Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi di Giugno 2020
E sarà pure una 'supposta' storica quella di sceverare sugli avvenimenti che hanno fatto la Storia e hanno provocato catastrofi immani, - come le pistolettate dell'idiota Gavrilo che hanno ucciso Ferdinando e Sofia a Sarajevo - ma non pare peregrino il parallelo che ci sovviene con la farfalla di Hong Kong: il cui battito dell'ala è misteriosamente concatenato con lo scatenarsi di un tifone sul golfo del Messico di lì a poco. E belle e utili sono le rievocazioni storiche e i dibattiti che ci propone radiotre sul tema della Prima Guerra mondiale, dove esimi storici e cattedratici si spingono a dire che, si, gli Stati Uniti d'Europa erano contenuti, - in nuce e 'mutatis mutandi' - nell'impero austroungarico e che i vaneggiamenti 'rivoluzionari' dei nazionalisti di ogni risma e popolo e nazione sono il manifestarsi folle e demente di quel maledetto caos che sempre insidia le evoluzioni pacifiche e ordinate dell'umanità lanciata verso 'le magnifiche sorti e progressive'. E, si, è vero che le democrazie moderne si sostanziano di quei rivolgimenti drammaticissimi e le moderne repubbliche nascono dalla de-funzione delle monarchie sui campi di battaglia e per le rivoluzioni sociali che ne seguirono, ma ancora non ci capacitiamo di come quell'onda di tsunami di follia collettiva di regnanti ed eserciti e popoli tutti abbia potuto generare non una, bensì due guerre mondiali, una di seguito all'altra, e lo scoppio della bomba atomica a suggello dell'Impero della Morte che ha segnato il Novecento. Colla viva speranza che i Corsi e Ricorsi storici abbiano fatto il loro tempo e la Pace non abbia più bisogno di un lavacro di sangue uguale per mantenersi e durare. Amen e così sia. |
28 giugno 2019 · L'oscurità del futuro e la Storia Il 'museo del 900' di Mestre è costruzione magnifica a vedersi, degna di una metropoli da un milione di abitanti ( studio Sauerbruch Hutton – Berlino) e segnale che una città può riqualificarsi negli anni e cambiare radicalmente volto, - perfino nelle periferie industriali dei decenni folli che abbiamo vissuto e, sotto i nostri occhi allibiti di bambini, cresceva (e avrebbe inquinato spaventosamente l'intera laguna in un breve volgere di anni) l'orrore urbano e industriale di Portomarghera. E passi per tutta quella oscurità che ti avvolge all'ingresso dei due piani dell'esposizione – giustificata dalla scelta espositiva di ricorrere agli audiovisivi e alle varie diavolerie digitali interattive; l'oscurità non è un male se ti puoi vedere dentro – dentro gli anni della nostra Storia, intendo, e rivedi i fermo-immagine degli interni/esterni della civiltà contadina che ci siamo lasciati alle spalle, forse un filo troppo didattici/scolastici per chi ha memoria del bel film 'Novecento' di Bertolucci. Ed entrano in scena i 'migranti', sempre loro, e i curatori buonisti ci vanno a nozze nel predisporre gli audiovisivi giusti dei nostri migranti veneti che partivano per il Brasile a mucchi, perché il Polesine era un brodo di coltura di miseria e malaria e le montagne venete un ricettacolo di pellagre e incurabili solitudini che sfociavano nella demenza – ho ancora negli occhi una bella mostra di qualche anno fa allestita al proposito nell'ex manicomio di san Servolo, che ospitò una mia ava. Ma salta agli occhi, date le violente polemiche dell'oggi sulle modalità intollerabili delle presenti migrazioni (che si sostanziano di barconi e gommoni fatiscenti dei naufragi organizzati dai criminali 'scafisti' e le lotterie del mare e le o.n.g. taxi del mare che si prestano al trasporto dei clandestini che hanno comprato il gaglioffo biglietto vincente sotto le mentite spoglie del 'salvataggio in mare'), salta agli occhi, dicevo, il racconto che si fa di come partivano quei nostri avi migranti dal Polesine e dai monti – e si mostra la foto di un biglietto prepagato dal proprietario di una grande 'fazenda' e, di seguito, quei migranti ivi alloggiati decorosamente e messi immediatamente al lavoro: a seminare e raccogliere e stivare. Ma l'intenzione è buona, ne conveniamo, e il futuro è dietro l'angolo, oscuro e con sprazzi di luce, come le stanze della presente esposizione.
