Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 02/02/2023

Frontiere. Ieri, oggi, domani.

Post n°2425 pubblicato il 02 Febbraio 2023 da fedechiara
 

Nostalgia dei visti di ingresso. - 02 febbraio 2016

Sto leggendo un libro sulle frontiere. Quelle che c'erano e non ci sono più e forse era meglio quando 'si stava peggio' e, come scrive Rumiz nel suo 'Trans Europa Express': 'Nessuno mi toglierà la certezza che l'Europa era più Europa un secolo fa quando mia nonna andava in treno in giornata da Trieste alla Transilvania.'
Un libro che ci lascia coll'interrogativo de: 'Che ci andava a fare la nonna di Rumiz in Transilvania?' ma ci pone di fronte all'interrogativo maggiore de: 'A che servono le frontiere?' E sono barriere o transito verso mondi diversi e perché sono state create e quando e come - e perché e come si sono disfatti gli Imperi che quelle frontiere delimitavano e che mondi diversi nascondevano che oggi, forse, rimpiangiamo - come il passato che, ahinoi, 'non macina più', ma è il luogo di ogni nostra provenienza e il grembo dei molti misteri che avvolgono il nostro futuro.
E, nel descriverci la frontiera tra il mondo slavo e balcanico e l'Europa del nostro scontento, Rumiz ci apre la visione nostalgica di quel che le frontiere nascondevano in quanto 'luoghi dell'immaginario' e, in fin dei conti, a varcarle bastava il desiderio di viaggiare e procurarsi i visti necessari - e ti appagava la conoscenza di una diversità di popoli e culture che l'Europa di Schengen ha appiattito col suo sogno scassato di tutti comprendere nel suo nuovo spazio economico continentale e nella sua velleità di Unione politica che ha ceduto le armi ai 'popoli del mare' che la assediano sulle liquide frontiere mediterranee e le rappresentano quotidianamente la sua fine di continente occidentale assediato e, forse, sottomesso, dalla monocultura medievale dell'islam che ha importato coi milioni di 'migranti', come suggerisce Houellebecq nel suo libro.
E chissà se i 'buonisti' nostrani saranno contenti della nuova frontiera che ci prospettano i più accorti governanti dell'Europa del nord che si chiude a riccio: di uno spazio-Schengen che escluda Italia e Grecia, le frontiere-colabrodo dei barconi e dei gommoni, - e la prospettiva concretissima di diventare il campo-profughi dell'ondata migratoria universale, insieme alla Grecia e alla Turchia, sarà realtà se, come afferma imperturbabile Renzi-lo-sbruffone, 'continueremo a salvare vite' alla faccia delle decisioni contrarie del resto dell' Europa che, invano ci chiede più efficienza nel riconoscimento dei migranti e il respingimento di coloro, la larghissima maggioranza, che non hanno ottenuto lo status di 'rifugiato'.
Un libro da leggere e da meditare, senza dubbio.
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Bidonville migranti di Calais, un fine settimana di tensione
IT.EURONEWS.COM
Bidonville migranti di Calais, un fine settimana di tensione

 
 
 

Il mondo salvato dagli ingegneri.

