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Messaggi del 06/06/2024

L'estate del vostro scontento. Mettete dei fiori nei vostri fucili.

Post n°3224 pubblicato il 06 Giugno 2024 da fedechiara
 


Se l'estate del vostro scontento volgerà al bello e l'anticiclone finalmente campeggerà sui patri suoli - e l'Africa, come di consueto, ci manderà il suo vento bruciante con sabbia sahariana - c'è un luogo qui nel Veneto dove potete trovare un autentico refrigerio fino a tutto luglio: il bianco sacrario che si mostra sulla collina sopra Nervesa della Battaglia.
Nervesa-della-battaglia è, come ben dice il nome, il non-Luogo dove si combatté una delle più mortifere battaglie del Piave - che tenne a battesimo la riscossa militare italiana e i crucchi imperiali furono ricacciati oltre gli attuali confini.
Andateci, in quel luogo di refrigerio estivo. E' davvero 'raggelante' per il corpo e per la mente - e guardatevi intorno con attenzione e leggete uno ad uno sulle targhe commemorative di quel non-Luogo i nomi e il grado di soldati della loro non-Storia, e provate a ridare loro vita immaginaria e riportarli in vita nei loro luoghi natali. Fantasmi sfilacciati aleggianti nell'aria come le ombre dell'Ade incontrate da Ulisse sotterra.
E' la non-Storia dei troppi morti che non ebbero progenie e chiusero gli occhi nell'atroce dolore della loro insignificanza di esseri umani uccisi dal piombo nemico.
Un nemico oggi beffardamente 'Schengen', la ridente Austria Felix delle nostre vacanze.
'Chi per la patria muor vissuto è assai?'
Non vi vengono i brividi lungo la schiena a ridire l'atroce slogan patriottico dei generali d'antan che: '...dietro la collina ci sta la morte crucca e assassina'?
Pensate adesso alla guerra di Ucraina, ultimo confine tragico di Europa, e alla co......ta galattica dei presenti leaders filo Nato che vogliono spedire le loro truppe a morirci con ignominia.
Averci la fissa dei confini, come la definisce Barricco nel suo libro 'The Game': l'idiozia degli avi nostri stra-condannata e derisa, ma che si ripropone uguale all'inizio del terzo millennio.
E adesso andate ad Omaha beach, il non Luogo che, a posteriori diciamo 'della Vittoria'.
Una Vittoria mutilata, nelle ridondanti commemorazioni, di quel grandissimo protagonista della sconfitta del nazifascismo che fu la Russia, oggi stupidamente eletta a nemico storico dell'Occidente. Milioni di morti russi consentirono di alleggerire il peso della controffensiva tedesca e favorirono il dilagare degli Alleati in territorio francese.
Guardate la distesa di bianche lapidi sui cimiteri di guerra. Altri morti inutili di strategie militari sbagliate. Generali osannati a posteriori che mandarono a morire diecimila e più fanti in una mattanza annunciata, in un tiro a segno atroce delle mitraglie dall'alto delle fortificazioni tedesche sopra la spiaggia, come ci mostrano i molti films della ricostruzione di quello sbarco fatale.
Né più né meno al pari (o più) delle mattanze delle battaglie più famose di Waterloo e le altre che la precedettero - con le prime file dei fanti morituri che cadevano come birilli avanzando al suono delle cornamuse e al battere dei tamburi. E la chiamano guerra.
Mettete dei fiori nei vostri fucili e chiedete di incontrare Putin e una significativa rappresentanza dei suoi generali per una seria trattativa di pace. Il nemico è tale finché non si siede ad un tavolo di trattativa, poi comincia il futuro – che sarà di pace se avrete l'intelligenza di rinunciare alle stolide pretese Nato di stringere d'assedio la Russia.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo


 
 
 

Quel che scriveva Seid.