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'Adoriamo il Caos perché amiamo produrre l'ordine.', scriveva Enscher, ma si dà il caso che il Grande Vecchio delle origini da cui tutto è scaturito la faccia da padrone, di questi tempi, e ben poche speranze ci mostra di potere essere addomesticato e irregimentato. Ma esistono delle isole felici dove il Caos si manifesta 'temperato' (come il clima) e, in qualche modo organizzato e imbrigliato e una di queste isole (una somma di isole) è la città in cui vivo – a giudicare dalle informazioni che mi vengono dalla Biennale d'Arte Moderna. Tutto ciò considerato, miei cari, eccovi la morale della favola: attrezziamoci a convivere col Caos imperante e speriamo che l'orda migratoria non spenga la 'ripresina' economica sul nascere e che i futuri quartieri periferici delle megalopoli europee non abbiano l'aspetto di 'Garbage City', la magnifica e vitalissima e iper caotica 'Città-spazzatura' egiziana. D'altronde, già 'Blade Runner' il bel film di culto, prediceva e rappresentava città orribili e degradate e oscene a vedersi e vittime del Caos criminale di una umanità incapace di 'magnifiche sorti e progressive'. |
Non ho speciali simpatie per Donald Trump. E' figura antipatica, ne convengo, sbruffone - e non ha 'le fisique di role': quella speciale attribuzione personale di 'aplomb' piacevole a vedersi e udirsi che ha fatto di Obama, - una figura tutto sommato scialba e di poco costrutto presidenziale e molti i demeriti politici -, un personaggio 'da Nobel'. Uno scippo che potrebbe ripetersi a novembre contro lo scialbo Biden, proprio per l'odio manifesto e patologico di quelle vergognose fazioni che hanno brigato nei modi più bassi e scomposti per mettere 'the Donald' sotto impeachment, inventandosi di sanapianta le balle spaziali dei russi responsabili di brogli a suo favore - e oggi la puttanata manifesta di dirlo segreto alleato di Xi Jinping per chissà quali abominevoli mene di qua e di là del Pacifico. E che non sia azione 'politica' condivisibile quella dei sedicenti democratici, bensì teppismo della più vituperabile specie lo dice il fattaccio di Tusla che alcuni nostri giornali mainstream (Stampa. Repubblica, Corriere e altri) esaltano con titoli tipo: 'il mondo salvato dai ragazzini' – che la dice lunga sulla intollerabilità di fazione giornalistica smaccata che siamo costretti a subire da oltre un lustro ormai: da che il sovranismo e i populismi dilaganti, e Salvini al 30 per cento dei sondaggi, hanno fatto andare il sangue alla testa dei nostri compassati e spudorati giornalisti da un tanto al chilo. Perché se il gioco vigliacco dei 'ragazzini' che hanno prenotato a migliaia, via social, il palasport di Tusla per giocare un tiro birbone al presidente americano e impedire ai suoi sostenitori il legittimo diritto di esserci e partecipare e sostenerlo, se una tale azione da bulli scolastici e fascistissimi 'centri sociali' l'avessero perpetrata a rovescio i figli dei repubblicani, figuratevi il clamore di stampa e televisioni – come un sol uomo schierate contro Trump-il-mostro. E sarà vittoria di Pirro, la loro, e tiro mancino che gli si rivolterà contro nelle urne perché l'America profonda che ha votato Trump contro la Clinton negli stati-chiave lo rivoterà con ancora maggiore malanimo contro Biden-il-Nulla-che-cammina, anche e specialmente per la vergognosa campagna denigratoria che hanno voluto insensatamente condurre contro il legittimo presidente degli Stati Uniti d'America. Novembre è vicina e poiché il 20-20 è anno di disgrazie conclamate beccatevi anche la rielezione di Donald Trump, voi bulli politici sedicenti democratici.
LASTAMPA.IT Migliaia di adolescenti si registrano al comizio di Tulsa e poi non si presentano. Biden è davanti anche nella raccolta dei finanziamenti elettorali Migliaia di adolescenti si registrano al comizio di Tulsa e poi non si presentano. Biden è davanti anche nella raccolta dei finanziamenti elettorali
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23 giugno 2016 · To leave, left, left. L'Irlanda – la sua squadra di calcio – ha votato per il 'leave'. Dell'Italia dagli europei. Nel senso che ci ha mostrato come una squadretta di medio calibro, ma determinata e rocciosa può rifilarti il gol decisivo in finale di partita e mandarti a casa. Vedremo agli ottavi e non fatene una tragedia. C'è di peggio sotto il sole. Così come non si sarebbe dovuto farne una tragedia della questione 'leave o 'remain' della perfida Albione nell'Unione europea – considerato che già aveva il piede mezzo fuori e mezzo dentro e amplissima autonomia e che a volere questo referendum, che forse lo manderà a casa, è stato lo stesso Cameron con decisione avventata e inopportuna e che 'porta male' al Renzi del 'mi gioco tutto'. Speriamo, esprimiamo voti di 'leave' anche nei suoi confronti. E che quest'Europa dei nostri troppi scontenti debba 'darsi una regolata' e 'fare il tagliando' è questione aperta, apertissima e non sappiamo se il fatidico 'calcio nel culo' lo prenderà oggi con il 'leave' vincente (speriamo, esprimiamo voti) o se saranno le prossime tornate elettorali a darglielo – magari dopo un altro paio di attentati micidiali delle nostre 'serpi in seno' islamico-terroristiche e l'evidenza che 'non se ne può più' di una mescolanza di popoli e culture conflittuali tra di loro e che ci mostrano in cronaca il futuro gramo del terzo millennio. Un altro finale, diverso da questo di conflitti e povertà diffusa e nuovi schiavismi e mercanti di morte sui barconi, è possibile, facciamoglielo capire a questi imbelli s-governanti europei dei cento vertici inconcludenti e stupidi. Leave. |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38