Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
|
Cerca in questo Blog
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Messaggi del 07/06/2024
L'amore al tempo della violenza. 06 giugno 2023 E' un vero peccato che l'amore al tempo del terzo millennio venga misurato col metro della violenza e dei 'femminicidi'. Che c'erano anche prima, lo sappiamo, ma non vagavano in cronaca impetuosi e irrefrenabili come oggi ci sembra - e osserviamo smarriti i visi degli assassini cercandovi, invano, l'impronta di Caino che aiuterebbe le vittime a tenerli a distanza fin dai primi inizi e a salvarsi. E' un peccato perche' l'amore e' una delizia delle carni e delle anime al seguito e ben lo si rappresenta con tocchi di sospesa poesia nel film 'Seta', tratto dall'omonimo romanzo di A. Baricco. E la protagonista, la bella Keira Knightley, si prova ad intercettarne il soffio soave e mutevole incarnandosi nell'ectoplasma esotico della rivale lontana e scrive al marito quella sua lettera di addio straziante perche' nulla si puo' nelle trame d'amore eteree vissute dalle belle persone - e sappiamo, per lunga consuetudine poetica, che 'amor ch'a nullo amato amar perdona...' E oggi abbiamo, invece, le storie di stupri e violenza di baristi e di altra avvilente genia maschile che si provano infino a bruciare i corpi e a macellare le donne che hanno 'amato' e davvero non ci riesce di dare lume di storia a quei loro amori e a rintracciarvi un barlume di anime - di quelle anime che dovrebbero, in un qualche misteriosissimo modo, affrattellarci e dirci simili al dio nostro creatore. E il torto massimo che ci fanno quegli assassini e orchi e macellai e' di ricordarci che 'anima' e' radice di 'animali'. 'Bestie' , per meglio intendere il correre in cronaca di quei branchi grugnanti di assassini. |
L'Arte spiegata ai profani (da un profano). 07 giugno 2018 E, se si visita la mostra di Palazzo Grassi di Albert Oehlen, il consiglio è di farlo tra l'una e le due – e avrete il privilegio di essere il solo ospite di quel prestigioso palazzo e i guardiasala in nero tutti per voi, rilassati e partecipi di quell'atmosfera rarefatta di una mostra che è un ritorno alla tela e al figurativo stretto (dopo le perle archeologiche strappate agli abissi dall'incredibile Hirst/Hulk) – e non si può fare a meno di notare l'eleganza dell'insieme: le grandi tele dai colori straordinariamente accattivanti che danno lustro alle sale e il palazzo meravigliosamente restaurato che ricambia e presta l'incanto specialissimo della luce e il panorama del Canal Grando dalle finestre a stupire e deliziare il visitatore. E ci si sente a proprio agio davanti alle grandi tele – per quanto, interrogate, non rispondano ai quesiti interpretativi che sempre ci poniamo – anche grazie alle didascalie che, nella quasi totalità dicono: 'ohne Titel' – niente titolo; pensate quello che volete, immergetevi nelle nuances dei colori, distesi a larghe campiture e volute e che si compenetrano sapientemente; e se certe linee e colature ci sembrano 'spegassi' artistici sono problemi nostri – iscrivetevi/amoci a un corso di storia dell'arte o prenotate una visita guidata e vi sarà svelato l'arcano. E tuttavia la voglia di immersione dentro le nuances dei colori viene davvero, di fronte a certe tele i cui colori sono 'i nostri': quelli che vorremmo illuminassero un salone del nostro palazzo (ne abbiamo uno?!) o della sala principale della grande casa di campagna che abbiamo sempre sognato, ma non abbiamo mai osato chiedere. E non sappiamo se Oelhen sia un grande, ma che abbia metabolizzato per intero le lezioni e il 'combinato disposto' degli astrattisti filtrati dagli impressionisti salta agli occhi – e non mancano i rimandi ai 'Dada', con certe piccole provocazioni d'antan di tazza e copritazza a margine di una grande campitura e volute; e la materia relativa e gli schizzi di colore conseguenti che oggi sembrano ingenui divertissements 'di scuola' e datatissimi, ma passi, se l'eleganza torna ad essere la cifra dell'insieme di queste pitture 'palaziali' - e ne esci in pace con l'arte moderna che sempre 'stupisce i borghesi' e qualche volta stimola i neuroni e le sinapsi e ci fa sentire un poco – solo un poco – intelligenti. Non si poteva dir meglio se si voleva dir niente?
|
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38