Post n°3223 pubblicato il 06 Giugno 2024 da fedechiara
 

Scrive Seid. - 06 giugno 2021
Noncuranti del dolore dei genitori adottivi del ragazzo di origine eritrea morto suicida (che hanno precisato pubblicamente che il suo gesto tragico non era in diretta relazione con la lettera -scritta due anni e mezzo fa- in cui il giovane nero di pelle denunciava un sentire razzista diffuso e a lui rivolto che lo avviliva) gran parte del giornalismo italiano embedded, sulla stampa e in tivù, continua a sfruttare politicamente l'evento tristissimo e a dire e confermare che, a loro avviso, la società italiana è una società di odiatori seriali con l'aggravante del razzismo.
Odiatori sui social contro gli odiatori di regime e i loro esponenti politici - con l'intendenza di stampa e le televisioni dei nominati al seguito, vien fatto di rimarcare - perché questa martellante e ben costruita campagna di stampa e televisiva evidenzia il muro contro muro e le ragioni opposte e inconciliabili di accadimenti tragici che riempiono le cronache come e più della maledetta pandemia; id est l'affluenza selvaggia e incontenibile dei barconi e barchini che danno quotidiano assalto alla diligenza Europa, ma i temerari che sbarcano sul suolo italico si fermano al di qua della corona delle Alpi perché il resto di Europa è off limits e per niente disponibile ad accogliere alcunchi, per tema di rivolte e bocciature elettorali decisive.
Ed è di ieri la notizia-bomba della socialdemocrazia danese di governo che annuncia il suo 'non possumus' dell'indebita 'accoglienza' con pubblico voto - e niente più profughi e clandestini sul suolo danese. E mandano a dire ai vertici europei di attivarsi sollecitamente per creare hotspots dedicati in suolo africano al fine di governare al meglio l'annoso e affannoso fenomeno.
E ci sono passaggi nella lettera scritta due anni e mezzo fa dal ragazzo morto suicida che dovrebbero far riflettere la sinistra di s-governo, che mai è riuscita ad arginare, con i suoi ministri e i prefetti, l'ondata di troppo pieno dell'affluenza immigratoria sregolata e veicolata e ben gestita dagli scafisti assassini sulla sponda africana.
Scrive Seid: (…) «Dinanzi a questo scenario socio-politico particolare che aleggia in Italia, io, in quanto persona nera, inevitabilmente mi sento chiamato in questione. Io non sono un immigrato. Sono stato adottato quando ero piccolo. Prima di questo grande flusso migratorio ricordo con un po’ di arroganza che tutti mi amavano. Ovunque fossi, ovunque andassi, ovunque mi trovassi, tutti si rivolgevano a me con grande gioia, rispetto e curiosità. Adesso, invece, questa atmosfera di pace idilliaca sembra così lontana; sembra che misticamente si sia capovolto tutto, sembra ai miei occhi piombato l’inverno con estrema irruenza e veemenza, senza preavviso, durante una giornata serena di primavera. (…) (Il testo completo lo trovate sul Corriere della sera).
'Prima del grande flusso migratorio', dunque. Prima dell'incontenibile affanno di centinaia e/o migliaia di nuovi arrembaggi che le cronache ci regalano ad ogni nuovo giorno che Dio manda in Terra, insieme al numero dei contagi della pandemia e dei morti nelle terapie intensive.
Il sentire della società è mutato, secondo Seid. 'Prima tutti mi amavano'.
Ma proprio a nessuno di coloro che in tivù e sulla carta stampata denunciano il clima di razzismo viene in mente che il troppo stroppia, sempre, e che il troppo pieno di affluenze sregolate e non governate è la causa prima di questo rigetto sociale, di questo affanno collettivo, di questo crescere tumultuoso delle destre europee che raccolgono nelle urne il 'grido di dolore' di coloro che vengono, invece, additati al pubblico ludibrio quali vergognosi 'odiatori'?
Dicono che non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire. Già.

 

 
 
 

La guerra stimolante.

Post n°3222 pubblicato il 06 Giugno 2024 da fedechiara
 

La guerra stimolante. 06 giugno 2022
Ha cominciato Norberto Bobbio su 'La Stampa' a ri-dirci che la guerra è necessaria e stimolantissima (citando Nietsche in finale). Stimolante per le economie e perfino per le psicologie. Una 'botta di vita' e di adrenalina, insomma. Una cosa che 's'ha da fare', di quando in quando, magari in Ucraina – ultima frontiera dell'americano 'enforcing democracy', anche a botte di eroici nazistoni Azov e relativi massacri nel Donbass e Lugansk e di colpi di stato Maidan, se necessario.
E ne segue il sostegno e le armi e gli aiuti a miliardi ai resistenti ad oltranza, naturalmente, al fine di contrastare lo storico nemico russo redivivo, incuranti del rischio di far scivolare il dito sul pulsante rosso nucleare dell'olocausto atomico. Little Boy cede il posto a Big Boy e ai potenti cugini multitestata inintercettabili. Il dottor Stranamore non è morto, bensì sta congelato in una cella frigorifera insieme ai mitici omini verdi e la sua anima sonnolenta si è reincarnata in Biden, per intanto, e nel suo stato maggiore al Pentagono.
Ma, se uno scafato politico di retrovia oggi ci viene a dire: 'Affrettiamoci a far la pace con Putin, magari con qualche concessione (sic) perché il rischio che aumenti il divario tra Usa ed Europa è alto (immagino per il costo della sanzioni che ci penalizzano gravemente e uccidono le economie), non sarà che il dubbio di aver seguito indicazioni sbagliate sul sentiero in salita ed esserci persi in un mugheto di alta quota si sta insinuando nelle 'teste d'uovo' che ci s-governano e siamo prossimi ad una pace per estenuazione di mezzi, soldi e consensi politici alle prossime elezioni?
Forza, cittadini, alle prossime elezioni votate chi di dovere. Le sorti della pace dipendono dal vostro voto. Ma se tanto compito è fuori dalla vostra portata anche una colossale astensione andrà bene. Andate al mare.
Una democrazia estenuata è sicuramente migliore di una democrazia bellicista acriticamente al seguito dei soliti guerrafondai planetari.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
 
 

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