Post n°2424 pubblicato il 02 Febbraio 2023 da fedechiara
 

Il mondo salvato dagli ingegneri? (parte seconda) - 02 febbraio 2019

...e va detto che, prima della filippica sui confini difesi ad oltranza e con la vita dei bisnonni nel corso del Novecento, il maledetto 'secolo breve', Alessandro Baricco, nel suo 'The Game', ci illustrava da par suo la rivoluzione digitale, - prendendola alla lontana e mettendo a confronto la 'postura uomo-spada-cavallo' con quella nostra degli ultimi decenni: 'uomo-schermo-tastiera', che tanto mal di schiena ci ha causato, a sentire gli osteopati.
Ma si potevano citare altre posture intermedie, tipo: 'fante-trincea-moschetto' e 'pilota-seggiolinoeiettabile-bombardiere', per dire di una evoluzione analogica condannata dalla Storia digitale del terzo millennio.
E da quel confronto lontano scaturisce un panegirico e un osanna alla velocità e alla superficialità di tutti quei videogames dei ragazzini che siamo stati - che già facevano intuire lo sviluppo del personal computer in ogni casa e 'l'oltremondo' del web come un iceberg sommerso che ci offre tutto lo scibile della biblioteca di Alessandria privo della pallosità della mediazione saccente dei librai e dei professori, i sacerdoti della cultura 'analogica' oggi in pensione a causa degli ingegneri che hanno inventato internet e il web.
E Baricco ciurla nel manico da dio e riesce a farci credere che davvero viviamo nel millennio dei Lumi computerizzati - e un Rinascimento straordinario attende il genere umano senza più limiti e confini, purché si accetti e si consideri normale il pulsare appaiato dei due cuori e motori della realtà quotidiana: quella del caffè alla mattina e del nostro immergerci nel web subito dopo.
E speriamo che la Cassazione non si metta di traverso e la smetta di condannare tutti coloro che, non avendo tempo dopo la colazione, si immergono nel web dall'ufficio e visitano facebook compulsivamente e vengono licenziati dai datori di lavoro, mannaggia.
Ma, per tornare alla filippica sui confini del maledetto Novecento, resta il dubbio che qualcosa non sia ancora a posto nel motore e nel cuore dell'oltremondo del web, - che tossisce come un vecchio motore a scoppio d'antan e sbuffa fumo puzzolente quando si prendono in considerazione i 'radicalizzati sul web' islamisti radicali e rinnegati cittadini europei che nell'oltremondo di un futuro che più roseo non si può si passano le fatwe e gli obbiettivi da colpire e gli indirizzi dove trovare i kalashnikov con i quali stendono le vittime inermi dentro ai teatri e nei ristoranti e sulle strade delle principali città europee, così accoglienti e senza più i confini-Schengen che gli consentono di scappare di qua e di là degli stati-membri e di fare i danni che ci raccontano le cronache del nostro scontento europeo di vite blindate.
E sembra paradossale che quell'oltremondo del web che condanna il Novecento delle violenze e delle guerre oggi registri l'erezione dei nuovi muri e dei fili spinati all over the world, dall'Ungheria e la Macedonia fino agli Stati Uniti d'America, passando per i porti chiusi di Salvini e le o.n.g. messe in riga nei porti maltesi e indigeni perché la smettano di fungere da taxi e traghetti dei naufragi organizzati dagli scafisti assassini.
Ma, forse, c'è solo bisogno di una messa a punto, una aggiustatina da parte degli ingegneri informatici e le magnifiche sorti e progressive torneranno a mostrarsi sui nostri schermi quali confortanti 'salvaschermo' - e siamo avviati a un futuro di pace dove l'islam radicale sarà definitivamente sconfitto e riprenderemo le missioni Apollo e colonizzeremo l'universo con la nostra postura uomo-schermo-tastiera, chi vivrà vedrà. Trullalà.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Dite la vostra ch'io ho detto la mia.

Post n°2423 pubblicato il 02 Febbraio 2023 da fedechiara
 

Date libero sfogo alle vostre attese e libere predizioni, è tempo di morire e di lacrime nella pioggia (Blade Runner) e perfino il nostro dittatore massimo e Hitler redivivo starebbe per lasciarci - dicono i folli Stranamore Nato e i loro disperati seguaci, scomodando il 'ghostwriter' di Putin che da anni vive nascosto in Israele (vedi articolo più sotto).
Ci aspettiamo qualche goccia di polonio nel caffè dell'incauto, dal momento che questa che si combatte è guerra mediatica all'ultima 'fake new' tesa a screditare il nemico e a scoraggiare i combattenti eventualmente sintonizzati su internet.
A questi ultimi, peraltro, si raccomanda prudenza, poiché già una compagnia militare o un intero battaglione (ci hanno raccontato gli ucraini con gran fracasso mediatico), è stato polverizzato dall'alto grazie alle intercettazioni di militari russi disinvolti che zampettavano oziosamente sugli schermi dei loro dispositivi collegati in rete. A la guerre comme à la guerre e, di questo passo, si fa notte e si prospetta – se si continua ad esorcizzare l'uso delle testate multiple termonucleari – una nuova Guerra dei Trent'anni, come ci raccontano gli storici da par loro.
Ma, se siete appassionati di trame oscure e presagi e predizioni, lavorate sulla notizia qui sotto e raccontateci come vedete voi gli accadimenti a seguire, dopo il golpe militare previsto dal ghostwriter in questione e quale nuovo governo potrebbe avere una Russia orfana di Putin. Smembramento in più repubbliche? La Siberia annessa alla Cina? L'Ucraina che si mangia la Bielorussia e una larga porzione di territorio interno alla Federazione?
Scrivete, scrivete, scrivete. Il pezzo migliore e più verosimile sarà pubblicato sul mio profilo f/book e sul mio blog, giuro.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante mappa e testo

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"La guerra è persa, golpe entro un anno": la profezia sul futuro della Russia

 
 
 
 
 

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