Di scope e barattoli. La vitalità dell'Arte.
E che nessuno si azzardi a pensare che quello spazzolone e quel barattolo di cera sia stato dimenticato dalla signora delle pulizie che al mattino passa a ripulire gli spazi antistanti le installazioni (e chissà che istruzioni lasciano gli artisti per la pulizia quotidiana dei loro manufatti agli uffici competenti della Biennale). Ma potrebbe anche essere una dimenticanza, per la verità; e se dimenticanza è stata in cotali luoghi artistici e teche avite subito assume forma di Opera d'Arte viva (o forse post moderna 'natura morta' chissà) e la signora in questione l'ha fatto apposta di lasciarla lì a quel modo e nutre segrete aspirazioni artistiche anch'essa da decenni e fra qualche anno la vedremo esporre al padiglione Italia tutta una serie di scope e barattoli monumentalmente e genialmente ammonticchiati fino a toccare il soffitto - e la didascalia ci informerà che l'Artista ha sublimato nell'opera i ricordi delle troppe scope e cere che hanno riempito la sua vita e l'hanno umiliata fino all'incontro fatale con il Curatore dei curatori ed ecco la sua consacrazione e finale elevazione – con la gigantografia dell'autrice posta sulla sommità in veste di Assunta munita della relativa aureola sacrale. Tu vedi che storie strambe biennalesche si dipanano da una scopa e un barattolo dimenticato al mattino.
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38