Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
|
Cerca in questo Blog
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Messaggi del 03/12/2018
Comparsate televisive, veline e ventosità. Se alla sedicente 'politica' riducessimo i fiati – compresi quelli intestinali che ci propinano i tiggi con i rappresentanti dell'opposizione in primo piano a fare le quotidiane comparsate contro il governo e recitare le pietose veline mandate a memoria prima che si accendano le telecamere – resterebbe davvero poco o nulla di concreto e credibile e interessante, credete amme'. E anche ai rappresentanti della Goldman Sachs dovrebbero togliere i microfoni davanti alle bocche perché i loro fiati sono davvero fetenziali e malefici – e non gli bastano i danni che hanno fatto finora in accordo con i grigi burocrati europei che ci minacciano di procedure di infrazione quale ultima, miserabile arma politica brandita per il loro aver male e pessimamente operato con le cosiddette 'regole europee' nel corso della legislatura che andrà a finire nel maggio 2019. Non contenti dei danni enormi già riportati alle aste dai nostri btp fino a ieri, i rappresentati della Goldman,oggi invocano un miglior uso del bastone dei 'mercati' – troppo silente negli ultimi giorni, a sentir loro - per meglio punire il nostro paese, refrattario alle ingiunzioni e alla mordacchia che si vuole imporre, neanche fossimo la Grecia di Tsipras e Varoufakis. E che tutto il can can che si fa – Europa dei burocrati e Goldman Sachs perfidamente associate - intorno alle ingiunzioni di 'abbassare il debito' e cambiare la manovra all'esame del parlamento sia puro fiato di cattiva politica rabbiosa contro i populismi montanti lo dimostra proprio questo voler soggettivare l'azione dei mercati – trasformati, nel verbo di quei portavoce, da comparse incolpevoli e voraci dei soldi facili che si fanno giocando al ribasso sui titoli in attori protagonisti di una punizione concordata e eterodiretta da Bruxelles e New York. Pollice verso e fuori i leoni. A maggio, a maggio! ILFATTOQUOTIDIANO.IT Il “più probabile catalizzatore per un ritorno alla disciplina di bilancio” sarà “un’ulteriore pressione dei mercati“. In questo momento “l’Italia getta una nube scura” sullo scenario dei mercati in Europa e “le cose potrebbero dover peggiorare prima di vedere un miglioramento”... |
Il Natale del nostro scontento si arricchisce ogni giorno che passa di notizie che ci fanno allargare le braccia e dire che non vi è davvero nessun rimedio alla confusione sotto al cielo degli uomini – e, a differenza di quanto pensava Ma tse dong in proposito, la situazione non è affatto eccellente. E sapere che l'autocrate turco Erdogan e suo figlio in particolare trafficano e gesticono miserabili commerci petroliferi con gli uomini dell'Isis (o Daesh) che con il petrolio si comprano gli armamenti più sofisticati e potenti per la loro sporca e folle guerra all'Occidente fa cadere le braccia – e di più le fa cadere l'aver saputo, dagli esiti delle elezioni ultime scorse, che una maggioranza di turchi (che vogliono 'entrare in Europa') ne approva l'operato e si riconosce nelle nefandezze autocratiche contro la libera stampa di quest'uomo che la Nato e l'Europa tiene in palma di mano e lo difende per i miseri interessi di bottega e di contrasto contro l'azione geo strategica della Russia di Putin. E in tanta confusione sotto al cielo come giudicare l'appalto che l'Europa liberale e accogliente ha dato a Erdogan, - quest'uomo spietato e cinico che non si arresta davanti a nessun scenario nella sua lotta mortale contro i curdi – l'appalto, dicevo, di fare fronte di contenimento/respingimento contro i profughi siriani che ambiscono di diventare cittadini europei, ma qualcuno di loro (ho scritto 'qualcuno', non 'tutti'!) - per chiara, maledetta incidenza statistica dei grandi numeri - partorirà figli e nipoti che si lasceranno incantare dalle bandiere dell'Isis o di qualche altro gruppo estremista e si faranno guerriglieri di una guerra interna alle nostre città spaventate e avvilite a tal punto da prefigurare una contrazione della già fragile crescita economica-zero virgola. Perciò, brava e buona (troppo buona?) gente, teniamoci caro il Natale del nostro scontento con tutte le caratteristiche che gli abbiamo dato e sono sedimentate nei secoli e negli anni recenti di bambinelli in cuna e presepi viventi e buoi e asinelli di ceramica e gli alberi - i Tannenbaum della tradizione nordica - addobbati di palle colorate e i panettoni e i canti mielosi, sempre gli stessi che ci hanno stufato negli anni scorsi e ci stuferanno in quelli futuri, ma oggi, in questi giorni e mesi di grande confusione sotto al cielo della violenza che regna sovrana, sono il segno distintivo di un nostro riconoscimento di cittadini che non si chiamano Abdul o Moahmed o Rashid che, se per una qualche ventura dovessero aversene a male, poverini, a scuola o nelle piazze dove si erigono gli alberi con sotto i presepi, seguano serenamente le loro tradizioni: le loro genuflessioni, i loro ramadan e i loro canti del muezzin e non interferiscano in alcun modo con le nostre. Un tempo parteggiavo per la rivoluzione russa, tu vedi il passo del gambero della Storia, e oggi mi tocca parafrasare Eduardo e il suo: 'Te piace 'o presepe!' Si mi piace. E' parte della mia storia e della mia identità e, pur non essendo credente, mi piace includerlo nelle collezioni dei musei dedicati alle tradizioni e andarli a vedere nelle città europee che visito e visiterò nel prossimo futuro. Così come ho visitato e visiterò i musei dedicati alle civiltà dell'Islam – quando ancora tra le due sponde del Mediterraneo si scambiava Arte e Civiltà e non 'barconi' infiltrati dai terroristi in pectore. Fa tutta la differenza fra noi e alcuni di loro (troppi?), giova ricordarlo. |
03/12/2014
A novembre si ha un bel dire 'siamo dei combattenti'. Si, come quei trecento che 'eran giovani e forti e sono morti'. Perché novembre ti fiacca, invece, con lo stillicidio dei suoi maledetti giorni di pioggia e le alluvioni che mutano il paesaggio del Belpaese e ci mostrano il fango che viola le case e i torrenti in piena che tutto trascinano nella loro furia. E la politica ci mette del suo nell'aggiungere diluvio a diluvio e travolgere quel poco di speranza che ci era insorta dentro dopo la stagione della 'rottamazione' e del 'via tutti!', 'via i corrotti!'. Novembre di piogge e alluvioni e cattive notizie 'come se piovesse'. Governo ladro. Politica ladra e stramaledetta che fa pensare fossero meno peggio le mitiche 'piaghe d'Egitto'. Bibliografia consigliata: * Il manuale del perfetto impunito - M. Travaglio |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38