero, ma chissà come non lo fanno.
E chissà perché attendono a farlo, se sono in grado di farlo, ci chiediamo, forse il placet degli Stranamore d'Oltreatlantico che misurano con oculatezza omeopatica fino a dove può spingersi la guerra per procura Nato contro lo storico e geo strategico nemico russo?
Non ci sono più le gloriose guerre di una volta, perbacco: di quelle che osservavamo appassionati e faziosi nei films: con le fila contrapposte dei prodi combattenti che andavano al massacro al suono delle cornamuse (Braveheart) o le prime file degli Inglesi, elegantissimi nelle loro divise bianche e rosse, che venivano decimati dalla prima salva dei fucili prima di prendere la rincorsa con la baionetta in canna – e i Francesi non erano da meno per non deludere il loro amatissimo imperatore.
E tutta questa lentezza nel procedere dei Russi – che tecnicamente potrebbero seppellire l'Ucraina sotto tonnellate di bombe - non sarà che per davvero risponda, come afferma Putin, ad un desiderio pio di non fare troppo danno ai civili, considerata la storia comune e le recenti fratellanze sovietiche - e la necessità di ristabilire relazioni di civile convivenza, una volta terminata la guerra e stipulati i trattati di pace?
Tutto questo non sono in grado di dircelo (credibilmente) i nostri inviati e gli 'esperti' dei talk show e vi confesso che un vago alone di noia e una nebbiolina di noncuranza si sta alzando sopra questi fatti bellici giunti al loro trimestre – e la sola cosa che sappiamo è che le sanzioni che dovrebbero far finire la guerra le stiamo pagando noi, invece, popolo grasso e meno grasso che paga e pagherà le bollette stellari dell'energia gonfiate dalle scelte avventate degli s-governanti di turno.
Che fanno a gara per dire le noiose cose di sempre e garantirci di ben interpretare e al massimo grado di efficienza la legge di Murphy: se una qualsiasi cosa negativa può accadere accadrà, sotto il loro mitico s-governo.
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Biblioteca Giubileo, Guerre e massacri: i conti della storia
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L'Arte che (non) salva il mondo..

Post n°3210 pubblicato il 29 Maggio 2024 da fedechiara
 

28 maggio 2016
L'architettura, come l'Arte, salverà il mondo? E' lecito dubitarne, dal momento che il mondo è stato distrutto da due guerre mondiali e un intero paese, la Siria, è affondato nel suo Medioevo islamico di guerre e sette religiose e tribali - e perfino le meravigliose rovine dell'antico (Palmira e altri siti archeologici) sono incorse nelle distruzioni a botte di esplosivo da parte di fanatici islamisti rincoglioniti provenienti perfino dalle famigerate 'banlieues' islamiche delle maggiori metropoli europee.
Il mondo non verrà salvato dall'Architettura e dagli architetti (che solo l'altro ieri erano detti, in un famoso libro, 'maledetti'), però ci ri-provano a incantarci coi loro progetti spesso un tantino astratti e cervellotici, ma suggestivi e affascinanti.
E pazienza se molti padiglioni, la Germania in testa, hanno dedicato l'intero spazio e le tesi e gli elaborati al dramma degli immigrati che ci assediano e che il nostro mondo, ahinoi, lo stanno cambiando davvero - e non in meglio, ad ascoltare le cronache dai quartieri dove la polizia teme di mettere piede e solo i clamorosi attentati e le centinaia di morti innocenti la obbligano a fare i 'blitz' delle teste di cuoio per scovare i terroristi-serpi in seno ivi annidati e che trovano solidarietà e protezione nelle 'enclaves' immigratorie a maggioranza islamica.
E, scorrendo lungo e dentro i padiglioni uno via l'altro, ho conferma che i nostri ospiti immigrati si affollano nelle metropoli e snobbano i piccoli centri, per le ovvie ragioni delle opportunità che vi si offrono e gli apparentamenti familiari e i riconoscimenti dei valori religiosi di provenienza – che è quanto dire che di integrazione quale panacea del presente malessere europeo in crisi immigratoria esplosiva è ridicolo parlare e la tendenza del melting pot globale è quella del proliferare tribale in ambito urbano e metropolitano e del covare degli atavici conflitti sotto la cenere, estote parati.
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1Chiarafederica Zane
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