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Messaggi del 26/11/2019

Giornate mondiali a ritroso nel tempo

Post n°1049 pubblicato il 26 Novembre 2019 da fedechiara
 

 

 

 

OTELLO - ATTO QUINTO - SCENA SECONDA

Una camera nel castello.
Desdemona a letto addormentata.
Entra Otello con un lume.
OTELLO
È la causa, è la causa, anima mia;
ma a voi non la dirò, caste stelle.
È la causa; ma non verserò il suo sangue
né scalfirò la sua pelle più bianca
della neve e liscia come alabastro sepolcrale.
Pure deve morire, o tradirà altri uomini.
Prima spegni una luce, e poi quell'altra;
se spengo questa fiaccola, e mi pento,
posso ripristinare la sua luce;
ma una volta spenta la tua luce,
o modello compiuto della perfezione di natura,
non so dove si trovi il fuoco prometeico
che la riaccenda. Quand'ho svelto la rosa
non posso più ridarle il suo rigoglio;
appassisce per forza. L'odorerò sullo stelo.

La bacia.

O alito balsamico, che quasi induci
la Giustizia a spezzare la sua spada!
Un altro; un altro. Resta così nella morte,
e io ti ucciderò, e ancora ti amerò.
Ancora un bacio, e sia l'ultimo bacio.
Mai dolcezza fu così fatale. Piango,
sì, ma lacrime crudeli; è una pena celestiale,
colpisce l'oggetto del suo amore. Si ridesta...

 

Cosa possano dire gli uomini a proposito della violenza di genere non è chiaro – e qualsiasi cosa essi dicano è destinata a lasciare i tempi che trova, e le violenze esorcizzate continueranno, ahinoi, a riempire le cronache e avvilirci per l'impotenza di agire, con leggi più severe e 'daspo' intesi a fermare il massacro e disarmare gli assassini della porta accanto.

E già Shakespeare ci induceva a pensare, innalzando Otello al rango di poeta e figura tragica dell'assassinio rituale, che una qualche tragica nobiltà fosse contenuta nel gesto di dare morte all'amata - che una 'congiura di palazzo' aveva condannato al calunnioso ruolo di fedifraga. 
Ma oggi abbiamo superato d'un balzo ogni pretesa motivazione 'd'onore' e nessun assassinio si giustifica neanche se l'amata ha un nuovo compagno o fidanzato migliore di chi non sa farsene una ragione – e la sua mente farnetica di vendette e sogni di morte e coltelli che straziano i ventri e il cuore della pretesa fedifraga.

Non c'è nessuna Desdemona innocente e pura, di questi tempi, bensì donne libere di scegliere con chi vivere e amare – e nessun Otello di tragica nobiltà si dà in queste tragedie dell'impotenza maschile a metabolizzare una sconfitta e costruire una storia diversa e migliore; e solo ci resta l'avvilimento per la mancanza di strumenti efficaci in nostro possesso capaci di fermare la mano degli assassini prima che riescano ad abbuiare la loro e la nostra mente con le notizie quotidiane dell'ennesimo 'femminicidio'.

L'immagine può contenere: una o più persone e testo

 
 
 

Com'è profondo il mare

Post n°1048 pubblicato il 26 Novembre 2019 da fedechiara
 

'Le forme di governo dei Paesi in cui vengono riempite le piazze contro l'opposizione si chiamano DITTATURE'

E la cosa più interessante di internet e del nostro operarvi e confrontarci e condividere e/o opporci e indignarci è che genera un 'linguaggio' condiviso – al di là e al di qua delle appartenenze politiche . 
E ogni tentativo di censura di questa libertà nuova virtuale viene rintuzzato e rispedito al mittente dall'onda 'sovranista' (il popolo sovrano di internet) perché espressione di colpevole intolleranza e riprovevole desiderio di chiudere la bocca all'avversario – come accade con le manifestazioni anti Salvini dei centri sociali e quelle, più insidiose perché mascherate di a-partiticità e sfrondate degli eccessi e delle violenze di quelli, delle presenti 'sardine'.

Che sono l'infelice traduzione ittica della mitica 'società civile' già presente nelle cronache di questi nostri decenni di lotta politica all'ultimo voto perché i due blocchi, di destra e di sinistra, se si sommano le ali e i partitini che sfarinano e disperdono i voti utili, sono cinquanta e cinquanta e tutto si gioca sul quantum di astensione di ogni tornata elettorale.

E il 'linguaggio' condiviso di internet ha aspetti di puro divertimento e di creatività, e bisogna stare attenti alle immagini che si adottano e alle specie ittiche di cui ci si veste come in un carnevale politico perché si rischia di prestare il fianco al branco dei pinguini – simpatici uccelli marini capaci di navigare nelle profondità della rete e fare strage di sardine proprio nel loro elemento liquido virtuale.

E di tutto questo animalismo di ritorno bisognerà tenere conto adeguato e darne conto anche a Greta, la cui supervisione e approvazione si rende necessaria quando si parla di mari, oceani e plastiche - e tutti questi banchi di pesciolini politici inseguiti dai voraci branchi di pinguini e/o delfini e tonni rischiano di intasare le cronache e confonderci e farci perdere di vista l'obbiettivo climatico più generale. Aiutooo!!!

ILGIORNALE.IT
Salvini è il plancton delle sardine: senza di lui non esisterebbero. Il vero obiettivo delle proteste? Silenziare gli italiani

 
 
 
 
 

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